0.1 peccolo, pecculli, pecolo, picolo.
0.2 Lat. volg. peccullus (cfr. Patr. Rom. II/1, s.v. *pedicullus > peccullus / *pedicellus).
0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 2.
0.4 In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
0.5 La pronuncia sdrucciola in alcuni dialetti sett. moderni è spiegata per rimando a una base etimologica alternativa (pediculus, per cui cfr. Faré 6351), o per spostamento secondario dell'accento (cfr. Prati, Etimologie venete, p. 124).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 [Bot.] Gambo del frutto o della foglia, lo stesso che picciuolo. 2 Ciascuno degli elementi verticali su cui si sostiene un mobile (la gamba di una sedia nell'es.).
0.8 Zeno Verlato 28.03.2022.
1 [Bot.] Gambo del frutto o della foglia, lo stesso che picciuolo.
[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 159, pag. 164.33: E questo fruto ha pecolo como ha i figi, inclinè inverso la tera p(er) lo pexo grande del fruto.
[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 275, pag. 292.38: Etiandio li pecculli e le sumitè de la pianta [[del cappero]] fa queste operatiom, se no che elle sì è de più grossa sustancia.
- [Con rif. a un baccello].
[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 54, pag. 65.23: E queste guaine ha el peccolo sotille, cum el quale l'è apichà hà li rami.
2 Ciascuno degli elementi verticali su cui si sostiene un mobile (la gamba di una sedia nell'es.).
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 527, pag. 169: Là è le scran bellissime, ke trop en stralucente, / Depeng e intaiae, ornae mirabelmente: / Plu val pur un picolo de quelle scran placente / Ka mille carr de oro, e anc parl quas nïente.