0.1 respinge, respinto, rispinsero; f: respinti.
0.2 Da spingere.
0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 1.1.
0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.).
In testi sett.: f Frontino volg., a. 1381 (bologn.).
0.5 Locuz. e fras. respingere addietro 1.
0.6 N Doc. esaustiva.
0.8 Francesca Cresci 03.02.2020.
1 Ricacciare indietro con violenza. Locuz. verb. Respingere addietro.
[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 1.1958, pag. 248: Del suo creare fu lo Marte cinto / Che all'ira triste e agli impeti dispone: / Amore dunque fu da lui respinto.
[2] f Frontino volg., a. 1381 (bologn.), L. 2, [cap. 2-3], pag. 27v.6: [II.2.3] Cesare, essendo per combatere contra Farnace, fiolo de Mitridate, acconçiò la soa gente suxo uno colle: la quale cosa li diede expedita victoria inperçò che li nimici erano molto forte gravati et respinti dal'armi offendevoli che cadevano d'alto loco. || Corpus OVI.
[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 63, terz. 14, vol. 3, pag. 200: E li nemici poi senza dimoro / passaron la Scotenna arditamente, / e cominciaro a trafigger costoro. / E' Bolognesi molto francamente / li rispinsero addietro, e nel Castello / per quella volta non misser niente.
[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 14, pag. 148.2: quando il tempo è freddo, esso caccia e respinge il caldo, che vuole escire fuori del corpo dell'uomo, unde conviene ch'esso istía dentro, né fuore non n'esca...