SODDISFARE v.

0.1 saddisfaccendo, saddisfarò, sadeffacendo, sadesfar, sadesfare, sadesfatto, sadifato, sadisfacciamo, sadisface, sadisfacendo, sadisfacto, sadisfar, sadisfarae, sadisfarai, sadisfare, sadisfarebe, sadisfarete, sadisfarme, sadisfarti, sadisfarve, sadisfatti, sadisfatto, sadisfé, sastefare, sastifar, satesfa, satesfà , satesfaça, satesfaccia, satesfaccianse, satesfacendo, satesfacesse, satesfacta, satesfacte, satesfacti, satesfacto, satesfagle, satesfai, satesfamme, satesfar, satesfarà , satesfarce, satesfare, satesfargli, satesfatta, satesfatte, satesfatti, satesfatto, satesfaza, satesfe, satesfece, satesfeceme, satesfecente, satesfesse, satessfacto, satessfare, satessfecie, satifar, satisfa, satisfà , satisfá, satisfaça, satisfaçamo, satisfaçando, satisfaçanu, satisfaçati, satisfaccendo, satisfacci, satisfaccia, satisfaccìa, satisfacciamo, satisfacciàmoli, satisfacciate, satisfacciendo, satisfaccisi, satisface, satisfacendo, satisfaçendo, satisfacendu, satisfacente,satisfacerano, satisfacere, satisfacesse, satisfacessero, satisfacessi, satisfacessono, satisfaceva, satisfachio, satisfachissiru, satisfacia, satisfaciane, satisfaciati, satisfacta, satisfacti, satisfacto, satisfactu, satisfacza, satisfaczu, satisfae, satisfàe, satisfai, satisfaito, satisfalu, satisfami, satisfammene, satisfanno, satisfannu, satisfano, satisfar, satisfara, satisfarà , satisfaraggio, satisfarai, satisfarave, satisfare, satisfarebbono, satisfarei, satisfarelo, satisfaremo, satisfarete, satisfari, satisfarìe, satisfariti, satisfarj, satisfarla, satisfarli, satisfarlla, satisfarlo, satisfarme, satisfarne, satisfaro, satisfarò, satisfarrimu, satisfarsi, satisfarte, satisfati, satisfato, satisfatt', satisfatta, satisfatti, satisfatto, satisfattu, satisfaylinde, satisfaza, satisfazza, satisfece, satisfecero, satisfeci, satisfese, satisfesse, satisfeva, satisfice, satisfichi, satisfo, sattisfaccia, sattisfare, sattisfece, setesfar, setesfato, soddisfa, soddisfà , soddisfacci, soddisfaccia, soddisfacciamo, soddisfacciano, soddisfacciasi, soddisfaccio, soddisfacea, soddisfaceno, soddisfacesse, soddisfacessero, soddisfacti, soddisfacto, soddisfammi, soddisfar, soddisfarà , soddisfare, soddisfarli, soddisfarlo, soddisfarmi, soddisfarò, soddisfaró, soddisfaròe, soddisfarti, soddisfarvi, soddisfatta, soddisfatti, soddisfatto, soddisfece, soddisfeci, sodesfaça, sodesfacea, sodesfare, sodesfarò, sodifacciasi, sodilfarne, sodisfa, sodisfà , sodisfá, sodisfacca, sodisfaccendo, sodisfacci, sodisfaccia, sodisfacciamo, sodisfacciano, sodisfacciate, sodisfaccino, sodisface, sodisfacea, sodisfaceano, sodisfacendo, sodisfaceno, sodisfacente,sodisfacesse, sodisfacessero, sodisfaceva, sodisfacia, sodisfaciamo, sodisfaciendo, sodisfaciesse, sodisfacti, sodisfacto, sodisfae, sodisfai, sodisfàllo, sodisfammi, sodisfanno, sodisfano, sodisfar, sodisfarà , sodisfarae, sodisfarai, sodisfaranno, sodisfarci, sodisfare, sodisfarebbe, sodisfargli, sodisfarla, sodisfarle, sodisfarli, sodisfarlo, sodisfarò, sodisfaroe, sodisfarotti, sodisfarti, sodisfarvi, sodisfata, sodisfato, sodisfatta, sodisfatte, sodisfatti, sodisfatto, sodisfè, sodisfece, sodisfeceli, sodisfeceno, sodisfeci, sodisfeo, sodisffaccia, sodisffacesse, sodisfi, sodisfino, sosdifacea, sosdisfare, sotisface, ssatisfari, ssodisfaciesse, ssosdisfare, stadisfaito.

