IERI avv./s.m.

0.1 eri, geri, gieri, heri, herj, hier, hieri, ier, ieri, jer, jeri, yeri.

0.2 Lat. heri (DELI 2 s.v. ieri).

0.3 Esercizi padov., XIII m.: 1.

0.4 In testi tosc.: Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Palamedés pis., c. 1300; Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); IV Catilinaria volg., 1313 (fior.); Lett. pist., 1320-22; Doc. volt., 1322; Ingiurie lucch., 1330-84, [1338]; Lett. sang., 1340; Lett. prat., 1390 (11).

In testi sett.: Esercizi padov., XIII m.; Doc. bologn., 1287-1330, [1289]; Bonvesin, De Cruce, XIII tu.d. (mil.); Vang.venez., XIV pm.; Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.).

In testi mediani e merid.: Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Poes. an. perug., c. 1350.

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. avanti ieri 1.2; da ieri in qua 1.4; di ieri 2.1, 2.2; dipoi ieri 1.2; infino ieri 1.3; insino ieri 1.3; per infino a ieri 1.3; ritornare in ieri 2.2.1; tornare in ieri 2.2.1; tutto ieri 1.1.

0.7 1 Nel giorno immediatamente precedente a quello presente o a quello a cui ci si riferisce. 1.1 Locuz. avv. Tutto ieri: per l'intera durata del giorno precedente. 1.2 Locuz. avv. Avanti ieri, dipoi ieri: nel giorno prima di ieri. 1.3 Locuz. avv. Infino, insino ieri; per infino a ieri: a partire da ieri. 1.4 Locuz. avv. Da ieri in qua: a partire da ieri. 1.5 Estens. [Per indicare un passato più o meno recente, perlopiù in opp. a oggi:] poco tempo fa. 2 Sost. Il giorno immediatamente precedente a quello presente o a quello a cui ci si riferisce. 2.1 Locuz. agg. Di ieri: appena passato (rif. perlopiù a dì o giorno). 2.2 Sost. Estens. Epoca passata da poco. Locuz. agg. Di ieri.

0.8 Irene Falini 14.04.2022.

1 Nel giorno immediatamente precedente a quello presente o a quello a cui ci si riferisce.

[1] Esercizi padov., XIII m., A[2], pag. 43.8: Io co(m)prè eri do cari de fen...

[2] ? Bonvesin, De Cruce, XIII tu.d. (mil.), 121, pag. 26: Consego a soa ... / Pure heri in h[ora] ... / In quella hora ...

[3] Doc. bologn., 1287-1330, [1289] 3, pag. 64.12: E le predicte cose forno del mese presente, heri de nocte, in lo castello da Viçano...

[4] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 59, pag. 104.21: tra li pregioni che noi prendemo ieri, sì à uno cavaliere...

[5] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 40, pag. 95.11: Pogo se ne fallò che voi non fuste ieri aoniti e disorrati del tutto per codardia...

[6] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 328, pag. 30: heri me vénde lu angelu, che benedecto sia, / de celi questa palma me à rrechata, / che Deo, meo figliolu, me à mandata.

[7] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 441, vol. 2, pag. 427.3: secondo la forma de lo statuto di Siena, ieri solennemente riformato...

[8] IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 51.5: E costui, l'altr'ieri, diede in guardia Cietego e Lentolu ed agiunse p(r)eghiere a me, e fecie dimostranze - ieri - con grandi presenti.

[9] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 1, cap. 10, pag. 33.20: Duj sì vinneru herj, et levandomj la anima de lu corpu, sì me minaru in unu locu bonu...

[10] Lett. pist., 1320-22, 1, pag. 33.6: Io ricevei ieri, die IIII di septenbre una tua lectora...

[11] Doc. volt., 1322, 6, pag. 17.4: Dico che ieri e certi isviati per loro ciaccharie tucta nocte vanno atorno...

[12] Lett. sang., 1340, pag. 138.24: Poi che ... scrissi ieri, avemmo da' priori iersera doppo le tre di notte lettera...

[13] Vang. venez., XIV pm., Giov., cap. 4, pag. 320.24: «Eri in hora septima li abandonà le fevre».

