SCARICARE v.

0.1 escarcate, iscarcar, iscarica, iscaricala, iscaricano, iscaricar, iscaricare, iscaricarle, iscaricarlo, iscaricarsi, iscaricata, iscaricato, ischaricare, ischarichare, scarca, scarcallo, scarcalo, scarcandala, scarcando, scarcar, scarcare, scarcaro, scarcarse, scarcato, scarcava, scarche, scarcheno, scarcherà , scarcherai, scarchi, scarco, scarcò, scarcòne, scaregare, scargati, scarica, scaricando, scaricano, scaricar, scaricare, scaricarla, scaricarle, scaricarli, scaricarlo, scaricarmi, scaricaro, scaricarono, scaricarti, scaricata, scaricate, scaricati, scaricato, scaricavano, scarichare, scaricherà , scaricherae, scarichi, scarichò, scaricò, scaricòe, scarigare, scarricandu, scarricare, scarricassi, scarricassiru, scarricata, scarrikirà , scharcha, scharegare, scharicare, scharichano, scharichare, scharichasseno, scharicherae, scharicheranno, scharichi, scharicò, scharricari, scharrichi.

0.2 Da caricare.

0.3 Lib. Antichr., XIII t.q. (ven.eug.>umbr.-march.): 4.

0.4 In testi tosc.: Albertano volg., 1275 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Stat. sen., 1298; Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Doc. imol., 1383-85.

In testi mediani e merid.: Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Anonimo rom., Cronica, a. 1360; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Doc. ancon., 1372; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Stat. mess. (?), 1320 (2).

0.5 Nota il part. pass. forte scarco.

0.7 1 Togliere un carico dal mezzo che lo trasporta; liberare un veicolo, una persona o una bestia da soma del bene che trasporta. Anche assol. 1.1 Estens. Sbarcare o far sbarcare (anche in contesto fig.). Anche assol. 2 Deporre un peso o trasferirlo altrove. Pron. liberarsi di un peso. 2.1 [Rif. alle api:] deporre il nettare. 2.2 [Rif. al corpo o a un suo organo:] liberare del contenuto, svuotare (anche pron.). Anche assol. 2.3 Fig. Liberare dal sovrappiù. 2.4 Togliere di dosso (un ingombro). Anche pron. e in contesto fig. 2.5 Fig. Alleggerire dal peso di una colpa (l'anima, la coscienza). Anche pron. 2.6 Fig. Liberare del peso connesso all'assolvimento di un compito, di una mansione. 2.7 Fig. Liberarsi (di un segreto, confidandolo). 2.8 Pron. Fig. Sottrarsi (a un pericolo). 3 Liberare da un vincolo (anche pron.). 3.1 Liberare da un debito. 4 Cadere verso il basso, crollare (anche pron.). 4.1 Far cadere qsa con violenza contro qno o qsa altro. 4.2 Demolire (una costruzione). 5 Diminuire l'entità o l'intensità di qsa. 5.1 Consumare (i viveri).

0.8 Irene Angelini 09.11.2021.

1 Togliere un carico dal mezzo che lo trasporta; liberare un veicolo, una persona o una bestia da soma del bene che trasporta. Anche assol.

[1] Stat. sen., 1298, dist. 1, cap. 49, pag. 170.13: Eccetto le bestie che vi stessero caricando o scaricando, quando andassero o venissero da le gualchiere, o chi ve le ponesse nel decto modo...

[2] Stat. mess. (?), 1320 (2), pag. 11.4: pir nicissitati, comu di cunzari lu vassellu oy pagura di cursali oy di inimichi, oy cunst[ric]tu pir altra manifesta raiuni, lu mircadanti scarricassi in t(er)ra sua mircatantia...

[3] Stat. pis., 1318-21, cap. 37, pag. 1105.10: E se poi lo padrone della dicta nave u legno caricasse oltra le dicte anella, li dicti consuli siano tenuti di fare quello soperchio scaricare...

