PROVOCARE v.

0.1 prouca, provica, provoca, provocà , provòca, provocadi, provocado, provocae, provocallo, provocalo, provocando, provocandogli, provocandolo, provocandomi, provocandosi, provocane, provocano, pròvocano, provocante, provocanti, provocanu, provocao, provocar, provocarave, provocarci, provocare, provocari, provocarli, provocarlo, provocarmi, provocaro, provocarò, provocaronlo, provocarono, provocaronti, provocarse, provocarsi, provocarti, provocasi, provocasse, provocasseno, provocassero, provocassi, provocassono, provocaste, provocastelo, provocasti, provocat, provocata, provocatala, provocate, provocati, provocato, provocatu, provocau, provocava, provocavam, provocavano, provocavanu, provocca, provocha, provochà , provochage, provochano, provochare, provochate, provocherà , provocheraili, provocheranno, provocherave, provocheresti, provocheretemi, provochi, provochiamo, provochino, pròvochino, provochisi, provoco, provocò, provocó, provocoe, provocòe, provocollo, provocómi, provocòmmi, provoconno, provocono, provocoronlo, provocorono, provogasse, provogassele, provucau, pruovicha, pruvoca, pruvucatu, pruvucau.

0.2 Lat. provocare (DELI 2 s.v. provocare).

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); De regno volg., XIII ex. (aret.); f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Simintendi, a. 1333 (prat.); Stat. volt., 1348; f Laude di Sansepolcro (2), XIV sm. (ssep.).

In testi sett.: Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Doc. moden., 1347; Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Lucidario ver., XIV.

In testi mediani e merid.: Manfredino, a. 1328 (perug.); Stat. assis., 1329; f Bagni di Pozzuoli, c. 1340 (napol.); Stat. perug., 1342; Destr. de Troya, XIV (napol.); Stat. Montecassino, XIV (luc.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.7 1 Spingere a compiere un'azione, a raggiungere un obiettivo; indurre ad assumere un det. atteggiamento. 1.1 Indurre a una reazione fisica, a uno stato d'animo. 1.2 [In combinazione con ira / iracondia:] mandare in collera. Anche in contesto fig. 1.3 [Con connotazione neg.:] indurre, istigare a un'azione riprovevole, a un comportamento immorale. 1.4 Spingere a reazioni aggressive o risentite; istigare all'ostilità, sobillare (anche pron.). 1.5 Offendere (la purezza, l'integrità di qno). 2 Produrre (qsa) come effetto; causare. 2.1 Suscitare (un sentimento, uno stato d'animo). 2.2 Stimolare (il desiderio sessuale). 2.3 Stimolare (una reazione fisica o un bisogno fisiologico, anche pron.). 2.4 Far diventare, condurre (qno) in una det. condizione. 3 Chiamare a sé, al proprio cospetto; attirare. 4 [Dir.] Citare in giudizio (qno). 4.1 [Dir.] Presentare istanza contro una sentenza; contestare. 4.2 [Dir.] Demandare al giudizio popolare. 4.3 Proclamare, designare.

0.8 Matteo Cesena 13.10.2021.

1 Spingere a compiere un'azione, a raggiungere un obiettivo; indurre ad assumere un det. atteggiamento.

[1] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 47, pag. 134.3: Cum çò sia cosa k'a voi, sancto patre, generalmente pertena d'avere cure e solicitudine de tuti vostri fideli devoti, plù specialmente ve dé provocar natura enverso de nui...

[2] Libro della natura degli animali (C), XIII ui.di. (pis.), cap. 67, pag. 327.13: elli è la pió coraggiosa bestia e la pió aldace [[...]] spetialmente quande elli est provocato o citato a cosa unde elli prende curruccio u scaldamento.

[3] Cronica fior. (Gadd.), p. 1303, pag. 90.23: il decto Papa [[...]] indusse e provocò quasi tucto l'Occidente, e spetialmente la gente di Francia, al passaggio d'oltremare...

[4] Jacopo della Lana, Par. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 7, pag. 1908.4: Per lo modo de l'incarnatione del Verbo se vede in prima quanto Deo amò l'omo, la qual cosa ne provoca ad amare lui...

[5] Manfredino, a. 1328 (perug.), 2.4.2, pag. 170: Poi che mi stringe sì aspra tua fibbia, / che me provòca ad aprir li miei labbia / a consigliar sopre la fiera scabbia...