0.2 Lat. satisfacere (DELI 2 s.v. soddisfare).

0.3 Doc. montier., 1219: 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. montier., 1219; Lett. sen., 1253 (2); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Albertano volg., 1275 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Lett. lucch., 1295; Siribuono giudice (ed. Contini), XIII sm. (pist.); Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.); Stat. pist., 1313; Doc. volt., 1322; Stat. montepulc., 1333-37; Doc. amiat., 1363 (2).

In testi sett.: Guido Faba, Gemma, 1239/48 (bologn.); Doc. venez., 1281/84; Parafr. Decalogo (ed. Buzzetti Gallarati), XIII ex. (?) (bergam.); Elucidario, XIV in. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Lett. rag., 1312 (4); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Doc. ravenn., 1353; Stat. ver., 1378; Codice dei beccai, 1385 (ferr.); Dondi dall'Orologio, Rime, a. 1388 (padov.); Passione bresc. (red. lunga), XIV ex.

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.); Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Stat. assis., 1329; Stat. perug., 1342; Stat. viterb., c. 1345; Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.); Stat. castell., XIV pm.; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Stat. Montecassino, XIV (luc.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. catan., c. 1344; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.7 1 Dare quanto dovuto o richiesto. [In partic.:] pagare (una somma dovuta a qno), risarcire in denaro, assolvere un debito. 1.1 Essere sufficiente, lo stesso che bastare. 2 Porre rimedio (a qsa). [In partic.:] riparare a un'offesa, a un torto, a un errore. 3 Espiare una colpa, un peccato (in partic. il peccato originale). [Relig.] Fare atto di penitenza (spec. durante o dopo il sacramento della confessione). 4 Saziare (un bisogno fisico, in partic. con rif. al cibo). 4.1 Estens. Appagare (un desiderio o un bisogno); realizzare (un'esigenza); accontentare nei desideri e nelle aspirazioni (anche pron.). 4.2 Appagare sessualmente.

0.8 Sara Ravani 21.12.2021.

1 Dare quanto dovuto o richiesto. [In partic.:] pagare (una somma dovuta a qno), risarcire in denaro, assolvere un debito.

[1] Doc. montier., 1219, pag. 45.6: (E) se q(ue)lli ke fusse inkesto no(n) satisfacesse da inde infra terzo die k' elli avarae risposto, il signore u co(n)suli ke sarano p(er) temporale sì debia far consillio, (e) facto il co(n)sillio, da inde ad xxx dies sia tenuto il signore u co(n)suli ke sara(n)no di fare q(ue)llo ke -l suo co(n)sillio avarae inposto...

[2] Lett. sen., 1262, pag. 288.32: (E) sapiate q(ue) -l deto s(er) Buonadota sì richolse la p(r)ima pagha q(ue) si fecie in Bari pasato, (e)d àno sodisfato le dispese.

[3] Doc. venez., 1281/84, pag. 54.3: «Elo è andao en(con)tra q(ue)sto (con)seio laund'elo me ne à p(re)so male a mi et a li mei lavoradori, e gra(n) spensaria; e ma' no(n) me satisfese.

[4] Stat. fior., a. 1284, II, par. 39, pag. 54.15: Anche ordiniamo e fermiamo che quelgli il quale andasse per Firenze, o di fuori dale mura, per chagione di raunare gli uomini dela Chompagnia, per chagione di morto o per altra chagione, in die da lavorare, debbialgli essere sodisfacto di quanto tempo elgli vi mettesse dela pecunia del chomune dela Chompangnia dele laude.

[5] Doc. sen., 1289, pag. 48.9: Io Memmo Viviani [[...]] sì vollio fare mio testamento et disponare i facti mei secondo che disotto si contiene, et per satisfare a cciò che io tenuto fusse per lo pate mio et per me et per usure certe et non certe et per mali tolletti et per merito de coloro ai quali dovesse essare satisfacto...

