PAUROSO agg./s.m.

0.1 pagarusu, pagorosa, pagorose, pagoroso, pagoruso, paguroso, pagurusa, pagurusi, pagurusu, paoroso, paurosa, paürosa, päurosa, paurose, paurosi, paurosissime, paurosissimo, pauroso, paüroso, päuroso, pauroxi, pauruso, paurusu.

0.2 Da paura.

0.3 Federico II (ed. Panvini), a. 1250 (tosc.): 1 [20].

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Federico II (ed. Panvini), a. 1250 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Menichetti), XIII m. (lucch.); Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Gatto lupesco, a. 1275 (fior.); Albertano volg., 1275 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>; Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.); Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.); Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.); Lauda in decollatio s. Iohanni (ed. Menichetti), XIV m. (rom.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Discorso sulla Passione, XIV sm. (castell.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Anche s.f. (paürosa).

0.7 1 Che abitualmente prova paura. Estens. Che ha timore (di un possibile pericolo, di compiere un'azione); privo di coraggio. 1.1 Sost. 1.2 Sost. Comportamento tipico di chi abitualmente prova paura. 1.3 Meton. Proprio di chi abitualmente prova paura (detto di uno stato d'animo, di un'azione, del volto). 1.4 Che si vergogna (di aver commesso un peccato). 1.5 [Rif. a uno stato emotivo transitorio:] in preda alla paura, preso dallo spavento. 2 Che incute paura. Estens. Che preannuncia un evento neg. 2.1 [Detto di un luogo o di un'azione:] che costituisce un pericolo.

0.8 Irene Falini 28.08.2020.

1 Che abitualmente prova paura. Estens. Che ha timore (di un possibile pericolo, di compiere un'azione); privo di coraggio.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 19, pag. 342.15: beato l'uomo che sempre è pauroso; ma cului ch'à la mente dura cadrà in male.

[2] Gatto lupesco, a. 1275 (fior.), 92, pag. 291: L'aria era molto scura, / e 'l tempo nero e tenebroso; / e io com' uomo päuroso / ritornai ver' lo romito, / da cui m'iera già partito...

[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 8, pag. 355.25: Et avengna dio che tu sempre debbi temere le cose grande et le cigule, non però dèi essere troppo pauroso, che, sì come Seneca disse, all'omo pauroso pare molte volte vedere li periculi là u' non sono.

[4] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 25.7, pag. 75: Talor pensando son sì coraggioso / che spero dimandar del suo plagere; / poi quel pensiero ublïo, e pauroso / divegno addesso, e taccio el meo volere.

[5] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 27, pag. 311.36: E lo bene avventurato e lo forte cavalieri di (Cristo) e lo non pauroso di coraggio posava suo reggimento in nostro Signore...

[6] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), 22, pag. 115: non dimandan de la via riscosa / né di tempesta che fonda Vasselli, / che solglion far la giente paurosa...

[7] Lauda in decollatio s. Iohanni (ed. Menichetti), XIV m. (rom.), str. 9.1, pag. 111: Tu, re, si pauroso / et non te dice core de fare tua vendecta...

[8] Torini, Brieve collezzione, 1363/74 (fior.), pt. 3, cap. 23, pag. 292.21: E Cristo medesimo, non pauroso, ma volonteroso venne al tormento e alla morte.

[9] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), cap. 26, pag. 70.44: Lo ambitioso sempre è pauroso, sempre è attento di non dire e di non fare che possa dispiacere negli ochi degli uomini...

[10] Discorso sulla Passione, XIV sm. (castell.), pa. 1g67.8: E gendo (Gesù) (Cristo), e li descepoli li andavano derietro tutti paurosi ed aflitti...

- [Come disposizione tipicamente femminile].

[11] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 1, cap. 7, pag. 224.22: perciò che le femmine comunemente sono paurose e di piccolo animo, per la fredda complessione ch'ell'ànno, elle non debbono combattere né andare alla battaglia.

[12] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 4, cap. 3, pag. 125.8: ella [[scil. la femena]] ène naturalmente timida (et) paurosa per la modicitate del calore...

[13] Poes. an. fior., p. 1315, 83, pag. 965: È per natura, e la Scrittura il dice, / redina, che le donne son pietose, / avare e paurose...

[14] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 3, cap. 86, vol. 1, pag. 433.20: rotti e inviliti come paurose femine, il loro superbo ardire mutarono in vilissima codardia...