[6] Stat. assis., 1329, pag. 162.38: se è possibile revellarle a coloro che possono i nostre costume conrregere, la vita en melglo emendare, coi boni exempli provocare a bene...

[7] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 1, cap. 17, Antonio, pag. 568.7: regatevi a memoria li comandamenti della Scriptura e li essempri dei santi, per li quali provocati ad bene possiate fuggire li visii e seguir le vertudi...

[8] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 26, pag. 99.25: Lelio, che i casi della battaglia tutti provede con sollicita cura, con altissima voce e con manifesti atti provoca la seconda schiera alla battaglia.

[9] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 32, pag. 154.29: la virtue de De' fo con lor insemo e quel bon proponimento provocò e condusse a tal fin glorioxo.

[10] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 3, cap. 21, pag. 191.23: Per lo exempio de la qua mote atre nobile çovene provocae, desprexiàm lo mundo e inseme cum ella, in perfecta virginitae començàm a servir Dee.

[11] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1129.9: l'altro che per la crudeltà di lei s'era fuggito, rivocato, parandogli insidie, il provocò ad uccidersi.

[12] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 1, cap. 10, pag. 74.12: da' consiglio per illuminare la loro ignoransa, da' aiuto per la 'nfermità loro aitare con fatti e non pur co' lingua, in dare loro buono essempo al bene le provoca con operassione vertuose...

[13] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 20, 61-69, pag. 473.20: e però fu chiamato Curradino provocato dai ghibellini d'Italia, li quali erano oppressi dal re Carlo preditto.

[14] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 64.24: i(m)mitt(er)e senpectas, czoè fratri seniore sapiente, li quali [[...]] secretamente consiliano a quillo frate che ène te(m)ptatu et p(ro)vocane a luy ad hu(m)ilitate (et) satisfaccione...

[15] Stat. bologn., XIV sm., cap. 14, pag. 214.1: qua[n]d'ello vegnerà al monestero e serrà intrado dentro, ch'ello se porti, abbia e demostri tale, ch'ello provochi onne persona de bene a meio...

1.1 Indurre a una reazione fisica, a uno stato d'animo.

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1341 (pis.), L. 1, cap. 26, vol. 1, pag. 225.9: della qual cosa Agostino provocato a riso sì gli disse...

[2] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 23, pag. 132.25: quelli tempi con questi altri misurando in me medesima, e oltremodo veggendoli variati, con sommo disio, se il luogo conceduto l' avesse, provocata era a lagrimare.

[3] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 8, pag. 108.21: lo dolore extrinseco, che se manifesta a la gente, plu provoca li amici a dolore e mayuri solazi genera a li nimici.

- Pron. Lasciarsi andare (a uno sfogo emotivo).

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 12, vol. 2, pag. 229.31: Et per lu mottu que issu avia dittu tantu se pruvucau in risu que issu, ridendu, se strangulau.

1.2 [In combinazione con ira / iracondia:] mandare in collera. Anche in contesto fig.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 16, pag. 78.3: perciò che cului ch'è irato neuna cosa dice se non peccato, secondo che disse Seneca; e così tosto provocheresti te [e] gli altri ad ira.

[2] Lucidario pis., XIII ex., L. 2, quaest. 8, pag. 75.10: Quelli che incominciano a fare lo bene et poi lo lassano et tornano a la follia che faciano di prima, elli est scripto di loro che elli provocano Dio ad ira...

[3] De regno volg., XIII ex. (aret.), cap. 3, pag. 173.34: unde l'Apostolo scrive a cColosensi: «Padri, non provocate ad iracundia li filiuoli vostri, a ciò che non sieno pusillanimi».

[4] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 362.1: e il vino dato in alcuno tempo giova e in alcuno tempo dato nuoce; e certo, anzi, puoi tu in questo modo accendere i vizi e provocarli ad ira divietando, se tu no incominci ne' suoi tempi.

[5] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 1, cap. 9, pag. 25.13: quandu una sancta pirsuna se provoca ad ira, jpsu Deu si excita a punirj a chillj ky offendunu allj sancti...

[6] Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 7, pag. 248.14: iracondia si è considerare li exteriuri mali per li quai l'omo se provoca ad ira...