[6] Doc. fior., 1286-90, [1289], pag. 278.12: Frate Iacopo Nero, dee avere iij fiorini d'oro che cci prestò per soddisfare debito ch'era facto per adrieto.

[7] Lett. lucch., 1295, pag. 9.13: (E) anchora mandiamo a voi ci ma(n)diate p(er)ché quello debito possiamo sadisfare...

[8] Doc. bologn., 1295, pag. 191.17: sichè da mo in ançi per nome de la staçone over mercadandia o mobel de staçone predita no possa dire, domandare over rescodere day predicti miser Uberto, Francesco e Bituço o da alchun de loro alchuna cosa per tanto che gli prediti miser Uberto, Francesco e Bituço in solido sian tegnuti e debiano del lor proprio pagare e satisfare tuti gli dibiti...

[9] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 20, pag. 147.6: Esso respuse loro che oro né argento né terra avea de che loro satisfare potesse: «Ma» disse «de quello che posso e' satisfaraggio voi».

[10] Doc. fior., 1291-1300, pag. 624.30: avene una carta di sette fior. d'oro fatta per mano di ser Giovanni di ser Dato, salvo che di questa carta siamo noi paghati, che ne paghò Rinaldo Avarizia e messer Lapo del Bocaccio; tenghola perché mi promisero di farmi sodisfare a ra(gione) delgli undici fior. d'oro di sopra.

[11] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 422, vol. 1, pag. 285.27: Et ordinino ancora et provegano come et a quali cittadini di Siena sono obligati, et come possano et debiano concordarsi con li loro creditori, et ciascuno di loro, de li detti debiti, et in quali termini sodisfacciano li detti debiti.

[12] Lett. rag., 1312 (4), pag. 85.31: E s'ello no(n) avissy stado 'l defeto che quilli chi my dé dar, eu infina mo chrediria ave(r) pagado tuto, e quist'è la chaço(n) ch'eu no(n) poti a lluy setesfar.

[13] Stat. pist., 1313, cap. 20, pag. 188.12: [A]ncora ordiniamo ke ' ditti operari no(n) possano prestare overo accomandare li canapi della ditta Opera, se prima a lloro non è sodisfatto p(er) la ditta Opera della ditta p(re)stança, overo accoma(n)disgia in denari...

[14] Doc. venez., 1318 (2), pag. 160.3: Voio et ordeno che li dicti lassi se debia pagar et satisfar deli mei beni e lo residuo dele dicte libr. CCCC, lo qual la dicta dona Caterina lagà a soy fiioli, voio che se debia far secundo ch'eo ordeno de soto...

[15] Doc. volt., 1322, 4, pag. 12.19: Onde lo decto Neruccio, volendo uscire di pregione, mandoe per lo decto ser Bartalomme[o] et dissegli che voleva vendere a llui la sua parte del podere del Castro per sodisfare a cui egli doveva et per iscire di pregione per gli decti debiti...

[16] Stat. pis./sard., a. 1327, L. 3, cap. 47, pag. 181.28: Et se pió valesse, lo soprapió sia tenuto di rendire al debitore; et se meno valesse, lo debitore sia tenuto di sodisfarlo i(n)fine a tanto alla qua(n)tità che avesse a rricevere lo creditore.

[17] Stat. assis., 1329, cap. 8, pag. 171.26: Per la qual cera pagare e satisfare sia tenuto e degha ciascuno de la nostra fraterneta pagare quella quantità de pecunia che per lo priore, sopriore e descrite s'emporrà e deliberarà...

[18] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 5, vol. 2, pag. 84.2: 5. Grandi laudi ripurtau eciandeu quillu collegiu di li tribuni que, con zò sia cosa que unu di lu collegiu, zò fu Luciu Cotta, confidandusi di la sacrosancta putestati sua, non vulissi satisfari a li soy credituri...

[19] Stat. montepulc., 1333-37, cap. 27, pag. 886.4: Anco stantiamo (e) ordi(niamo) che qualunq(ue) della dicta Conpangnia conpera alcuno cuoio che no· sirà nostrato, ch'esso el debba conp[er]are a pacto di chocto (e) di fracido (e) sia tenuto el venditore di sadisfare, se fusse chocto o fracido, al conperatore sì come fusse stimato el dan(n)o p(er) li stimatori dell'Arte del dan(n)o.

