PELATO (1) agg.

0.1 pelata, pelati, pelato, pellà , pellada, pellati, peraa; f: pelatta.

0.2 V. pelare.

0.3 Stat. sen., 1301-1303: 2.2.

0.4 In testi tosc.: Stat. sen., 1301-1303; Dante, Commedia, a. 1321; Thes. pauper. volg., XIV pi.di. (pis.); Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.).

In testi sett.: Fiore di virtù, 1313/23 (bologn.); Passione gen., c. 1353.

In testi mediani e merid.: f Apologhi reat., XIV.

0.5 Locuz. e fras. pelato e cotto 2.1.1.

0.6 A Doc. sen., XIII m.: Renaldo (e) Citadino Pelati dala Pieve a Pacina; Orlando (e) Citadino Pelati dala Pieve a Pacina.

0.7 1 Privato in parte o in tutto dei peli o dei capelli (perché strappati o bruciati). 1.1 [Per ragioni estetiche o mediche]. 1.2 Privo dei capelli (perché caduti per cause naturali); lo stesso che calvo. 2 [Rif. a un animale o a un uccello:] che ha perduto in tutto o in parte il pelo o le piume (anche rif. a una parte del corpo). Anche in contesto fig. 2.1 [Rif. a un animale o a un uccello preparato per la cottura]. 2.2 [Rif. alla lana:] ricavata strappandola dalla pelle di una pecora morta (anche in opp. alla lana tosata da un animale vivo). 2.3 [Rif. a un animale:] privo per natura di peli. 2.4 [Rif. a una pelliccia:] spelacchiato. 3 [Rif. a un vegetale:] spogliato delle foglie.

0.8 Roberta Decolle 23.02.2022.

1 Privato in parte o in tutto dei peli o dei capelli (perché strappati o bruciati).

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 5, pag. 612.22: Calandrino [[...]] pur così graffiato e tutto pelato e rabbuffato, ricolto il cappuccio suo e levatosi, cominciò umilmente a pregar la moglie che non gridasse...

[2] BT4Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 16, pag. 426.21: Costui che mi va inanzi, benché vada nudo e pelato, fu di maggior grado che tu non credi...

- [Rif. a Cristo].

[3] Passione gen., c. 1353, pag. 36.12: Ello aveyva lo so viso tuto nizo, li ogi e li meroym neygri e lo vixo e la faza tuta pynna de spuazo e la testa tuta peraa e lo corpo era tuto pym de lavaglo...

1.1 [Per ragioni estetiche o mediche].

[1] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. V, cap. 14, pag. 451.13: E di quelle cose ke i capelli in questo modo distrugono è che i capelli si vellano, e s'ungha il luogo pelato coll psillio e koll'aceto molte volte...

[2] Thes. pauper. volg., XIV pi.di. (pis.), cap. 2, pag. 196.13: lo succhio dela ciquta, diligentemente mesto coll'acqua, pollo sopra luogo dov'è pelato: non vi rinasceno li peli. || Cfr. Thes. pauper. II, 5: «ponatur super locum depilatum».

1.2 Privo dei capelli (perché caduti per cause naturali); lo stesso che calvo.

[1] f Apologhi reat., XIV, 19.1, pag. 378: Era uno homo che stava pela[to] / et delli capilli tutti decalvato. / Stava a lo sole et era adormentato / et da le mosche molto asediato. || Corpus OVI.

2 [Rif. a un animale o a un uccello:] che ha perduto in tutto o in parte il pelo o le piume (anche rif. a una parte del corpo). Anche in contesto fig..

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 9.99, vol. 1, pag. 154: Che giova ne le fata dar di cozzo? / Cerbero vostro, se ben vi ricorda, / ne porta ancor pelato il mento e 'l gozzo».

[2] Fiore di virtù, 1313/23 (bologn.), cap. 19, pag. 191.29: «Perché àno [[questi asini]] così pellada la coa?». E 'l munego responde: «Perch'èno vecli, sì che caçheno molto spisso sotto lo pissi, sì che se convene piglare per la coa e falli levare...