[7] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 95.4: Per le quali Aglauros provocata ad ira, ee morsa con nascosto dolore: e angosciosa la notte, e angosciosa il dì, piange...

[8] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 2, pag. 655.24: se fosse defettuoso sì lo scusi e ricuopra suoi difetti quanto puote; e non lo provochi per sua colpa e difalta ad ira...

[9] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 1, cap. 9, pag. 97.18: Unde quando lo santo omo è iniuriao e provocao a ira, chi se pò dir che sea provocao a ira se non quello chi abita in ello como in so templo, çoè Dee?

[10] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 11, pag. 49.4: eu cum li mey manu mindi voglu divingiari, chì illu mi in tantu provocau ad ira, chi nullu modu eu sirria contentu chi per altri manu sì divia essiri diviniatu, si non per li mei.

[11] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 3, pag. 73, col. 1.46: il pubblicano che guardava in terra, il quale avea provocato ad iracondia il suo benignissimo Redentore.

[12] Lucidario ver., XIV, L. 2, quaest. 8, pag. 115.2: Quelli che comença [lo bene] e poy lo laxano e retorna ala folìa come fasea deprima, de quelor è scripto che provocano a ira lo Nostro Segnoro...

[13] f Laude di Sansepolcro (2), XIV sm. (ssep.), 17.9, pag. 155: El tuo nome bastimiando, / e te a ira provocando, / anco el proximo ingiuriando, / o Dio, revoca la sententia. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

1.3 [Con connotazione neg.:] indurre, istigare a un'azione riprovevole, a un comportamento immorale.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 45, pag. 147.10: Unde disse Seneca: le ricchezze son cagion di male, non perch' elle facciano nulla cosa, ma imperciò che ella provoca ei malfattori.

[2] De regno volg., XIII ex. (aret.), cap. 19, pag. 203.9: mentre ch'ei citadini per loro exempli a fare semillianti cose sono provocati, la conversatione civile si perturba.

[3] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Coll. 4, cap. 14, pag. 68v.11: Però che la spirituale sustantia [[...]] trae fuor di sé il perdono dela malignitade, però che non è provocata a peccare da veruna bactaglia di carne dala parte di fuore, ma accendesi per lo vitio dela sola mala volontade... || Corpus OVI.

[4] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 53, pag. 75.3: Ancora de çò la femna se provoca a mal, chè quanto la cosa ven plu vedadha tanto la concupiscencia e lo desiderio s'enflama plu en lo contrario.

[5] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 10, pag. 155.6: Ma per più mostrare in che era la sua deitade, la fece sì madre d' Amore, che molti uomini provocòe a profana opera; di che egli ricevettero morte.

[6] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 2, pag. 40.22: «O figlu meu, quali duluri sì grandi provoca et distrudi li homini malvasi, li quali non si volinu adumari?

[7] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 1, 5, pag. 15.24: E, siando in un secreto logo, la dita çovençella lo començà a voler provocarlo al peccado.

[8] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XI, par. 56, pag. 550.37: Incontinenzia: questa è l'una per la qual noi dagli appetiti naturali inchinati e provocati, non potendo contenerci, pecchiamo e offendiamo Idio...

[9] Esopo ven., XIV, cap. 61, pag. 59.9: In questa dixe l'auctore che nesuno avere non debia provocare né indurare alcuno omo...

1.4 Spingere a reazioni aggressive o risentite; istigare all'ostilità, sobillare (anche pron.).

[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 217.30: lo imperador bandezà ploxor deli grandi, e per questo li grandi e li fylgioli de quelli plu contra de sí lo provochà .

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 43.14: molto più fortemente et più giustamente contra li biastematori del nome di Dio et detrattori de la fede cattolica siamo provocati...

[3] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 2, cap. 8.38, pag. 62: Onde per questo non v' afaticate; / C' allora il provochate contro a voi.

[4] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 5, pag. 19.3: se l' uomo ama, o serve a persona che non gli paia che riconosca il servizio, e facciasene beffe, l' uomo si turba, e scandalizzasene, e provocasi ad odio contro a colui che prima amava.

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 2, vol. 1, pag. 77.10: imperò ca issu, provocatu et summossu di combatiri da Geniniu Deciu duca di li Tusculani, discisi a combatiri cu issu senza to concedu...