[14] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 4, cap. 28, pag. 253.9: eri su l' ora de nona lo vì ligao...

[15] Lett. prat., 1390 (11), 10, pag. 181.18: Io chomisi a Mattarello ieri che vi dicesse che uno della vostra chonpangnia p(er) nostro aviso andò seminando quatrini...

- [Con gioco linguistico].

[16] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, 6, mott. 38.1, vol. 2, pag. 289: Caval' ieri over scud' ieri / chi volse mandare / per difese del paese / convennel lassare. || Cfr. trad. lat.: « Equos heri vel heri clipeos qui mictere pro defensa patrie voluit opportuit illam deserere» (Egidi, Doc. am., II, p. 289).

1.1 Locuz. avv. Tutto ieri: per l'intera durata del giorno precedente.

[1] Lett. prat., 1390 (15), 14, pag. 187.19: P(er)ché tutto ieri ed a[n]cora sono istato e sarò una buona peza mezo fuori di me, non so che mi vi dire, se no[n] ch'io p(r)iegho e p(r)egherò Idio che vi renda santà a voi ed a tutti i nostri amici.

1.2 Locuz. avv. Avanti ieri, dipoi ieri: nel giorno prima di ieri.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 2, cap. 17, pag. 67.10: E voi udiste avanti ieri la legge che dè Pompeio, che nissuno fusse udito se non fusse presente, e non excetuò Cesare.

[2] Ingiurie lucch., 1330-84, 35 [1338], pag. 25.10: Tu passi q(ui)nci (e) no· mi cognosci mai; i(n) Cancellaria ben me conoscisti depo' ieri.

[3] Tristano Veneto, XIV, cap. 280, pag. 253.5: ello avea là dentro infin a mille chavalieri, li qual tuti apertigniva ali do fradelli che Tristan avea olciso avanti yeri...

1.3 Locuz. avv. Infino, insino ieri; per infino a ieri: a partire da ieri.

[1] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 35, pag. 37.39: «Voi siete acciviti, e non bisogna più che voi andiate cercando, ché io v'ho detto tutto il vostro bisogno, e seppi insi[n] ieri che voi mi volavate».

[2] Lett. fior./prat., a. 1410, 81, pag. 127.31: Non sarei a venire a vicitarti me, perch'ò saputo da Biagio e da Nicolozzo, per infino a ieri, che la febre t'è allenata, secondo che m'ànno raportato...

[3] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Is 30, vol. 6, pag. 493.13: [33] Però che Tofet è apparecchiata infino ieri[[ed.: [da] ieri, con integrazione non necessaria]]...

1.4 Locuz. avv. Da ieri in qua: a partire da ieri.

[1] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 2, cap. 21, Pior ed Efrem, pag. 845.21: Ben so che da ieri in qua siete stati disperati di quest'opra e avete pensato di lassarla stare.

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 3, terz. 33, vol. 1, pag. 31: E quanti, de' qua' non fu mai ricordo, / se non da jeri in quà , tengon lo stato, / e fann' a ognun coll'aver cieco, e sordo!

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 83, pag. 185.23: Mala ventura, che così nuova fortuna non m' avvenne mai più, e credo che da ieri in qua sia dì giudiaco per me.

[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 46, S. Gregorio, vol. 1, pag. 392.2: Infino ad ora sono stato sostenuto o in guardia, ma da ieri in qua sono stato assoluto.

1.5 Estens. [Per indicare un passato più o meno recente, perlopiù in opp. a oggi:] poco tempo fa.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 193.6: Neuno di noi è oggi quello che fue ieri, ché ciò che vedi corre col tempo e neuna cosa nata è stabile o ferma...

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 16, pag. 128.18: la letitia che tu avesti ieri non ài oggi, et li beni di questo mondo che tu avesti ieri non ài oggi né potresti avere, però che son passati.

[3] Poes. an. perug., c. 1350, 175, pag. 20: Veggio 'l sangue di lor vene manchare / da tal dicendo: io so ghelpho anticho, / che pur ier venne in Perosa ad abitare.

