0.1 tacto, tactu, tatto, tattu.
0.2 Lat. tactus (DELI 2 s.v. tatto).
0.3 Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.5 Locuz. e fras. fare tatto 1.1.
0.7 1 Senso che permette di percepire forma e caratteristiche di qsa attraverso il contatto con le mani (o con la pelle in gen.). 1.1 Lo stesso che contatto. Locuz. verb. Fare tatto. 1.2 Effetto e sensazione conseguente al contatto con qsa.
0.8 Anna Vaccaro 18.10.2021.
1 Senso che permette di percepire forma e caratteristiche di qsa attraverso il contatto con le mani (o con la pelle in gen.).
[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 1, pag. 52.10: Semelgliantemente l'operatione de l'a(n)i(m)a sensitiva a tale a(n)i(m)a del cielo non si convengono inperciò ke, secondo ke [dicie] el filosofo, tutti ei sensi àno fondamento sopra el senso del tacto, lo quale ène aprehensivo de le qualitati elementali...
[2] Poes. an. urbin., XIII, 11.35, pag. 561: Eo te fici adornato / de ço cke besognava a ttua saluta, / perké mm'avissi in plu devotïone: / viso, gusto, oddorato, / audito, tacto, là 'nd'este compluta / la creatura ki ll'usa a rrasone.
[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 18, vol. 3, pag. 65.11: Chè castità non t'è mestiero se non in due sensi del corpo, cioè nel gusto e nel tatto, ne' quali noi comunichiamo con gli animali bruti fortemente, sì come dilettarsi nelle cose che si mangiano e che si beono, e nelle cose che si toccano.
[4] Dante, Convivio, 1304-1307, III, cap. 3, pag. 165.14: E per la natura quarta, delli animali, cioè sensitiva, hae l'uomo altro amore, per lo quale ama secondo la sensibile apparenza, sì come bestia; e questo amore nell'uomo massimamente ha mestiere di rettore per la sua soperchievole operazione, nello diletto massimamente del gusto e del tatto.
[5] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 3, pag. 49.18: Lo corpo tutti li beni, che in questo mondo sono, àe per .v. sensi, cioè viso, audito, odorato, gusto e tatto: per alcuno di questi non s'acquista onore.
[6] Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 15, v. 91, pag. 472.14: Or è cussì che da la intelletiva possança in fora tutte le altre de l'anima sì sono organade, çoè fundà, in alcuno organo corporale, come la possança visiva in la pupilla de l'ochio, la possança del tatto in lo nervo, etcetera...
[7] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 1, cap. 7, pag. 16v.26: El ghusto e il tacto in via sono simili: però che el gusto è tacto particulare. Et il tacto è in tutti e subgecti de' sentimenti e nelle parti sensitive ghusto o sentire universale.
[8] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 3, pag. 660.29: L'altre buone opere corporali sì sono la guardia degli sensi: dello audito, viso, gusto, adorato e tatto.
[9] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), Dedica, vol. 1, pag. 7.28: si homu se mitti una petrulla oy una cicera a la manu manca et metta incancellati li duy digita di ritta supra la petra, tucandula cu ambiduy, quantu a lu tactu una petrulla parirà que syanu duy et inganarasi l'omu per lu tattu; ma la vista cannusirà perfectamenti ka esti una.
[10] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 4, pag. 79, col. 2.27: Imperciocchè sotto ragione de' sensi, cioè gusto, viso, odorato, audito e tatto Iddio beatissimo non si comprende; conciossia cosa che tutte queste cose siano drizzate per l'andata innanzi apprensione si fa sopra nella mente e la ragione siccome detto è.
- [Personificato].
[11] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 4.51, pag. 16: ciascun senso fa patto - de viver regolato. / L'audito entra en scola a 'mprender sapienza, / lo viso ietta lacreme per la gravosa offenza, / lo gusto entra en regula 'n ordenata astinenza, / l'odor fa penetenza, - 'n enfermarìa s' è dato. / E lo tatto poniscese dei suoi delettamente, / li panni molli spogliase, veste panni pognente, / de castetate adornase.
- Estens. [Rif. a elementi non corporei].
[12] Dante, Convivio, 1304-1307, II, cap. 5, pag. 92.7: La forma nobilissima del cielo, che ha in sé principio di questa natura passiva, gira, toccata da vertù motrice che questo intende: e dico toccata, non corporalmente, per tatto di vertù la quale si dirizza in quello.
[13] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 32, pag. 235.22: Alcune sono che operano per tacto spirituale o vero invisibile, sì come lo cielo di sopra ke non tocca le cose del mondo et si muove ad generare per tacto invisibile, per la virtù sua, ché s'elli non toccasse queste cose in quel modo non operrebbe in loro.
1.1 Lo stesso che contatto. Locuz. verb. Fare tatto.
[1] Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.), 8.3, pag. 390: Quant'eo più miro e guato nel tuo fatto / e mi sotilglio in volerlo savere, / ed io mi sento men che nom fa tatto, / qual uom rimproccia per poco valere.
1.2 Effetto e sensazione conseguente al contatto con qsa.
[1] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Lv 22, vol. 1, pag. 557.3: [5] e chi toccherà gli animali che si tirino sopra la terra, e toccherà cosa immonda della quale il tatto è immondo, [6] sarà immondo insino al vespro...