[20] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 95, par. 3, vol. 2, pag. 455.18: E gl pegioramente e gl danne se mendeno e pagheno e satesfaccianse de quegnunque pecunia del comun de Peroscia.

[21] Stat. viterb., c. 1345, pag. 156.8: Che omne governatore faccia servare interamente l'ordinamenta in nel suo locu [[...]] et voi satisfacia tuttu 'l danno che la conpagnia avesse per quella cutal cascione.

[22] Stat. castell., XIV pm., pag. 209.12: le quale cose perducte ad effecto, se al cotale piacerà, secundo questo muodo sia vestito, et de le cose altrui se alcune ne siranno apo esso sì le debia satesfare em pecunia numerata overo secundo data cautione de pegno...

[23] Doc. ravenn., 1353, pag. 448.25: E cusì p(ro)metto eio Nicoluçço de satesfare como è sc(ri)pto in questa ca(r)ta al ditto t(er)mene.

[24] Doc. amiat., 1363 (2), pag. 92.33: It. lasso che se Dio fa altro di Paulo, che la dota di Fiore sia sodisfatta, la dota di q(ue)llo di Paulo e del mio, e che ciò che del mio rimane rima(n)gha a' fedeli comesali e dispensare p(er) l' anima di Salesteche...

[25] Stat. ver., 1378, pag. 377.22: 'l d(i)c(t)o maistro sia tegnù e debia encontene(n)to de pagaro e de satisfaro el d(i)c(t)o lavore(n)to sotto pena d(e) XL s., siandoge choma(n)dà dal gastaldo osia da l'officialo del d(i)c(t)o mestero.

- [In contesto fig.].

[26] Poes. an. urbin., XIII, 38.7, pag. 619: Non sirà perdonato / a cki à derobato / lo povero e nno rende / oi no li satisfaça, / in guisa ke li placça, / de quello ke ll'offende...

- Sost.

[27] Codice dei beccai, 1385 (ferr.), Statuti, pag. 243.7: quele pene sia tegnudi quî novi masari del sò proprio satisfare.

1.1 Essere sufficiente, lo stesso che bastare.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 70, vol. 3, pag. 471.15: Quegli non è povero, a cui soddisfa ciò ch'egli ha, a sua vita. Se tu se' ben calzato, e ben vestito, e ben pasciuto, tutta la ricchezza che ha un re, non ti puote nulla accrescere.

2 Porre rimedio (a qsa). [In partic.:] riparare a un'offesa, a un torto, a un errore.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 9, pag. 336.9: Et se per ventura per alcuna cagione tu offendrai alcuno contra la tua volontà, abbine scuza, secondo Tulio che disse: poi che contra tua volontà arai offeso, scuzatene, dicendo che quello che tu ài facto non può essere altro, et ricompra et sodisfa quello che tu ài fallito con servigi et con buone opre.

[2] Lambertuccio Fresc., XIII sm. (fior.), 101a.4, pag. 260: Poi che volgete - e rivolgete - facc[i]a / non di rasgion a facc[i]a, / seguirag[g]io - (perc'al corag[g]io - sfacc[i]a, / perché mio torto - a torto - sodisfacc[i]a, / ch'i' parmi [sì non] facc[i]a...

[3] Poes. an. Ciò ch'altro, XIII sm. (tosc.), canz. 9.66, pag. 681: Ca ss'io potesse a simile natura / fenice contrafare, / volontier lo faria, / per sodisfar s'ofesa ò ffatta alcuna...

[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 26, pag. 129.9: sarebbe il meglio di lui, ché molti mali che fa non farebbe, e di quelli ch'avesse fatti si brigherrebe d'amendarli e di sadisfare.

[5] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaest. 104, pag. 113.17: Molte è iusta cossa, e raxone lo vole, ke se alkuno avesse l'altruy cossa tolegia k'el la debia rendere e k'el debia satisfare per la ingiuria.