[15] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, introduzione, pag. 20.18: Ricordivi che noi siamo tutte femine [[...]]. Noi siamo mobili, riottose, sospettose, pusillanime e paurose...

[16] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 29, pag. 481.20: chom'ebbe ardire a rompere il comandamento di Dio essendo femmina, perché tutte sono paurose e timide...

- [In espressione ossimorica].

[17] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 1.3, pag. 885: Umìle sono ed orgoglioso, / prode e vile e corag[g]ioso, / franco e sicuro e päuroso, / e sono folle e sag[g]io...

- [Con specificazione della cosa temuta].

[18] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 4, pag. 94.23: E pauroso della mercatantia, non s'impacciò d'investire altramenti i suoi denari, ma con quello legnetto col quale guadagnati gli avea, dato de' remi in acqua, si mise al ritornare.

- [Con valore avv.].

[19] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 5.29, pag. 123: E sanza riso ongni suo diportare / Lì non dimandi; ma s' è domandata, / Risponda brieve, basso e pauroso.

- [A causa del sentimento amoroso].

[20] Federico II (ed. Panvini), a. 1250 (tosc.), 1.21, pag. 158: Sospiro e sto ['n] rancura; / ch'io son sì disïoso / e pauroso - mi face penare.

[21] Bonagiunta Orb. (ed. Menichetti), XIII m. (lucch.), canz. 3.54, pag. 31: E ciò ch'eo dico null'è, ciò m'è aviso: / sì m'ha conquiso - e fatto pauroso / l'amore ch'ag[g]io ascoso, / più ch'eo non oso - dire a voi parlando.

[22] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 9, pag. 212.10: quelli ch'è amoroso sempre è pauroso; et ognie amante suole diventare palido nel guardamento dell'altro...

[23] Sommetta (ed. Hijmans-Tromp), 1284-87 (fior.>tosc.occ.), pag. 207.29: E se eo ne son pensoso, non è da meravigliare, ch'Amore àe per natura di far pauroso.

[24] Dante, Rime Vita nuova (prima red.), a. 1292/93, son. 52 [XI].9, pag. 344: Amor, quando sì presso a voi mi trova, / prende baldezza e tanta sicurtate / che fiere tra i miei spiriti paurosi / e qual ancide e qual pinge di fore...

[25] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 23.2, pag. 517: Io vidi li occhi dove Amor si mise / quando mi fece di sé pauroso, / che mi guardâr com' io fosse noioso...

[26] Dante (?), Rime, a. 1321, 53 [App. XIV].5, pag. 347: Ella m'ha fatto tanto pauroso / poscia ch'io vidi il dolce signore / negli occhi suoi con tutto 'l su' valore, / ch'i' le vo presso, e riguardar no· ll'oso.

[27] Lapo Gianni, XIII ex./1328 (fior.), 3.9, pag. 575: I' fu' sì tosto servente di voi, / como d' un raggio gentile amoroso / d' i vostri occhi mi venne uno splendore, / lo qual d' amor sì mi comprese poi, / ch' avante voi sempre fui pauroso, / sì mi 'ncerchiava la temenza il core...

[28] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 157.7, pag. 110: Et eo romasi scolorito e smorto / denanti de soa beltà vergognosa, / sì che l'anima tuta päurosa / m'abandonò, per la fé ch'eo ti porto, / veçendo starli sego Castitate, / che mi scridò a voçe pyù fïate: / «Guardati di tocarla, ch'el'è nostra».

[29] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 58.5, pag. 562: Ell'è tanto gentile ed alta cosa / la donna che sentir mi face amore, / che l'anima, pensando come posa / la vertù ch'esce di lei nel mio core, / isbigottisce e diven paurosa; / e sempre ne dimora in tal tremore...

- [Detto di un animale].

[30] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 25, pag. 167.21: un altro disse: «Vero è ke lo cane pauroso più latra ke elli no(n) morde»...

[31] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 268.16: Noi odiamo [[...]] li lupi, che usano d'andare contra la paurosa pecora...

[32] Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), Del can rabioso, pag. 37.20: avre la bocca portando for la lengua e gettando fora molto salivo, e sosten fame e no mangia e va pauroso e tristo e baia fioco...

[33] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 149, pag. 289.18: CXXXXVIIII. Ad c. pauroso et pig(ro) cocilo a (m)m(od)o d(e) i(n)flato a rota et facci li cruci et li pu(n)ti i(n) ille...

