STRÙGGERE v.

1 Fondere una sostanza con il calore rendendola liquida. Assol. e pron. Lo stesso che liquefarsi.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 3, pag. 91.14: la cosa molle legiermente la ymagine del sugello ve si forma (et) per la grande humidità legiermente se struge...

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 29, pag. 236.2: Sì come lo fuoco strugge la cera...

[3] Stat. pis./sard., a. 1327, L. 2, cap. 56, pag. 128.20: Di no(n) potere struggere sevo, se no(n) p(er) lo i(n)fr(ascript)o modo. Ordiniamo che nessuna p(er)sona possa né debbia s[t]rugg(er)e alcuno sevo i(n) alcuna piassa publica...

[4] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 11, pag. 10.10: e togli il lardo, e battilo bene e strugilo bene.

[5] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 7.26, pag. 28: E, come a un calore smisurato / Si strugge ghiaccio o cera, lu' vedrai / In piccol tempo quasi consumato.

[6] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 17, pag. 141.12: Ancora dicie che non crede che Icharo, figluolo di Dedalo, avesse sì grande la paura, chome ebb'egli, quando Icharo sentì istruggiere la peghola dell'ali ch'egli avea volando egli sopra mare, di ch'egli chadde i· mare e anneghò.

[7] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 23, 58-72, pag. 596.32: facea fare grande fuoco tanto, che si struggea lo piombo addosso al misero condannato, e così miseramente e dolorosamente lo faceva morire.

- [In contesti fig.].

[8] Bonagiunta Orb. (ed. Menichetti), XIII m. (lucch.), canz. 9.14, pag. 88: La gioi' ch'eo perdo e lasso / mi strugg'e mi consuma / como candela ch'al foco s'accende...

[9] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 7.35, pag. 134: ardo e consumo e struggo pur pensando / com' son caduto e unde e com' mi trovo.

[10] Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.), 3.3, pag. 33: Amor m'incende d'amoroso foco / per voi, donna gentile, / onde lo cor si strugge a poco a poco / e da me fugge e 'n voi cerca aver loco.

[11] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 26.6, pag. 571: se, per mercé, pietà non ve conduce / a 'mmaginar come se strugge 'l core, / nel qual s' accende el gran foco d' amore, / se no è soccorso da chi quello adduce...

[12] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 73.14, pag. 102: anzi mi struggo al suon de le parole, / pur com'io fusse un huom di ghiaccio al sole.

[13] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 49, pag. 205.2: alcuna volta, udendo il detto maestro parlare di Dio, il cuore suo si struggea come la cera presso al fuoco; e con sì grande soavità di grazia si riscaldava in amore divino...

1.1 Sciogliere (in un liquido). Pron. Sciogliersi.

[1] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 2, cap. 28, ch., pag. 286.23: L'altro experimento che l'acqua salsa sia più grossa che la dolce si è che chi mescolasse molto sale con poca acqua, e mescolasselo tanto che tutto si struggesse nell'acqua...

[2] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 9, cap. 1, pag. 607.19: elli era usato di gittare in sue bevande, perle di grande valuta, strutte [nell' aceto]...

1.2 Estens. [Rif. al corpo, umano o animale, o a una sua parte:] privare delle forze; rovinare. Pron. Indebolirsi.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 15, pag. 311.4: Ma poscia che il sole si riscaldoe, e le corpora de' Galli, quasi in modo di neve si cominciaro a struggere per l' abbondanza del sudore, infino alla notte fue più tagliamento che battaglia.

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 17, pag. 113.15: e puote l'uomo ben conoscere quando la fredura comincia a strugiere suoi menbri, perciò che se lla fredura è grande i menbri no lla sentono, onde i menbri vengnono a niente.

[3] Fiore di virtù, 1313/23 (bologn.), cap. 32, pag. 205.16: Del vitio dela gola se lege in la Soma dî Vitii che tuti li mali veno dala gola, ch'ela tolle la memoria, struçe lo seno, consuma l'intellecto, corrumpe lo sangue...

[4] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 11, pag. 583.31: la quali infirmitati aveni legiamenti a lu cavallu grassu pir grandi fatiga e sabitu ki patixa, inpirzò ki lu cavallu scalda, e la grassiza ki àvi adossu sì lu strudi e stupali li artirij e li vij di lu xatari... || L'ed. inclusa nel Corpus Artesia legge <di>strudere con integrazione.

[5] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 2, par. 97, comp. 39.12, pag. 113: Chi con aviditate Bacho adora, / la sua persona strugie e deshonora / e tra le gienti se medesmo smatta.

[6] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 55, pag. 175.7: tucta volta è da guardare ch(e) de q(ue)sta pulve(re), se no(n) pona sop(er)chia in nill'occhio, ca poteria struge(re) l'occhio et offende(re).

1.2.1 [In contesto fig.:] andare in rovina.

