SQUISITO agg.

0.1 esquisita, esquisite, esquisiti, esquisitissima, esquisito, esquisitu, exquisita, exquisite, exquisiti, exquisito, exquisitu, isquisiti, sguizito, squisite, squisiti, squisito.

0.2 Lat. exquisitus (DELI 2 s.v. squisito).

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Cavalca, Specchio de' peccati, 1333 (pis.); <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>; Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Anonimo Rom., Cronica, a. 1360.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Si riuniscono per ragioni semantiche i tipi esquisito e squisito.

0.7 1 Particolarmente apprezzato per le qualità pos. (spec. formali), ricercato. Estens. Di gran pregio, eccellente. 1.1 [Rif. a un discorso:] ornato, raffinato. 1.2 [Rif. a un cibo e una bevanda:] di qualità eccelsa in quanto risultato di preparazioni elaborate o di lavorazioni costose. Estens. Prelibato. 1.3 Estens. Che offre agi, comodità. 1.4 Estens. Eccellente; che denota nobiltà. 2 [Rif. a una persona:] che ha molta cura della forma; raffinato, elegante. 2.1 Che eccelle (in un'arte o in un'attività). 3 Che risulta da particolari cure o accorgimenti. Estens. Perfetto. 3.1 [Con connotazione neg.:] che è frutto di particolari astuzie (volte a sedurre o ingannare). 3.2 [Rif. a una persona:] attento, scrupoloso nell'agire. 4 Che ha carattere di eccezionalità; raro a verificarsi. 5 [Prob. per errore di copia o di trad.].

0.8 Marco Maggiore 01.10.2018.

1 Particolarmente apprezzato per le qualità pos. (spec. formali), ricercato. Estens. Di gran pregio, eccellente.

[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Paolo, cap. 4, pag. 95.23: Voi coi sepolcri de' marmi ed esquisiti ed aurati risusciterete a pena.

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (ii), par. 80, pag. 427.31: useranno ancora maravigliosa sollicitudine [[...]] nelle stalle e ne' cellieri in fare le mangiatoie intarsiate, i sedili iscorniciati e gli altri vasi a questi luoghi oportuni così esquisiti, come se negli occhi sempre aver gli dovessero e al lor propio uso adoperargli.

1.1 [Rif. a un discorso:] ornato, raffinato.

[1] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 58.10: E certo, questo non in volgar forma o usitata, ma con artificiosa e esquisita e nuova convenne che si facesse.

[2] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 288.4: la quale con alte sentenzie e isquisiti latini, con begli colori rettorici e di leggiadro stile adorna, quale col parlare mozzo la tronca, come e' Franceschi e' Provenzali...

1.2 [Rif. a un cibo e una bevanda:] di qualità eccelsa in quanto risultato di preparazioni elaborate o di lavorazioni costose. Estens. Prelibato.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 24.119, pag. 88: Mai non se iogne la gola mia brutta, / sapur de condutta - sì vol per usanza, / vina esquisita e nove frutta, / e questa lutta - non ha mai finanza.

[2] Cavalca, Specchio de' peccati, 1333 (pis.), cap. 2, pag. 14.27: E così sono molti, li quali per una superba golositade sempre vogliono nuove e squisite vivande, e diversi sapori e cibi, e per diversi modi apparecchiati...

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XII (i), par. 86, pag. 579.24: e quindi gli fece aporre preziosissimi unguenti e corone e incendere soavissimi odori e aportare esquisite vivande...

[4] Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 2, cap. 27, pag. 166.23: L'ottava ambusione è lo cibo sguizito. Non nega la religione quello che richiede la necisità della natura, ma vieta ciò che disidera la superfruità della gola...

1.3 Estens. Che offre agi, comodità.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (ii), par. 9, pag. 367.17: per subgestion diabolica [[...]] cominciò tacitamente ne' cuori d'alcuni ad entrare l'ambizione e quinci il disiderio di trascendere a più esquisita vita...