[6] Doc. ven./pist., 1327, pag. 275.15: E come ellino sano e tucto lo mondo le grandissime spese che lo co(mmun)e de Venexia fae (con)tinuam(en)te ongna anno p(er) consumare li corsa(r)i ad ciò che lo Colfo sia sicuro, e nui di quello che potemo facemo lo simile, e p(er)ò p(re)ghera'li caramente che a loro debia piace(r) di satisfarne del d(i)c(t)o da(m)pno, e di fare tal ve[n]decta di quelli che fuoro nelle d(i)c(t)e barche p(er) li homicidi p(er) lor (com)messi...

[7] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 511-20, pag. 135.15: E io, s' io non m' inganno, anzi se le tue lagrime non m' ingannano, te sì compunto veggio che già perdono della offesa hai meritato; e certissimo sono che desideroso se' di satisfare in quello che per te si potrà dell' offesa commessa...

[8] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [1367] 26.8, pag. 392: in tal letizia il cor sormonta, / veggendo il ciel che disposto s' afronta / a satisfare all' onta / che sì grave li fe' 'l sacro patrone, / non degno successor del mio Simone, / lasciando in dirisione / me, sua sposa, e 'n dolor ch' ognor più monta.

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 30, pag. 259.24: A li quali resposse quillo Calcas e disse cossì che quello le adeveneva perzò che a lo cuorpo de Achilles non era ancora satisfacto de la morte soa, lo quale fo occiso a lo tiemplo de lo Dio Apollone. || Cfr. G. Colonne, Hist. dest. Tr., p. 236: «hoc eis accidere propter furias infernales pro eo quod nondum est Achillis anime satisfactum in templo Apollinis interfecti».

3 Espiare una colpa, un peccato (in partic. il peccato originale). [Relig.] Fare atto di penitenza (spec. durante o dopo il sacramento della confessione).

[1] Stat. fior., a. 1284, II, par. 21, pag. 50.4: Anche ordiniamo che' capitani siano tenuti di visitare tutti li 'nfermi dela Compagnia sollicitamente, e debbianogli admonire e confortare de' sacramenti dela Chiesa li quali fanno bisogno ad salute dell' anime; li quali sacramenti ricevano humilemente et devotamente, satisfacendo interamente, se fare si puote, se avessero ad sodisfare alcuna cosa.

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 40, pag. 453.5: Dolete donque, karissimo, ché 'n Lui peccaste, e allegrate Lui sadisfacendo...

[3] Parafr. Decalogo (ed. Buzzetti Gallarati), XIII ex. (?) (bergam.), 132, pag. 57: Volontera ol damoni te ·l consente a fare / a tò' l'altrù per forza et a robare; / a tò' l'ultrù per forza el damoni te liga, / a satisfar al par trop<o> grand fadiga.

[4] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 35, pag. 226.16: Unde, in averlo, conviene che l'omo si scharichi di peccati suoi confessandosi et satisfaccendo, le quali cose sono faticose, però che danno sudore.

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 143.32, pag. 600: Donde pensa a questi trei / sì satifar como tu dei. / Ma inperzò che a monte gente / li soi pecai exen de mente, / rairor o tardi confesando / e lo so mar multiplicando, / a zo che ben te le arricordi / e con De' mejo t'acordi, / dirò d'alquanti a presente...

[6] Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 27, pag. 760.3: Per overa satesfacendo fa mestero per compiere la perfetione del ditto sagramento, sì cum' san Mateo dixe, capitulo iij: «Penitentiam agite»...

[7] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 19, pag. 86.2: Questa derisione volle Cristo sostenere per satisfare al peccato dei primi parenti...

[8] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 23, pag. 112.29: offerto ch'el ave quell'ostia del so' corpo su l'altar del legno de la sancta croxe per lo nostro peccao e ch'el fo satisfachio conpiamente lo furto che fèn Adan e Eva quando hi robòn quel arbor de sciencia de ben e de mal...

[9] Stat. catan., c. 1344, cap. 10, pag. 43.5: si lu defectu fussi gravusu oy scandalusu, dica sua culpa in capitulu, e faça la penitencia sicundu esti urdinatu; et si non di vulissi per si midemmi satisfari, e per altrui fussi saputu, haia maiuri penitencia.

[10] Tratao peccai mortali, XIII ex./XIV m. (gen.), De lo Pater Nostro, vol. 1, pag. 144.27: che se l'omo feyse penite(n)cia tuto lo tempo de la soa vita, ch'el vivesse agni C ello no poreyva satisfar un sor peccao mortal se Deo volesse usar la Soa forte iustixia.