- [Con meton.].

[34] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 30.9: L'agnello così fugge il lupo, la cerbia così fugge lo leone, le colombe così fuggono con paurose penne l'aguglia; tutti li animali così fuggono i loro nemici.

1.1 Sost.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 20, pag. 343.18: disse Seneca: lo pauroso vede li pericoli ke non sono.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 32, vol. 3, pag. 340.7: Salomone disse: La mano del forte acquista ricchezza, e tutti i paurosi sono in povertà.

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 25, pag. 33.7: io ò assai provato che parola non dà virtù ad uomo, nè parlare di signore non fa prode a' paurosi.

[4] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, cap. 3, pag. 146.19: Il pauroso e fuggitivo le cose non paurose teme? al cervio simile sia avuto.

[5] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 108, pag. 493.22: O amore, nemico de' paurosi, quanta è maravigliosa la tua potenza...

[6] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 26, pag. 96.3: A tanto dice lo conto, che vedendo lo re Marco la prodezza di Tristano, ciascuno giorno entrava in maggiore sospetto, e faceva la ragione che fanno gli paurosi e gli misleali, che non ànno fede in loro e non credono che altri l'abbia incontro di loro...

[7] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 94, pag. 283.14: Se tu non cacci fuori le false oppinioni, che c'ingannano, l'avaro non intenderà, come debbia usare la sua moneta, né 'l pauroso come debbia le paurose cose ispregiare.

[8] Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 7, 30.1, pag. 456.1: dice che questa Paura era pallida, perciò che noi veggiamo li paurosi pallidi, e la cagione è per lo sangue che è ricorso dentro al cuore che teme.

[9] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 1, cap. 13, pag. 91.8: So, Signore mio, che dé aiuto a' combattenti, consiglio a' dubiosi, lume a' ciechi, letisia a' tribulati, sigurtà a' paurosi...

- S.f.

[10] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 14 [Fazio?].49, pag. 33: Allor la paürosa, / timidamente, dimandò chi era...

1.2 Sost. Comportamento tipico di chi abitualmente prova paura.

[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 36, pag. 255.29: Felicità, secondo Aristotile, è un atto che procede da perfetta virtù dell'anima e non del corpo. Prudenza è tenere il mezzo tra l'ardito e 'l pauroso.

1.3 Meton. Proprio di chi abitualmente prova paura (detto di uno stato d'animo, di un'azione, del volto).

[1] Zucchero, Fisonomia, 1310 (fior.), pag. 20.6: Quegli si cruccian volentieri che ànno il visaggio pauroso, cioè non amichevole nè piacente...

[2] Poes. an. fior., p. 1315, 8, pag. 961: Deh, non celare il vero a l' angosciosa / e disolata sua madre, che fie / fin al suo stremo die / nuda d' ogne allegrezza e di conforto, / Ch' io 'l veggio a la tua faccia paurosa; / ma temi d' arrecar novelle rie / e d' aportar bugie, / cioè che volli dir vivo del morto.

[3] Ceffi, Pistole di Ovidio Nasone, c. 1325 (fior.), ep. 4 [Fedra a Ippolito], pag. 450.10: Ora mi sforza amore pur di dire, e quantunque paurosa vergogna mi sconforti, amore pur mi sforza pur di scrivere quello che la lingua parlare non osa.

[4] Simintendi, a. 1333 (tosc.), Suppl. L. 9, vol. 4, pag. 13.19: Date e doni a' templi, e non vi rallegrate con paurosa fede.

[5] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 100, pag. 327.13: Parlamento pauroso, non si conviene a filosafo.

[6] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 94, pag. 185.3: Questo timore non gli lassa possedere il diletto suo in pace, perché ordinatamente, secondo la mia volontá, non le possiede; e però gli séguita timore servile e pauroso, fatto servo miserabile del peccato...

[7] Esopo tosc., p. 1388, cap. 12, pag. 100.11: La povertà, secondo che discie l'autore, s'ell'è comportata pazientemente, è grande e buona ricchezza: il tristo e pauroso uso fa povera ogni grande ricchezza.

1.4 Che si vergogna (di aver commesso un peccato).

[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 12, pag. 14.18: non si tempera mai di niuna malizia chi si sente paurosa di così grave peccato, ché 'l calore della lussuria la fa ardita.