[6] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1341 (pis.), L. 1, cap. 30, vol. 1, pag. 267.10: chè Dio vedendosi dal peccatore dispregiare, e provocare per molti peccati, nientemeno egli pur l' aspetta, e nutrica a sue spese, e chiamalo per molti modi.

[7] Doc. fior., 1311-50, 81 [1350], pag. 674.1: il Comune di Firenze, provocato contra ogni dovere da la schiatta degli Ubaldini, [[...]] intende il Comune di Firenze con suo sforzo guerregiarli...

[8] Torini, Brieve collezzione, 1363/74 (fior.), pt. 2, cap. 11, pag. 247.6: Come adunque, o misero uomo, potrai fuggire l' ira di Dio e da essa schermirti, quando colle tue colpe l' avrai provocato?

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 29, pag. 245.16: lo re Priamo vedette cha llo contrastare suo no nce valeva, volcende plu toste consentire non de buona volentate cha de provocare a rremore et a scandali li suoy citadini sotto quillo errore de contrastamiento.

- [In partic., sfidare a uno scontro armato, anche in contesto fig.].

[10] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 32, pag. 56.12: Queste Virtù son provocate a battaglia: però voglion fare le schiere loro, da che veggono i loro nimici schierati.

[11] <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 6, pag. 151.32: poi Labieno uccise quelli di Treviri, provocandogli a battaglie per arte, e la cittade prese.

[12] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 1, pag. 19.1: sikì per forza di li venti et per fortuna di mari fommu gictati in kisti parti, et simu izà provocati a bactagla, però ki ni esti vitata la ripa a non chi putiri arribari.

[13] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 5, cap. 18, pag. 44.33: «Crispino, io provoco te alla battaglia: sagliamo a cavallo, e rimossi gli altri, discerniamo qual di noi sia migliore in battaglia».

1.4.1 Pron. Mettersi in competizione; sfidarsi.

[1] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1341 (pis.)>, Proemio, pag. 3.20: Lo terzo si è contenzione, e superbia, dicendo: Non ci provochiamo l' un l' altro.

1.4.2 Aizzare (un animale).

[1] Legg. sacre Ashb. 395, XIV pm. (sett.), 24, Ignazio, pag. 211.10: Poi ste parole, Ignacio començà provocar gi lione chi vignisce a elu per devorar-lo.

[2] f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375/77 (castell.>tosc.), L. 3, cap. 7, pag. 190.18: li famigli de Ateon provocaro li cani al cervio e tutti corseno verso el cervio, e tutti chiamavano per la selva Ateon che venisse a vedere sì bella caccia. || Corpus OVI.

1.5 Offendere (la purezza, l'integrità di qno).

[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 9, cap. 15, pag. 675.9: Per giuoco provocata la castitade della sua madre [[...]] si vendicò più arditamente che non si conveniva ad omo subietto a le verghe et a le scuri.

2 Produrre (qsa) come effetto; causare.

[1] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. 8, cap. [vv. 484-534], pag. 307.19: Ardisci tu di muovere gli morti e le ceneri di Tessalia e di provocare la battaglia nel tuo reame?

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IX (ii), par. 37, pag. 504.37: poi per lo 'nvilimento di quella, per lo non potere avere ottenuto quello che disiderava, che la ostinazione chiamata dalle Furie, cioè provocata dalle misere sollicitudini dell'animo suo...

- [Rif. a un fenomeno meteorologico].

[3] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 3, cap. 7, ch., pag. 309.26: il caldo debile provoca la ventosità e il forte la impedisce.

2.1 Suscitare (un sentimento, uno stato d'animo).

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 4, pag. 139.4: per discacciare la temporale pistolenzia del corpo, si provocava dell' anima la infertà perpetuale.

[2] Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), Del bevere, pag. 12.23: Savemo ancora che ello tolle via la tristeçça da l'anema e provoca allegreçca in la mente...

[3] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 10, cap. 14, pag. 468.18: E in tanto pareano queste cose più sozze a Scipione, in quanto lui giovane in Ispagna l' amore di niuna captiva avea provocato.

[4] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. II, pag. 516.8: cossì li petti, da puo ch'elli, e pegri per sito e seguri, s'empegrisse, lo amor è da fir provocado cum forte stimuli.

2.1.1 [Con rif. all'ira o alla misericordia divina].

