0.1 scarche, scarchi, scarco, scariche.
0.2 Da scaricare.
0.3 Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.): 3.
0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.); Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.).
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Libero da un peso (anche in contesto fig.). Estens. Vuoto. 1.1 Libero da un impedimento. 1.2 [Detto del cielo:] sgombro (di nubi). 2 Fig. Libero da una condizione psicologica o morale. 3 Sprovvisto (di beni, di munizioni).
0.8 Irene Angelini 09.11.2021.
1 Libero da un peso (anche in contesto fig.). Estens. Vuoto.
[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 4, pag. 23.15: L'arco celestiale nasce così: che quando le nuvole sono scarche d'acqua el Sole percuote co' suoi raggi e fanne un arco di quattro colori diversi...
[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 91.11, pag. 124: Poi che se' sgombro de la maggior salma, / l'altre puoi giuso agevolmente porre, / sallendo quasi un pellegrino scarco.
[3] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 6.27, pag. 36: De alcuna cosa quelle n'eran carche, / perché ussiti era color che pescava / et le rete de luto facea(n) scarche.
[1] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Pudicitiae, 39, pag. 227: Non corse mai sì levemente al varco / D' una fugace cerva un leopardo / Libero in selva, o di catene scarco, / Che non fusse stato ivi lento e tardo...
1.2 [Detto del cielo:] sgombro (di nubi).
[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 144.2, pag. 200: Né così bello il sol già mai levarsi / quando 'l ciel fosse più de nebbia scarco, / né dopo pioggia vidi 'l celeste arco...
2 Fig. Libero da una condizione psicologica o morale.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 26.71, vol. 2, pag. 448: ma poi che furon di stupore scarche, / lo qual ne li alti cuor tosto s'attuta, / «Beato te, che de le nostre marche», / ricominciò colei che pria m'inchiese...
[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 10.4499, pag. 388: Qui di pensieri ti vo' fare scarco, / Che non ti gravin più sopra la schina.
[3] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 7.51, pag. 66: Ne la settima pon li fieri marchi / che marcan li ladron ne' luoghi bui, / onde non son mai di vergogna scarchi...
[4] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 26, 67-75, pag. 625.35: Ma poi che funno di stupore scarche; cioè poi che fu cessata l'ammirazione da le ditte anime...
3 Sprovvisto (di beni, di munizioni).
[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 20, pag. 28.12: Erano appo gli antichi tra' pedoni certi che si chiamavano Ferentarj, cioè genti scariche di ferro, i quali ne' corni spezialmente della schiera s' allogavano, e da' quali si cominciava la battaglia.
[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 76, terz. 34, vol. 4, pag. 15: Nel dett' anno i Pisan sanza dimoro / sentir, che 'l Baver di moneta scarco, / in Toscana tornava verso loro...