[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 93.13, pag. 211: I' son sì magro che quasi traluco, / de la persona no, ma de l'avere; / [[...]] / Ma com' più struggo, più son avvïato / di voler far di nuovo capitale.

1.3 Fig. Far soffrire (in partic. a causa del sentimento amoroso). Assol. e pron. Affliggersi.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 329, pag. 537: Certo ad elle no cale qi tra pene o se struçe, / né qi cante o rida ni se guaimente o luçe.

[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 7 parr. 3-6.20, pag. 24: Sì che volendo far come coloro / che per vergogna celan lor mancanza, / di fuor mostro allegranza, / e dentro da lo core struggo e ploro.

[3] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), canz. 1.46, pag. 194: dolor più ch'altro forte / e tormento crudele e angoscioso, / e spiacer sì noioso / che par mi strugga l'alma, il corpo e 'l core...

[4] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 31.14, pag. 534: e veggio piover per l' aere martiri / che struggon di dolor la mia persona, / sì che ciascuna vertù m' abandona...

[5] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 2.58, pag. 8: Quanno 'l penser me struge, - co fai quanno te suge?

[6] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 360.12, pag. 223: Et ancor mi struççe maçor affanno, / s'alcun m'adita, monstrando ch'eo sia / en odio d'Amore per colpa mia.

[7] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 82.9, pag. 615: Laonde di ciò struggo e vo' morire, / chiamando Morte...

[8] Dondi dall'Orologio, Rime, a. 1388 (padov.), 2.2, pag. 6: Tacer è 'l melio, ma 'l dolor ch'è tropo / me struze sì che 'l contener è duro...

1.3.1 Fig. Arrecare fastidio, tormentare.

[1] Lett. lucch., 1295, pag. 7.25: (e) i(n) dell'altre parti chome i(n) chorte che tutto die ci strughono di dima(n)dare...

1.3.2 Pron. Fig. Affannarsi (per compiere un'azione).

[1] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 13.62, pag. 163: Le braccia distendeva per atiare / lo figliuol mïo, tanto l'avìa caro, / et tutta mi struggeva per tocchare / pur quelle funi chon che lo legaro...

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 3, pag. 354.21: Egli si struggea tutto d'andarla a abracciare ma per vergogna, la quale avea della donna, lasciava...

1.4 Fig. [Con valore pos.:] intenerire.

[1] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 50, pag. 153.13: Ella abbracciarà tutte le bestie, tutte le mura, istruggendo sè medesima di dolcitudine d'amore santo di Cristo.

2 Devastare (una città o un territorio); distruggere (un edificio).

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 103.4: Nel quale paese regnava uno prencipe che sì come tiranno istrugeva la terra...

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 14, pag. 185.7: E a· figliulo, a cui padre dea magione adificare, conquistare podere e procacciare amore con pacie loro, l'autrui magione struggie, accioc' omo la loro struggha.

[3] Lunardo d. G., XIII sm. (pis.), 18, pag. 290: Troia strusse Pariso / per Elena pargola, / sì che già non par gola / si la strusse l'amiro.

[4] St. de Troia e de Roma Amb., XIII u.q. (rom.), pag. 187.17: Et in questo modo fo structa Cartagine molto invidiosa da lo imperio de Roma...

[5] Distr. Troia (ed. D'Agostino), XIII ex. (fior.), pag. 251.11: Poi che furono di ciò che bisognava guerniti, e recato alla cittade dentro quello che bisognava, e ir rimanente arsero e strussero.

[6] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 35, pag. 250.29: La moglie fu molto bella donna, et amavala assai Cesare: non si penava di struggiare lo castello per vinciarlo, ma per amore di colei.

[7] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 2, pag. 226.24: Immantenente dice Calcante che è da tentare el fuggire per mare e che non si possono struggere li edifici di Troia coll'armi de' Greci...

[8] Legg. G. di Procida, XIV po.q. (lucch.>camp.), cap. 1, pag. 92.7: Allora il dicto perfido horibile messere Gianni stando nell'isola di Cicilia pensò siccome potesse strugere e menare il dicto passagio al neente et come potesse uccidere il dicto re Karlo e come potesse rubellare il Regno tucto.

[9] Eroidi volg. (Gadd.), c. 1315/25 (fior.), ep. 3 [Briseide ad Achille], pag. 406.5: queste sono le mura di Troia che tu struggerai, se a Dio piace.

[10] Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 12, v. 127, pag. 402.16: A la fin venne in Romangna per strugerla...

[11] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 1, pag. 6.27: In quello tempo regnava lo maledeto Teodoxio imperadore, lo quale strusse e guastò la cità de Bologna...

[12] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 134, pag. 24: Respondi e tu, desliota da Bressa, / chi t'ha sì structa ipsa Bressa bona / che tu no me sumie più ad essa.

[13] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 102, pag. 20: Multe castella strussero, non se porrìa cuntare: / Ocra et Castelluni fecero derupare...