[4] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 3, cap. 82, Isac di Sciti, pag. 1082.9: e scaricando uno asinello, sopra 'l quale avevano regato cibi e fornimenti da vivere per quel diserto, lassonolo andare...

[5] Anonimo rom., Cronica, a. 1360, cap. 8, pag. 35.10: Vedese tributi venire, muli com some scaricare, iostre e tornii e bello armiare...

[6] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 850, pag. 193: Anco recaro grano, et chi orgio portava, / Chi ducea arangna, et chi fructi scarcava...

[7] Doc. ancon., 1372, pag. 242.33: posseno et vagliano li dicti Raguxini le loro mercantie predicte scarcare in Ancona, ac quelle carcare et portare libere et expeditamente...

[8] Doc. imol., 1383-85, Spese 21.11.1384, pag. 344.2: Item per III overe a chigli chandò chon lui a charegare e scaregare e mesele sota el portego de maestro Bartolo s. VII, d. VI.

- [In contesto metaf.].

[9] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 2, pag. 25.10: Or che è in maggiore periculo? È la nave dell'anima di ciascuno, cioè che non muoia l'anima in fuoco eternalmente. Unde se tu ài dell'altrui, perché non la scarichi tu questa nave? Iscaricala questa nave!

1.1 Estens. Sbarcare o far sbarcare (anche in contesto fig.). Anche assol.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 72, vol. 3, pag. 159.8: E poi la detta armata non potendo porre alle Schiuse, perché i Fiaminghi ubidiano il conte loro e· rre di Francia, sì n'andarono a Dordette inn Olanda, e llà scaricaro, e vennero in Brabante...

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 140.5, pag. 102: Quando 'l pensero la mente mi varcha, / tanto ch'eo sto nel çardino dig folli, / eo mi sento passare molti colli, / per ayre meto vela come barcha; / poy veço Pïetate chi mi scharcha / a l'aspro porto...

2 Deporre un peso o trasferirlo altrove. Pron. Liberarsi di un peso.

[1] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 43, pag. 49.14: tutti costoro terrano la parte di Lucifero e tale fascio porteranno sopra il collo che già mai non si potranno iscaricare».

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 5, pag. 105.9: in quel medesimo casolare se n'entrarono; e quivi l'un di loro, scaricati certi ferramenti che in collo avea, con l'altro insieme gl'incominciò a guardare...

- Fig. Sgravare (il corpo da un peso).

[3] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 38.187, pag. 262: La donna àe del parto gran paura, / quando l'è l'ora de scarcar la colta...

[4] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 24, pag. 56.16: gli venne volontà d' andare per lo bisogno del corpo, e non potendo altro luogo più comodo avere, nel mezzo del tempio scaricò la soma.

- [Rif. al compimento dell'atto sessuale (maschile)].

[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 6, pag. 216.30: Non maraviglia che stanotte tu non mi ti appressasti! tu aspettavi di scaricare le some altrove e volevi giugnere molto fresco cavaliere alla battaglia...

2.1 [Rif. alle api:] deporre il nettare.

[1] <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 31, pag. 681.9: a guisa d'una schiera d' api che portano fiori alli loro abituri, e quelli scaricano, e ritornano vote per anche.

2.2 [Rif. al corpo o a un suo organo:] liberare del contenuto, svuotare (anche pron.). Anche assol.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 28, vol. 4, pag. 96.8: lo stomaco carico di vivanda sì si scarica per una cosa amara, o contraria per una dolce...

[2] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 401-10, pag. 113.13: per avventura non meno che gli altri panni quella le conviene in alto levare, quando secondo l' opportunità naturale vuole scaricare la vescica, o secondo la dilettevole, infornare il malaguida.

[3] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 295, pag. 323.9: Quando lo cuore dell'uomo è pieno di rinfabilimento del sangue, allora sospira, per sé iscaricare e votare di quello rinfabilimento.

[4] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 71, pag. 188.24: vale se se aduce allu c. ste(r)nutat(ion)e colle pulvi di lo eboro et di lo pepe; et la d(ic)ta pulve li sia messa p(er) lle nare; ca passante lu lor fume susu allu ce(r)bello, se scarca dalla sup(er)fluitate.