[2] Poes. an. urbin., XIII, 11.161, pag. 564: «Mamma, tanto me lig[n]i / co lo dolçe parlare pïetoso, / ke la sententia mia sia revocata; / e vollo ke ttu vigi / de questo peccatore paguroso / siccom'ò l'alma sua bene - allocata, / poi ke cun teco tene - druderia».

1.5 [Rif. a uno stato emotivo transitorio:] in preda alla paura, preso dallo spavento.

[1] Brunetto Latini, Pro rege Deiotaro (ed. Lorenzi), a. 1294 (fior.), pag. 239.5: udendo che li consoli e 'l sanato e ' grandi baroni di Roma erano già partiti e fuggiti di Italia, allora fu più gravemente turbato e pauroso, perciò che di cotali messaggi e romori la via era piena infino ad Oriente...

[2] Poes. an. pis., XIV in. (?) (2), 119, pag. 77: Candido, [ri]lucent'e luminoso, / gli appalve del Signor l'angelo sancto, / il qua· vedendo, sì fu päuroso, / cascò bocone in terra sul suo amanto...

[3] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 2, cap. 6, pag. 47.2: Kyllu monacu, videndu chi avia pirdutu chillu ferru, vinnj tuctu pagurusu...

[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 300.3: Qui Enea, pauroso, per subita paura trasse fuori la spada e lo stremo taglio contra coloro che venieno porge...

[5] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 12, pag. 18.11: E quand'io vidi ciò, sì fui duramente isbaito e pauroso...

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 5, vol. 1, pag. 95.23: commu cecatu per la claritati di Mariu, gitata la spata, sturdutu et pagurusu se nde fugiu.

[7] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 3, cap. 22, pag. 193.11: Unde stava quelo misero cum lo furto in man pauroso e vergognoso e lasar no lo poea nì partì-se de lìe...

- [Detto di un animale].

[8] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 4, cap. 8, pag. 324.20: li uccelli, ch' allora sopr' essi volavano, spaventati e paurosi caddero.

- [Con sinedd.].

[9] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 9, pag. 504.11: Intanto la 'mpennata Fama messaggiera, volando, per la paurosa città si spande e cade agli orecchi della madre d'Eurialo...

[10] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 9, pag. 397.17: Ma voi, electi, venite: qualunque s'apparecchia di guastare le mura coi ferri ed assalisce meco il pauroso campo.

[11] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 5, cap. 41, pag. 85.25: Li Numidi [[...]] poi che videro che tutti con paurosa schiera in Agrigento n' andavano, essi per paura d' assedio in quà e in là per le città prossimane se n' andarono.

- [Con meton., detto del corpo o di una sua parte].

[12] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 2, cap. 8, pag. 135.20: e -l polso sarebe piciolo e lento e fiebole, e à tutto il corpo lento e pauroso, e rasenbrerà femina in tutti costumi.

[13] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 343.16: li paurosi petti si isbattono, tremando il cuore.

[14] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 3, pag. 227.8: vidi quando egli manicava li membri gocciolenti con iscura marcia e li paurosi membri tremare sotto i denti.

[15] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 6, vol. 2, pag. 42.14: gli nervi scoperti si manifestano: le paurose vene si veggono sanza alcuna pelle...

[16] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 9, cap. 2, pag. 617.10: Li cui lamenti romaneschi udiro li paurosi orecchi de la cittade...

1.5.1 Meton. Proprio di chi è spaventato (detto di un pensiero o di un'azione).

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 299.13: Questo detto, entrò per l'aperta spelunca; la quale Enea con paurosi passi segue.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 1, pag. 215.15: O Troiani, isciogliete la paura del cuore vostro e schiudete da voi li paurosi pensieri.

[3] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 31.15: La figliuola di Peneo si fuggìe con pauroso corso lui che volea ancora dire più cose...

[4] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 7, vol. 2, pag. 102.12: Le mie membra stipidiro, con pauroso tremore; gli capelli s'arricciaro...

[5] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 239.6, pag. 283: Ciascuna delle ninfe si riscosse, / e, con boce paurosa e tremante, / cominciarono urlando...

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 1, pag. 593.8: Ma da fervente amore aiutato, questi e gli altri paurosi pensier vincendo, stando come se egli il morto fosse, cominciò a aspettare che di lui dovesse intervenire.

2 Che incute paura. Estens. Che preannuncia un evento neg.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 1, cap. 7, pag. 224.21: la morte è la più paurosa cosa e la più pericolosa che sia...