[11] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 4, pag. 71.21: E così nella penitenzia per tre modi gli sadisfacciamo; cioè con contrizione e con confessione e con satisfazione...

[12] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 10, vol. 2, pag. 194.11: Tu non ài satisfactu; k' a cui avi satisfactu, li esti perdunatu lu so peccatu.

[13] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), cap. 117, pag. 102.42: L'altro modo de nasere si è per la penitenza, unde quando la persona se sente morta per lo peccato mortale e vole renascere, fia gramo del pecado so e confesolo e satesfaza segondo la soa possanza, e cossì è fata fiola de Dio.

- Sost.

[14] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 4.43, pag. 15: Confessione pareme atto de veretate, / occultata malizia redutta a chiaretate; / per la bocca reiettase tutta la 'nfermetate, / reman l'omo en santate, - dal vizio purgato. / Lo satisfare pareme iustizia en suo atto...

[15] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, 5, reg. 87.4, vol. 2, pag. 187: Esser non può non facta / cosa ch'a fine è tracta; / dunqua mendar la ria è d'omo saggio, / con satisfar e pentuto coraggio, / e, dove menda non cade, passare; / la buona facta ti dea rallegrare. || Cfr. trad. lat.: «est igitur emendare quod malum hominis sapientis, cum corde contrito et satisfactione decenti» (Egidi, Doc. am., II, p. 187).

[16] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 12.2707, pag. 290: Contrito cuor e bocca e satisfare / Toglie la colpa dell'uman peccare.

[17] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 4, cap. 4, pag. 90.5: E che sia vero che solo la contrizione basti, dove la confessione e la satisfazione non si possa fare o avere, tuttavia avendo il proponimento del confessare e del satisfare, si dimostra per quella parola del santo profeta David...

4 Saziare (un bisogno fisico, in partic. con rif. al cibo).

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 131.5: Chi ha pane e acqua quanto bisogna, sodisfa a la natura.

[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 46, pag. 131.2: Sì como lo fructu ke non è de soa saçone non è placevole né ben satisface a la boca de quello ke l'asaia...

[3] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1308 (pis.), cap. 3, pag. 374.2: onde esso Daniello fu chiamato dall' Angiolo, Uomo de' desiderj, perciocchè per forte desiderio dell' amore di Dio, com' egli medesimo dice, non mangiò, e non bevè a sofficienza, nè cercò vivanda a sodisfare al suo appetito, e desiderio.

[4] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 25.1: Ne la quarta stantia et giro li giulusy quali per dilecto vissero maginando plu per satisfare a lo apetito che a lo besongio che avessero.

[5] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 12, pag. 54.17: Et la Contissa, citella et delicata, quandu havia siti, et illa bivia aqua et, quandu havia fami, per czo chi non havia chi manchari, oy plangia, oy si culcava a dormiri, a ssatisfari la fami.

- Fig.

[6] Rustico Filippi (ed. Marrani), XIII sm. (fior.), son. 28.2, pag. 125: Ispesse volte voi vegno a vedere / per sodisfare agli oc[c]hi ed a lo core; / ma quand'eo parto sì mi stringe Amore / ch'io non saccio che via deg[g]ia tenere.

4.1 Estens. Appagare (un desiderio o un bisogno); realizzare (un'esigenza); accontentare nei desideri e nelle aspirazioni (anche pron.).

[1] Guido Faba, Gemma, 1239/48 (bologn.), pag. 8.14: Dua fiada u tree dé l'omo rechedere lo soe amigo; e s' ello no responde, u no vole satisfare a le adomandasone, possa pò fare la sua voluntade.

[2] Lett. sen., 1253 (2), pag. 204.28: Unde vo facio contio che i pati sono cotali, ch'elino vi deono servire a vostra volontà di dì e di note con buoni cavalli idoni di trenta l. (e) di più, (e) bene armati, come cavaieri; (e) ànno impromeso s'elli ve n'à neuno che no vi piacia, ch'eli vi deono sati[s]fare, (e) di chesto avemo di catauno buone ricolte, (e) rendere i d. cola pena del dopio.