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 10, pag. 229.9: molto pió fortemente Dio, che è aiutatore di tucti, cotale cose disdegna et sopra noi per cotale petitione uvero dimando la sua ira uvero indegnassione provoca.

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 5, pag. 155.8: Terço, ène molto gravoso però ke per questo peccato de la luxuria se provoca più l'ira di Dio ke per veruno altro...

[3] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 40, pag. 53.17: El primer si è sostengnir patientemente et a zò se provocha lo gran premio...

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1341 (pis.), L. 1, cap. 28, vol. 1, pag. 237.24: dove abbondò il peccato, soprabbondò la grazia, sicchè la maggior miseria più provoca la divina misericordia.

[5] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 5.27: Se a tutte l' altre iniquità fiorentine fosse possibile il nascondersi agli occhi di Dio che veggono tutto, non dovrebbe questa una bastare a provocare sopra sé la sua ira?

[6] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, 2, pag. 49, col. 1.45: io sono mansueto e umile di cuore, perciò mi inchino a coloro che provocano la mia larga abbondanza per continui desiderii, non dispregiando imperciocchè sono umile di cuore.

2.1.2 Fig. Riaccendere.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 2, pag. 183.4: O figliuolo, quale dolore sì grande provoca le non domate ire?

[2] <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 6, pag. 156.3: Appio Claudio censorio, che per comandamento di Pompeo Grecia guardava, volle provocare la fede d'uno idolo, la quale era già spenta...

2.2 Stimolare (il desiderio sessuale).

[1] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV t.d. (fior.), ch. 61, pag. 826.7: Tratta l' autore di questo luogo ove spesso s' accende amore, però che lle vivande e 'l vino eccitano il calore naturale e provocano lussuria e cose di diletto...

[2] BestiarioTesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 17, pag. 282.8: Se lo suo testiculo manco sarae dato a bere con acqua dove sieno cotti ceci neri et con uno poco di vino purissimo, provoca la volontade dela luxuria et riscalda le reni et purifica la verga.

[3] Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), pag. 144.7: La medicina a suo tempo giova e lo vino, a tempo acconcio dato, fa pro e dato a non acconcio, nuoce. Ma esiandio accenderai li visii e provocheraili vietando, se a' suoi tempi no li assagli...

[4] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 350, pag. 390.11: Vero è chè 'l pevere biancho ha una humiditè, per la quale el provocha luxuria.

[5] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 1, cap. 8, pag. 61.24: Lo decimo grado è l'ebrietà, la quale fa molte ruine, provocando la lussuria, alienando sì la mente che non sa dove si sia.

2.2.1 Eccitare.

[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 7, cap. 3, pag. 496.21: Il quale messa la mano ne la natura de la cavalla, quando a quello luogo venuto fue alli anari del cavallo la stropiccioe. Per lo quale odore provocato, inanzi a tutti annitrìo...

2.3 Stimolare (una reazione fisica o un bisogno fisiologico, anche pron.).

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 5, pag. 159.11: La gomma del ciriegio mescolata col vino qura la tossa antica, e sottiglia il viso, e provoca l'apetito...

[2] f Bagni di Pozzuoli, c. 1340 (napol.), XXVIII De Culma, 501, pag. 62: Ancor te vogllo dicere un'altra gran vertute; / cha, secundo illo provoca lo malato ad salute... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Framm. Milione, XIV pm. (emil.), 2, pag. 504.11: quella aqua [[...]] sì amara che neguno homo la pò soferire a bevere; e chi ne bevesse uno solso, ella provocarave fluso e menarave-lo plu de dexe fiate.

[4] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 53.2: Chonserva il viso, e chiarificha lo stomacho, e purga gli soperchi omori; l'apetito provocha...

[5] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 193, pag. 200.24: E uxa questa decociom le done a provocarse li me(n)strui e a menar fuora la segondina...

[6] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 31, pag. 42.15: Item lu sucu di la radicata di la belbina, miscata cum milsa di meli, datu a biviri, prouca maraviglusamenti la urina incontinenti.

[7] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 70, pag. 183.15: Fase una i(n)fe(r)mitate i(n) nillu capo dellu c. univ(er)salem(en)te et dà dolori et induce paura et tremore, p(ro)voca tussa...