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 3, cap. 1, pag. 67.8: Innella prima parte diremo unde procedono le tronora, sì orribili (et) paurosa cosa a udire...

[3] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 12, pag. 97.17: i songni sarano istrani e paurosi, e -l dolore dela testa sarà pesante...

[4] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 4, cap. 56, vol. 1, pag. 439.2: la novella ne fu ita a Roma, più spiacente e più paurosa assai, che la cosa non era...

[5] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. X, cap. 19, pag. 892.19: Enfertade in huomo k'è stato sempre sano, e che non ebbe anche quasi male, è paurosa.

[6] Ceffi, Pistole di Ovidio Nasone, c. 1325 (fior.), ep. 13, [Laodamia a Protesilao], pag. 554.7: non soe ancora a cui toccherà lo iniquo destino del pauroso risponso degli dèi...

[7] Armannino, Fiorita (11), p. 1325 (tosc.), pag. 379.9: Lo sguardo suo avea schuro e pauroso a chi lo reguardava. Questi metteva paura.

[8] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 512.17: Quivi sono ceraste paurose, quali a vedere la loro laida factione descrivare non se porria.

[9] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 24, 79-96, pag. 583, col. 2.4: e dixe che vide in ditta bolzia terribelle, zoè: paurosa stipa de peccaduri e de serpenti...

[10] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 3, pag. 57.4: sulamenti la pagurusa vuchi di Celino mi spaventa...

[11] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 321.9: e se non fosse che forse a Dio ne 'nchrebbe, il dì poteva avere Siena delle sue ladre e pessime opere fine debito e memoria perpetua, e a chi se ne richordasse, asempro non pocho pauroso per tutti secoli.

[12] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 3, cap. 2, pag. 45.9: E 'l maestro compunto, tra per la paurosa visione e per lo duolo, temendo di non andare a quelle orribili pene delle quali avea il saggio, diliberò d' abbandonare la squola e 'l mondo.

[13] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 2, 85-93, pag. 71.36: Temer si dee di sole quelle cose, Ch'ànno potenza di far altrui male, Dell'altre no: ché non son paurose; cioè da doverne avere paura.

[14] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 13, pag. 138.22: lo re Epistropo [[...]] portao con sico M cavalieri et uno sagittatore, lo quale avea lo visayo assay pauruso e mezo era homo da lo vellico in suso, e ll'altro era facto commo a cavallo.

- [Detto di Amore o del sentimento amoroso].

[15] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 3 parr. 1-9, pag. 12.11: E pensando di lei, mi sopragiunse uno soave sonno, ne lo quale m'apparve una maravigliosa visione: che me parea vedere ne la mia camera una nebula di colore di fuoco, dentro a la quale io discernea una figura d'uno segnore di pauroso aspetto a chi la guardasse...

[16] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 22.2, pag. 516: Veder poteste, quando v' inscontrai, / quel pauroso spirito d' amore / lo qual sòl apparir quand' om si more, / e 'n altra guisa non si vede mai.

[17] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 27, pag. 294.11: O amore, dolcissima passione a chi felicemente i tuoi beni possiede, cosa paurosa e piena di sollecitudine...

2.1 [Detto di un luogo o di un'azione:] che costituisce un pericolo.

[1] Poes. an. sett., XIII (2), 154, pag. 50: Guardemo che 'l tenpo è tenebroso, / No vedrem, se o· lume serà rascoso, / De passare al ponte pauroso.

[2] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 178, pag. 279.23: E sappiate che lle navi di Mangi vi vengoro la state, e quelle d'altra parte, e si caricano [in] IIJ o IIIJ dì o infino i[n] VIIJ dì, e vannosene il più tosto che possono, perciò che non à buono porto, ed èvi molto pauroso l[o] sta[re] per le piagge che vi sono e per lo sabione.

[3] Ceffi, Pistole di Ovidio Nasone, c. 1325 (fior.), ep. 16 [Paride a Elena], pag. 571.5: subitamente con le correnti navi per li lunghi mari m'àe facte sicure le paurose acque...

[4] Anonimo rom., Cronica, a. 1360, cap. 13, pag. 112.2: Erano quelle locora non domestiche, anche paurose per li moiti impedimenti de mura rotte, fonnamenti de case e de torri...

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 11, pag. 21.31: Potrebbe alcuno domandare: «Se questa selva era così paurosa e amara cosa, come v' entrastù entro?».