[4] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 35, pag. 78.10: Quando tu vorrai provare, se tu ha' fatto alcuna cosa, pensa, e ragguarda se tu se' oggi di quella medesima volontà, che tu fosti jeri.

[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, introduzione, pag. 406.16: questo pecorone mi vuol far conoscer le femine, come se io fossi nata ieri!

[6] Sacchetti, Lettere, XIV sm. (fior.), III [1386], pag. 83.32: Lascerò gli essempli antichi, de le cui scritture n'è pieno l'universo, e dirò alcuni di quelli che furono ieri.

2 Sost. Il giorno immediatamente precedente a quello presente o a quello a cui ci si riferisce.

[1] Doc. sang., 1346, 33, pag. 141.17: It. per vino per lo decto dì e per ieri a maestri e manovali, s. IJ.

[2] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 1, pag. 104.8: «Ai Lancialotto, come t'è cambiato lo tuo afare da ieri mattina ad oggi!».

[3] Doc. fior., 1353-58, [1357], pag. 103.31: Venne uno chomandamento da' signiori consoli dell' Arte della lana, che da ieri a X dì i detti operai debiano avere fatto disfare tutte le chase che sono dentro al corpo della chiesa nuova...

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 21, 106-117, pag. 556.9: ieri fu venerdì santo...

2.1 Locuz. agg. Di ieri: appena passato (rif. perlopiù a dì o giorno).

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 16, pag. 132.25: Et non ci è incontra quello che pare che dimostri lo vangelio d'ieri...

[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 379, pag. 405.2: Agamenon gli asecta e amaestra tutti di bene fare; e che nullo s'infengha di prendare vendetta del giorno d'ieri.

[3] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 2, cap. 51, vol. 1, pag. 204.12: i Romani aveano preso ardimento per la vittoria di ieri, e duramente erano studiosi di cacciare i nemici...

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 3, vol. 1, pag. 169.32: Lu jornu qui vinni apressu, adimandandulu li legati a qui vulia issu que la munita se cuntassi: «E que - diss' issu - non intendistivu vui per la cena di heri sira que eu non avia misteri di munita?». || Cfr. Val. Max., 4, 3, 18: «hesterna cena».

[5] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 74, pag. 269.22: Sire messer Tristano, noi avemmo lo giorno di ieri molto pessimo e non mangiammo niente...

[6] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110 (ed. Verlato), XIV pm. (sett.), 20, Angelo Gabriele, pag. 569.18: Quando venne sabato matina, sì se stano cum le porte chiuse e la donna nostra cum la Magdalena e cum le sorelle soe e Çoanne cum loro, segondo come orfane e vedoe e piene de paura e de dolore, e recordava-se de l'angossa d'eri...

[7] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 65, pag. 142.2: Io divisi il dì di jeri colla 'nfermità, che mi tenne infino a mezzo dì. || Cfr. Sen., Ep., VII, 65, 1: «Hesternum diem».

[8] Tristano Cors. (ed. Tagliani), XIV ex. (ven.), cap. 8, pag. 159.11: elli fono tropo malmenadi della çornada di eri...

2.2 Sost. Estens. Epoca passata da poco. Locuz. agg. Di ieri.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, cap. 6, pag. 202.22: Che quel di domane per certo ancor non ha appreso, ma quello di ieri ha già perduto; e nella vita d' oggi non più vivete, che in quel mobile e transitorio momento. || Cfr. Boezio, Consol. Phil., V, 6: «hesternum vero iam perdidit».

2.2.1 Locuz. verb. Tornare, ritornare in ieri: tornare indietro nel tempo.

[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 61.13, pag. 179: Or va, sonetto, a la mia donna, e dille / che s' i' potesse retornar en ieri, / io la farei grattar con diece dita.

[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 76.1, pag. 194: I' potre' anzi ritornare in ieri / e venir ne la grazia di Becchina...

[3] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 18, pag. 126.23: Similmente niun' altra cosa vedere vi potea, che prima non mi fosse cagione di ricordarmi con più efficacia di lui, e poi di più fervente disio di rivederlo o quivi o in altra parte, e ritornare in ieri.

[4] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Appendice, ball.14.2, pag. 349: Donna, tu pur invechi / e io no torno in ieri...