SEBEL s.m.

0.1 sabello, sebel, sebello, sabech; f: sabet.

0.2 Lat. mediev. sebel (dall'ar. sabal).

0.3 Almansore volg., XIV po.q. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Almansore volg., XIV po.q. (fior.).

0.5 Accento non det. || Ma le forme del tipo sabello fanno ipotizzare una forma ossitona.

0.6 N Si riuniscono qui le diverse rese grafiche dell'arabismo, in quanto riconducibili alla medesima affezione oculare.

Si può ipotizzare una semplice trafila di scambi paleografici che da sebel arriva a sabech con i seguenti passaggi: sebel > sabel > sabet > sabeth > sabech.

0.7 1 [Med.] Malattia oculare che determina la formazione di un panno sulla congiuntiva e sulla cornea, con arrossamento e gonfiore delle palpebre. 1.1 [Med.] Il panno oculare che si forma a causa della malattia.

0.8 Elena Artale 27.05.2020.

1 [Med.] Malattia oculare che determina la formazione di un panno sulla congiuntiva e sulla cornea, con arrossamento e gonfiore delle palpebre.

[1] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. IX, cap. 18, pag. 728.2: E quando sopra i bianchi delli occhi e sopra 'l nero appare simillianza d'uno panicolo di vene grosse e rosse tessuto, sì v'èe una infertade la quale è chiamata sebel.

[2] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 74, col. 1.8: Al sabello degli occhi. A sebel dello occhio quando ài levata quella tela collo uncino o cauterio o con setola o isturmento manuale, e tu poni per X dì continovi mucellagine di fieno greco con mirra e gruogo...

[3] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 56, col. 1.14: Alla iscabbia e sabech delle palpebre, sabech si è le palpebre inversate di strano rossore e pare come iscabbia diritta, e queste sono due passioni e forse se pon curare...

[4] F Cura degli occhi di Pietro Ispano volg., XIV (tosc.): E cominciando da la rogna de le palpebre [dirò che] Gabet e Sabet è quando il ciglio, che si volge di fuori, appare rosso, e, apparendo, una rogna aspra v'è. || Zambrini, Pietro Ispano, p. 33.

1.1 [Med.] Il panno oculare che si forma a causa della malattia.

[1] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 11, col. 1.23: Al sebel delli occhi. Al sebel sottile e de poco tempo fatto puossi curare colle dette cose: sief, colorii; ma se ella fosse vecchia e grossa come tela di rangnolo manifesta, sulla pupilla isparta, onde conviene per ritenere lo vedere, e questa si conviene ricogliere e lavalla come l'unghiella, sicché si isporta dallo occhio tutto...