[3] Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.), 6.8, pag. 389: Ai quanto ti farò parer, pesante, / diliberato e savio il movimento / quale fatt'agio, ond'ài parale tante / fatte sentire in mio disoramento! / or pemsa ben se tornerai amante / pentuto e vergongnoso, umil talento, / sol ch'eo ti faccia um poco di sembiante / di sodisfare al tuo intendimento.

[4] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 37, pag. 210.4: «Se tu vuoli i(n) questo mo(n)do tant'avere qua(n)to basti ala natura, no(n) ti si co(n)verrae raunare molte cose; (et) se tu vuoli satisfare all'animo cupido, ave(n)gna ke tu rauni tutte le riccheççe ke sono nel mo(n)do, tuttavia semp(re) la sete d'avere arderà».

[5] Brunetto Latini, Pro Ligario (ed. Lorenzi), a. 1294 (fior.), Congedo, pag. 200.7: Ora ò io, caro amico, assai satisfatto alle tue preghiere, ma conviene che tu sii bene studioso in lèggere, ma via più in intendere, perciò che lle ragioni sono molte e sono forti e sottili...

[6] Meo Abbracc., Lett. in prosa, a. 1294 (pist.>pis.), 35, pag. 400.8: Incioché mandaste me lettera e sonetto, per che risposta avete di mio sentire, rispondo; e, se vostra intensione non si paghasse, riputatene il pocho saver mio: ché volontà pur aggio di sodisfare ad onne piacer bono: per conpimento volontà prendete.

[7] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 99.1, pag. 321: Per sodisfar lo tuo folle ardimento / ti voglio alquanto dare di speranza, / non già perché mi piacc[i]a o sia 'n talento, / ma per quetar la tua gran malenanza...

[8] Siribuono giudice (ed. Contini), XIII sm. (pist.), 4, pag. 333: Tanto saggio e bon poi me somegli, / [e] me e 'l mio, ché me piace, t'assegna: / non per merto di tu' don, ch'i' non quegli / son che 'l possa sodisfar, né s'avegna, / ma per lo tu' valor che m'ha pres'egli, / il faccio, c'Amor me far ciò si degna.

[9] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 33.160, vol. 1, pag. 230: Fame solo te, Iesu, perpensare / ed ogn'altro pensiero dal mio core scacia: / en tutto questo mondo io non posso trovare / creatura ke me satisfacia.

[10] Mazzeo di Ricco (ed. Catenazzi), XIII sm. (tosc.), 2, pag. 209: Amore, avendo interamente voglia / di sodisfare a la mia 'namoranza, / di voi, madonna, fecemi gioioso.

[11] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 69, pag. 307.5: Questa vedendo la suo' fermezza, vergognossi e pensossi che la volesse menare a Roma, e farla morire in pregione, per soddisfare alla sua sorocchia, la quale le voleva male.

[12] Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.), I, 20.3, pag. 179: S'è lo to amico povero, lo piczolu p(re)s[e]ntu / co(n) bella cera laudalu, p(re)ndelo i(n) placime(n)tu, / cha i(n) p(ar)te satisfaylinde (et) èssende co(n)tentu / videndu chi lo recipi i(n) gratu (et) bon talentu.

[13] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 20.9, pag. 95: Ove io vidi in ordine dipinto / sì come Bacco, per forza d'amore, / in forma d'uva ad amar fu sospinto / la figlia di Ligurgo; il cui ardore / quivi con lei in braccio si vedea / temperar, non in forma nè in colore / che si sdicesse, e 'l simil mi parea / d'Erigonèn; e del suo gran disio / così sè quivi si sodisfacea.

[14] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), 166, pag. 121: Or ò io sodisfatto el mio volere / e dato quil conselglio, ch'io darei / pur per me stesso s'avesse 'l potere.

[15] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 821, pag. 186: Demintri foro usciti de quella gran pagura / Della corta amalanza et della blandullia dura, / De satisfare l'anima poco era chi se cura...

[16] Dondi dall'Orologio, Rime, a. 1388 (padov.), 24.13, pag. 57: Ma se la conoscete, per vostra arte / prigo satisfaciati al mio volere, / che la sia rasa de le nostre carte.