1.4 Estens. Eccellente; che denota nobiltà.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 1, vol. 2, pag. 6.35: La quali cussì prunta et cussì exquisita humanitati di lu Senatu potti fari que, se etiandeu lu juvini fussi statu mortu, lu patri se lu aviria suffertu con eguali animu.

2 [Rif. a una persona:] che ha molta cura della forma; raffinato, elegante.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 44 rubr., pag. 262.19: Come Cesare fu di bella statura, ed esquisito e fastidioso negli ornamenti del corpo...

2.1 Che eccelle (in un'arte o in un'attività).

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 74, pag. 35.25: e da «poetés» venne il nome del «poeta», il qual nulla altra cosa suona che «esquisito parlatore».

[2] F Epist. ai frati del Monte di Dio volg., XIV (tosc.): per le mani degli squisiti artefici et maestri edifichiamo a noi le celle... || Fanfani, Monte di Dio, p. 102.

3 Che risulta da particolari cure o accorgimenti. Estens. Perfetto.

[1] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 1, proemio, vol. 1, pag. 85.30: l'esquisita dottrina del coltivamento [[...]] meritevolmente è da desiderare da' buoni uomini, che senza danno d'alcuno vogliono vivere giustamente delle rendite delle lor possessioni... || Corpus OVI.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, conclusione, pag. 719.27: Senza che, a avere a favellare a semplici giovinette, come voi il più siete, sciocchezza sarebbe stata l'andar cercando e faticandosi in trovar cose molte esquisite, e gran cura porre di molto misuratamente parlare.

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (ii), par. 50, pag. 420.16: E, non bastando allo 'nsaziabile appetito le cose poste dinanzi agli occhi nostri e nelle nostre mani dalla natura, trovò lo 'ngegno umano nuove ed esquisite vie a recare in publico i nascosi pericoli...

[4] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. 14, cap. 27, vol. 5, pag. 256.10: Sì che li peccatori e angeli ed uomini non fanno niente, perché s'impedimentiscano le magne opere di Dio scelte ed isquisite in tutte le sue volontadi. || Corpus OVI.

3.1 [Con connotazione neg.:] che è frutto di particolari astuzie (volte a sedurre o ingannare).

[1] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 341-50, pag. 101.3: Essa, con questa sua vanità e con questa così esquisita leggiadria (se leggiadria chiamar si dee il vestirsi a guisa di giocolari, e ornarsi come quelle che ad infiniti hanno per alcuno spazio a piacere, sé concedendo per ogni prezzo) [[...]], molti amanti s'aveva acquistati...

[2] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. VI, cap. 18, pag. 712.9: e, cum ciò sia cosa ch' avemma cusì imparato per experientia, alcuni della dicta provincia, cum exquisite malicie, volendo illudere li judici d'esso Rectore e della sua corte...

3.2 [Rif. a una persona:] attento, scrupoloso nell'agire.

[1] Anonimo Rom., Cronica, a. 1360, cap. 26, pag. 231.3: La donna, receputa la lettera, non curze sùbito alla sentenzia, anco esquisitissima con diligenzia spiao della connizione de questi quattro citatini e trovao che erano bone e fidele perzone.

3.2.1 Esercitato con particolare attenzione o scrupolo.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 14, vol. 2, pag. 232.12: Eu ricuntirò modu quilli li quali, avendu alcuni homini suspetti, appiru multu grandi et exquisita guardia di si medemmi.

4 Che ha carattere di eccezionalità; raro a verificarsi.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 8, vol. 2, pag. 93.31: Per lu quali cussì exquisitu et cussì dubiu serviciu issu avia chumputu unu gran munzellu di pietati...

5 [Prob. per errore di copia o di trad.].

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 7, vol. 1, pag. 182.15: nìn esti da nulla parti plù debili ca li forzi di lu sangui, ma in chò esti plù certu et plù exquisitu... || Cfr. Val. Max., IV, 7, praef.: «hoc etiam certius et exploratius».