2.2.1 Far fuoriuscire, emettere.

[1] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 109, pag. 230.12: p(rim)a fende lu coro d(e) lu loco d(e) la galla co la la(n)cecta, <e la la(n)cecta> et q(ue)lla tumefact(i)o(n)e d(e) la q(u)ale se fane la galla, scarcandala di fore, ca l'ung(n)a più certam(en)te la tractanu voi la sterpanu.

- Assol. Emettere (muco).

[2] Rustico Filippi (ed. Marrani), XIII sm. (fior.), son. D. 59.14, pag. 186: «mangia le composte»; aconcia / mochi e scarca, sì di gra' van salate.

2.3 Fig. Liberare dal sovrappiù.

[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 5, cap. 34, vol. 2, pag. 47.9: volendo scaricare il suo regno della gente che troppo soprabbondava, chiamò a sè Belloveso e Sigoveso, che erano figliuoli di sua sirocchia, e disse che li voleva mandare ad acquistar terra...

2.3.1 Pron. Sbarazzarsi di qno.

[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 7, cap. 39, vol. 2, pag. 207.29: Per questa maniera, [ed anche sotto colore di bisogno di guerra, mandandoli chi qua, chi là], si scaricò della maggior parte.

2.4 Togliere di dosso (un ingombro). Anche pron. e in contesto fig.

[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 9, cap. 31, vol. 2, pag. 336.33: Alla prima li Romani ebbero grande paura di quella novità, infino ch'elli ebbero messo mano all'armi, e posti gli arnesi da una parte; ma poi che si furo scaricati, e armati, [e] si raccolsero alle insegne...

[2] <Cavalca, Trenta stolt., a. 1341 (pis.)>, cap. 23, pag. 239.19: molti nella Chiesa di Dio si mostrano molto valenti, e danno grandi colpi al Mondo, predicandoli incontra; ma in tutto questo non intendono, se non alla roba, che volentieri ne scaricano altrui per caricarne se.

[3] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 87, pag. 245.15: noi abbiamo molte cose di soperchio, delle quali no' ci potremmo leggiermente scaricare, conciossiacosaché noi non sentiremmo, ch' elle ci fossero tolte...

2.5 Fig. Alleggerire dal peso di una colpa (l'anima, la coscienza). Anche pron.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 35, pag. 226.16: è questo pane di Cristo. Unde, in averlo, conviene che l'omo si scharichi di peccati suoi confessandosi...

[2] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 71, pag. 296.8: Volontieri l' arei detto alla vostra propria persona per iscaricare a pieno la mia coscientia.

- [In senso neg.:] sollevarsi da una responsabilità o da una colpa (anche addossandola a qno altro).

[3] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 2, cap. 28, vol. 1, pag. 164.27: Quand'egli ci ha alcuna cosa a fare, ove si convenga mostrare alcuna asprezza, voi vi tornate a noi, per voi scaricare e noi mettere in odio del popolo minuto.

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 38, pag. 180.7: e so che diranno che ciò che io consiglierò, io il faccia a fine di scaricare me e di levare voi di sospezione...

2.6 Fig. Liberare del peso connesso all'assolvimento di un compito, di una mansione.

[1] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 30, pag. 92.9: sì n'èmo scargati d'un molte gran peso lo quale ne fo enposto, ke vo', miser potestate, e vostra compagna e li savii homini de questa terra dibiamo salutare da parte de la nostra potestate...

[2] Stat. sen., 1305, cap. 25, pag. 40.11: fusse gravato di troppa fadiga de cheste cose le quali sònno dette di sopra e apertengono a suo offizio, possano el detto castaldo scaricare di fadiga, e de le dette cose dare a guardare ad altrui...

2.6.1 Pron. Liberarsi di un compito (assolvendolo).

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 8, pag. 480.14: Belle donne, gran peso mi resta se io vorrò con una bella novella contentarvi, come quelle che davanti hanno detto contentate v'hanno; del quale con l'aiuto di Dio io spero assai bene scaricarmi.