[17] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 3, pag. 62.31: E tutta quella nocte in grande e consolate solaze passaro, et avengadio che Medea avesse satisfacto quella nocte a la soa voluntate per lo carnale desiderio de Iasone co lo quale sì se conionse, abrazandose e stringendonose insembla...

[18] ? Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 99.14: S(et) quilli che sono exco(m)mu(n)icati p(ro) legeri culpi, idest minore exco(m)mu(n)icacione solamente, sianu p(ri)vati de la mensa et satisfaciane i(n)tra la clesia...

[19] Passione bresc. (red. lunga), XIV ex., 206, pag. 130, col. 1: Nïentemé sì 'l fé mená / Sul so palaz e despoiá, / Po sì 'l fé bater fortament / Per satisfá a quela zent.

[20] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 40, pag. 165.18: Et p(er)ciò lu cavallu più tenie lu frinu p(er) lla tenerate delle plaghe, sadeffacendo maiorem(en)te allu cavalcha(n)te.

- Sost.

[21] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 8, pag. 38.27: Sì doncha, quando l'abondantia amorta la covea, conven altresì che 'l deleto e l'alegreça perissan: perçoché no tanto lo gracioso cibo çenera 'l deleto, quanto lo satisfar al so' desiderio.

[22] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, introduzione, pag. 11.28: Altri, in contraria opinion tratti, affermavano il bere assai e il godere e l'andar cantando a torno e sollazzando e il sodisfare d'ogni cosa all'appetito che si potesse e di ciò che avveniva ridersi e beffarsi esser medicina certissima a tanto male...

4.1.1 Rispondere compiutamente (a una domanda). Estens. Risolvere un dubbio.

[1] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 1, cap. 8, pag. 22.16: Petru rispundi et diche: «Chissa rasuni mi avi ben satisfactu, et pirò non mi remane pluj dubiu».

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 21.93, vol. 3, pag. 351: Ma quell' alma nel ciel che più si schiara, / quel serafin che 'n Dio più l'occhio ha fisso, / a la dimanda tua non satisfara, / però che sì s'innoltra ne lo abisso / de l'etterno statuto quel che chiedi, / che da ogne creata vista è scisso.

[3] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 13, pag. 247.14: Allor soffiò lo tronco ec. Qui il maestro Piero, che fu ottimo scienziato, risponde e satisfa alla dimanda di Virgilio...

[4] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 2, cap. 26, pag. 141.20: Petro: Raxoneivementi m' ài resposo e satisfaito.

[5] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 33, pag. 484.8: E però esso è cossì presto a satisfare a la domanda de D., aciò che D. li rada da li ochi quelle gelate lagrime.

4.2 Appagare sessualmente.

[1] Libro della natura degli animali (C), XIII ui.di. (pis.), cap. 102, pag. 371.16: Lo suo desiderio dela carnal volontà li viene con tanto accendimento che, non potendo sei sodisfare, si remonta in rabbia.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 7.20, pag. 23: La carne dice: «Eo ardo, no lo posso portare; / satesfamme esta fiata, che me possa pusare; / vogliote poi iurare - de starte poi soietta: / sirò sì casta e netta - che te sirà en piacire».

[3] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 17, pag. 133.9: Ma quello che voleste dire ed afermare, che cotale amore è da volere e no altro, il quale si può fare sanza peccato, non pare che possa stare, perciò che 'l sollazzo che ssi fa tra 'l marito e lla moglie se non per aver figliuoli e per sodisfare l'uno a l'altro, in altro modo non può essere sanza peccato...

[4] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 57, pag. 853.8: Ma ella non ti dirà che le sia diletto, anzi dirà che 'l fa malvolentieri, se non per sodisfarti.

[5] Novelle Panciatich., XIV m. (fior.), 143, pag. 158.5: L' uomo sì avea bella persona del suo essere: onde la vostra madre non essendo sodisfatta dal suo marito, sì chom' ella volea, sì ssi puose chon questo pistore e ingravidò di lui...

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 6, pag. 471.15: E come spesso avviene che sempre non può l'uomo usare un cibo ma talvolta disidera di variare, non sodisfaccendo a questa donna molto il suo marito, s'innamorò d'un giovane il quale Leonetto era chiamato, assai piacevole e costumato...