2.3.1 Stimolare (un organo).

[1] Thes. pauper. volg., XIV pi.di. (pis.), cap. 47, pag. 353.6: Item fa uno saccatello di panno lino a modo del dito e empielo d'algli cocti e pesti, e fanne sopposta e mettelila indela natura: fortemente provoca e purga la matrice...

2.4 Far diventare, condurre (qno) in una det. condizione.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 2, pag. 233.1: come lupi raptori ne la nebbia oscura, i quali so' provocati ciechi e costretti [da]lla importuna rabbia del ventre d'iscire fuore delle caverne loro...

3 Chiamare a sé, al proprio cospetto; attirare.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 528, vol. 1, pag. 330.21: Et li detti tre, così electi, sieno tenuti et debiano provocare et di ciascuna arte de la città.

[2] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 1, ott. 37.2, pag. 35: Ed oltre a questo, assai più altre cose, / qual da scoprire e qual da provocare / a sé la donna, con seco propose, / e quindi lieto si diede a cantare, / bene sperando...

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 5, cap. 19, vol. 1, pag. 192.11: per la qual cosa provocati a sé più cavalieri, seguendo questa cosa per cuvidigia di ricchezze e di gloria, tornando in Puglia tostamente, seco gli menò...

4 [Dir.] Citare in giudizio (qno).

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 351 rubr., vol. 1, pag. 538.36: Che lo minore provocare possa el magiore a la divisione.

[2] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 118, pag. 68.27: Valerio per suo giuramento provocoe Luctazio ch' elli non adimanderebbe triunfo se per sua condocta il navilio de' Cartaginesi non fosse stato sconficto...

[3] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 46, par. 4, vol. 1, pag. 425.1: Possa anchora el menore provocare el maiure e 'l maiure el menore e 'l menore lo menore a la divisione degl biene egl quagle avessero comune.

[4] Doc. moden., 1347, par. 53, pag. 160.5: ch'el domanda che gi predicti Jacomo et Nicholò sì como maiore de tempo e d'etate e como persone le qua' anno provocà e fato requirire lo predicto Cichino a dovere dividire gi diti...

[5] Stat. volt., 1348, cap. 20, pag. 39.8: Se alcuna questione fusse o sarà per innanzi fra due o più de' nostri frategli de la disciplina, di qualunque cosa fusse, che l'uno non possa provocare o fare richiedere l'uno l'altro ad alcuna corte, senza la licentia del priore...

4.1 [Dir.] Presentare istanza contro una sentenza; contestare.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 367, vol. 1, pag. 547.18: in neuno modo sia licito o vero si possa da esse parti o vero da alcuna d'esse appellare o vero provocare ad alcuno officiale del comune di Siena...

[2] Stat. pis., 1321, cap. 113, pag. 289.25: Non sia licito ad alcuno de la corte soctoposto u iurato, appellare u provocare, u alcuno remedio adimandare, d'alcuna condennagione...

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 1, vol. 2, pag. 145.8: Oraciu, dannatu da lu rigi Tulliu per lu peccatu di sua sori, la quali issu avia aucisa, pruvucatu que fu lu judiciu, per lu remediu di la appellaciuni ananti lu populu fu assoltu...

[4] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. VI, cap. 22, pag. 717.6: altri statuendo o ordenando che apparecchiati d'appellare o de provocare alla romana o della provincia generale corte se facianno expressamente per cusì facta cagione...

4.2 [Dir.] Demandare al giudizio popolare.

[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 8, cap. 1, pag. 532.8: Marco Orazio era condannato da Tullo re per maleficio, chè avea uccisa la sorore; per sentenza provocata al popolo fu liberato. || Cfr. Val. Max., VIII, 1, 1: «M. Horatius interfectae sororis crimine a Tullo rege damnatus ad populum provocato iudicio absolutus est».

4.3 Proclamare, designare.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 26, par. 6, pag. 427.7: E inn altro edittes alquni provochano alquni per lo vescovo eletto per Giesù Cristo e del suo seggio privato essere e di tutte auttorità, le quali a llui gli elettori potessero donare... || Cfr. Defensor pacis, dic. 2, cap. 26, par. 6: «In aliis vero quibusdam edictis pronunciando quendam per ipsos electum a Christo et a sua sede privatum esse omni auctoritate, quam electores illi tribuere potuerunt...».