2.7 Fig. Liberarsi (di un segreto, confidandolo).

[1] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 3, pag. 5.12: Alcuni sono, che manifestano alla gente ciò, che avvien loro, e scaricano in ciascuno orecchie tutto quello, che spiace loro, non possendo tenerlo celato.

2.8 Pron. Fig. Sottrarsi (a un pericolo).

[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 5, cap. 36, vol. 2, pag. 50.31: E per iscaricarsi del pericolo che potesse avvenire della guerra de' Galli, misero dinanzi dal popolo la richiesta degli ambasciadori...

3 Liberare da un vincolo (anche pron.).

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 9, pag. 84.2: dee essere più allegro q(ue)lli ke di gra(n)de avere altrui di ricevuto beneficio si scarica ke quelli k'al gra(n)dissimo s'obliga».

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 1, pag. 285.32: dè essere pió allegro quelli che di grande avere altrui di beneficio ricevuto si scarica che quelli che al grandissimo s'obliga.

[3] Pieraccio Tedaldi, XIV pm. (fior.), 19.4, pag. 735: Gran parte de Romagna e de la Marca / ha già perduto il prete di Catorsa, / e l' altro remanente c' ha in borsa, / parmi veder che tosto se ne scarca.

3.1 Liberare da un debito.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 9, vol. 1, pag. 51.20: così farò, non ostante alcuno capitolo di costoduto, sì che lo detto spedale si scarichi d'ogne devito.

4 Cadere verso il basso, crollare (anche pron.).

[1] Lib. Antichr., XIII t.q. (ven.eug.>umbr.-march.), 179, pag. 110: sì grand<e> tenpesta con ventu s' à levare / ke le masone e li albori sì s' ànno scarigare...

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XII (i), par. 23, pag. 564.23: su per lo scarco Di quelle pietre, le quali erano dalla sommità di quello scoglio cadute, come caggiono le cose che talvolta si scaricano, che spesso moviensi Sotto i mie' piedi per lo nuovo carco, cioè per me, il quale andando le caricava e premeva...

[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 12, 28-45, pag. 326.17: Di quelle pietre; che si scaricavano e rovinarono giuso e rimasonne smosse assai per lo luogo, che spesso moviensi Sotto i miei piedi...

4.1 Far cadere qsa con violenza contro qno o qsa altro.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 11.17: Allora l'onnipotente padre ruppe lo cielo con le mandate saette, e scaricò lo sottoposto monte Pelion al monte Ossa. || Cfr. Ov., Met., I, 154 «et excussit subiectae Pelion Ossae».

[2] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 14, pag. 266.28: allora Giove ruppe il Cielo con le mandate saette, e scaricòe lo sotoposto monte Pelion al monte Ossa...

4.2 Demolire (una costruzione).

[1] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 143.12: Scarcarse le roche d' Asese.

[2] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 51, par. 1, vol. 1, pag. 431.29: se dironno la ditta casa overo torre overo parete essere ruinosa overo de essa temerse ruina, encontenente facciano essa scarcare...

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 74, terz. 83, vol. 3, pag. 328: fune / grande tremuoto a Norcia della Marca / qualchessifosse destino, o fortune. / Torri, e palagi, l' un sopra l' altro scarca...

5 Diminuire l'entità o l'intensità di qsa.

[1] Pieraccio Tedaldi, XIV pm. (fior.), 20.7, pag. 736: ésca e funi / facea per prender Vinegia e Firenza; / ma lor, per iscarcar la sua potenza, / forte s' armaron con terribil pruni.

[2] Antonio da Ferrara, XIV s.-t.q. (tosc.-pad.), 66.13, pag. 331: se vedesi ove 'l mio ben si scarca, / piangeresti per me mia pasïone...

5.1 Consumare (i viveri).

[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 132, pag. 26: Scurto l'era lo fodere che non ne aveva più niente; / Lo fodere de l'Aquila scarcaro incontinente / Et satiaro l'oste multo plenariamente.