[3] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 49, pag. 305.21: la posciaia cicogna, che viene in Asia in quello luogo dove sono l'altre cicogne, sì ène tutta pelata et speççata troppo malvagiamente.

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 21.10, pag. 147: l'aquila, ch'era sì pelata e nuda, / tolsila al Greco e a costui la diedi, / che la guardasse e governasse in muda.

[5] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 9, 49-54, pag. 258.13: onde rimase a Cerbero pelato lo mento e il gozzo, per lo stirare della catena...

[6] Esopo ven., XIV, cap. 56, pag. 53.31: vignando elli, lo lovo si guardò lo can sotto la gola e vete lo can tuto pelato.

2.1 [Rif. a un animale o a un uccello preparato per la cottura].

[1] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 16, pag. 14.3: E togli i capponi pelati, e lavaglili bene, e mettigli a lessare.

[2] Libro dela cocina, XIV (tosc.), cap. 51, pag. 168.23: Togli el vitello giovenne scorticato, overo pelato; arostilo e empielo come tu vuoli...

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 185, pag. 458.3: venendo la vilia d' Ognissanti, e Pero, o che li fosse stata donata, o che avesse comprata una grassissima oca pelata, disse a uno contadino che era con lui: - Va' e portala alla bottega di Bartolozzo speziale, e di' che me la serbi.

2.1.1 Pelato e cotto (rif. a un dannato dell'inferno).

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XVI, par. 15, pag. 690.31: Fu di grado maggior, di nobiltà di sangue e di stato e d'operazioni, che tu non credi, vedendolo così pelato e cotto.

2.2 [Rif. alla lana:] ricavata strappandola dalla pelle di una pecora morta (anche in opp. alla lana tosata da un animale vivo).

[1] Stat. sen., 1301-1303, pag. 39.17: Lana pelata. - La soma de la lana pelata, IJ soldi kabella...

[2] Stat. sen., 1308-67, cap. 46, pag. 185.6: che lana magiese e vendemiale tondata, e lana agnellina tondata e pelata nostrata si possa tignere, e non neuna altra lana.

[3] F Lett. comm., 1383-89 [1383] (tosc.): E più v'à sachi V 1/1 di lana lavata ritratta d'altra e pelata. Ve n'à tra essa ben la metà di grossa tutta biancha, la quale p(er) lo simile modo fate sortire e mescholare l'una co(n) l'altra, cioè la pelata co(n) la lungha (e) sortire a mostra chorpo (e) pelicino. || Hayez, Andrea di Bartolomeo, p. 268.

[4] F Lett. prat., 1385-1410 [1398]: Dite a Zafo sensale che la lana è giunta a Mutrone, cioè lana d'Arli: e di quela ch'ebe Nicholaio di Bernardo e Checho di Nicholaio di ser Ridolfo, cioè de la lana biacha pelatta. || Cecchi, Lettere a Margherita, p. 239.

2.3 [Rif. a un animale:] privo per natura di peli.

[1] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 181, vol. 2, pag. 72.11: Lo leofante si è così fatto. Egli è nero, tutto pelato sanza peli...

2.4 [Rif. a una pelliccia:] spelacchiato.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 155, pag. 367.22: E questi suoi ornamenti, non ragionando de' panni lani, ma vai e foderi, erano sì pelati, che non è niun pellicciaio, che avesse potuto conoscere di che bestie fusson fatte quelle pelli.

[2] F Lett. comm., 1380-1407 [1395] (tosc./sett.): Li scheruoli ò finiti per lo mè s'è potuto a f. 45 1/2 e 10 al cento. Ora voi dite è chosì bella roba quanto i' n'ò veduti chonci e fate corto: e rieschono picholi e chon pocho pelo e parte pelati... || Frangioni, Milano fine Trecento, p. 296.

3 [Rif. a un vegetale:] spogliato delle foglie.

[1] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 231-40, pag. 76.13: Per questo la misera savina più che gli altri alberi si truova sempre pelata, quantunque esse a ciò [[le donne a procurarsi l'aborto]] abbiano altri argomenti infiniti.