0.1 taston, tastone.
0.2 Da tastare (Nocentini s.v. tastare).
0.3 Balduccio d'Arezzo, XIII sm. (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc.: Balduccio d'Arezzo, XIII sm. (tosc.); Salvino Doni, XIII/XIV (fior.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.).
In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.
0.7 1 Locuz. avv. A tastone: senza vedere, cercando di percepire tramite il tatto o con l'ausilio di un oggetto, ciò che si trova in prossimità (anche in contesto fig.). 1.1 Locuz. avv. A tastone: per tentativi, in modo incerto.
0.8 Anna Vaccaro 15.10.2021.
1 Locuz. avv. A tastone: senza vedere, cercando di percepire tramite il tatto o con l'ausilio di un oggetto, ciò che si trova in prossimità (anche in contesto fig.).
[1] Balduccio d'Arezzo, XIII sm. (tosc.), 5, pag. 363: ed ag[g]io la diritta speragione / c'hanno li marinar comunemente, / senza la qual giriano a tastone, / a guisa che fa l'orbo miscredente, / che davanti si porta lo bastone / e va e pèr' e non crede a la gente.
[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 142.17, pag. 594: En me cor n'ò gran meraveja / e dura cossa me semeja: / omi con ogi andar per via / asì como orbi senza guia, / chi tutesor van a taston / e con man e con baston, / assai trovando fosse e rive, / unde me par che se derive, / e deroche in gran perfondo, / chi unca segue questo mondo.
[3] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 207.56, pag. 255: Talor avvien che il vecchio pur si sbriga / Un poco da sè stesso, e tardi e piani / I piè movendo, porge oltre le mani / Com'uom che non sa ben dove si sia, / E per ombra, a taston, cerca la via.
1.1 Locuz. avv. A tastone: per tentativi, in modo incerto.
[1] Salvino Doni, XIII/XIV (fior.), 54c.7, pag. 181: Esso non l'ebbe d'umana ragione: / grazia li fé la divina Potenza, / senza la qual ciascun parla a tastone; / così intendo di dir, non per sentenza.
[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 12, pag. 99.6: [[...]] che sanza queste cose guardare non puote l'uomo dirrittamente aoperare se none a tastone, sì come al giorno d'ogi fanno ancora i malvagi fisichi.
[3] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 107, pag. 248.7: Tutta via vogliamo che essi e ogni persona veggano di noi più prova e sperienzia, e anco noi volemo vedere d'ognuno prova chiara e buona fermezza, però che non vogliamo che più si prenda persona a tastone.