- [Prov.].

[14] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 362, pag. 308: Quantità di guerra / strugge molta terra.

2.1 Rompere (qsa di integro).

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 28, pag. 33.21: I maschi hanno in odio l'uova delle femine, e vannone cercando per struggerle...

2.2 Sconfiggere e annientare (una persona o un gruppo di persone). Estens. Sterminare.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Segre), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 2, pag. 148.22: E Casseodoro disse: «per una ingiura si strugge tutta una schiatta, cioè tutto uno parentado».

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 45, pag. 258.20: Unde lo profeta dice: struge le gente che vogliano bactaglie. || Cfr. Albertano, Liber cons., 45: «Dissipa gentes, quae bella volunt»

[3] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 14, pag. 180.23: O desfiorati e forssennati e rrabbiosi venuti come cani, mordendo l'uno e devorando l'autro, accioch' el poi lui morda e devori! Ché non sé stesso struggie e aucide homo, ma struggie e aucide altro, accioch'el poi struggha e aucida esso.

[4] St. de Troia e de Roma Amb., XIII u.q. (rom.), pag. 287.15: E Nero dixe infra li senatori de strugere Galpa e li senatori ordinaro per costume de li maiuri: façamoli portare la forca in collo e legemolo e feçamolo tanto bactere con virge sì ke mora.

[5] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 397, pag. 862: Venuto è 'l dì che sidi for di fogo, / or lo cognositi: / ché morti e struti aviti li vostri nimici...

[6] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), [1317/18] 31.14, pag. 52: Ne la cità si stanno a gran distretta / di vituaria e pieni di paura / li Catelani con molta rancura, / onde si crede che 'n sua rea ventura / su l'is[ol]a passaro in tanta fretta, / ch'el fie cagion de struger la sua setta.

[7] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 9, pag. 397.9: Ed i fati miei so' contra: la scellerata gente struggere per ferro, per la moglie a me tolta. || Cfr. Verg., Aen., IX, 137: «ferro sceleratam exscindere gentem».

[8] Ceffi, Pistole di Ovidio Nasone, c. 1325 (fior.), ep. 5 [Enone a Paride], pag. 468.7: Una giovenca viene di Grecia che struggeràe noi e te e tutto il paese. || Cfr. Ov., Her., 5, 117-118: «Graia iuvenca venit, quae te patriamque domumque / Perdat! [...]».

[9] Gillio Lelli, Rime (ed. Marti), XIV pm. (perug.), 1.3.2, pag. 767: Se l'antica potenza ritornasse, / che strusse Catellina dal conzuro...

[10] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 6.53, pag. 19: E questo fu quando Dio volse che / fosse 'l diluvio, per strugger coloro / che non aveano in Lui né amor né fé.

- Locuz. verb. Struggere via.

[11] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 14.84, pag. 128: E così Eradiano, che venia / con gran navilio contro a me acerbo, / ancor, come a Dio piacque, strussevia.

2.3 Far scomparire, guarire (un male).

[1] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 76, col. 2.19: lle sue virtù non si potrebbono comperare né dire: ella ispoglia lebra e leva ricci, vaiuolo e istruggie e iscaccia ongni macula e conserva in gioventudine e fa bello l'occhio...

2.3.1 Annullare le proprietà (di una sostanza), rendere inoffensivo.

[1] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 39.4, pag. 18: Elitropia v'è, cara margherita / che 'n Cipri ed in Africa si cria, / che fa l'uom sano ed allungali vita / e strugge lo veleno e caccia via.

2.4 Sperperare (un patrimonio).

[1] Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.), II, 19.3, pag. 287: fa le recchece strugere chi le vol troppo usar(e)...

[2] Stat. fior., 1334, L. III, cap. 17, pag. 344.6: E che i famigliari delle dette Opere e magioni, i beni loro, i quali sono ordinati al servigio di Dio, non possano tollere nè struggere...

[3] Novelle Panciatich., XIV m. (fior.), 154, pag. 190.23: A uno tenpo sìe ebbe ne la Marcha di Trevigi uno riccho cavaliere e gentile. Incominciò a fare sì 'n grande ispese, che istrugiea tutto cioe ch' elli avea in ispendere, in donare et mangiare, et in chavalli et in arme.

[4] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 6.12, pag. 813: Non istruggere il tuo, come tu suoli; / se tu guadagni, fa' che tu rispiarmi, / ch'abbi da te, se Dio ti dà figliuoli.

2.5 Pron. [In contesto fig., rif. al sangue:] disperdersi.

[1] Lancia, Chiose Inf., 1341/43 (fior.), c. 24, v. 84, pag. 375.7: [Che lla memoria il sangue ancor ne scipa], Quasi dica: pur ricordandomi di quelli serpenti tutto il sangue mi si strugge.

2.6 Fig. Reprimere (un sentimento, un'emozione pos. o neg.). Estens. Eliminare.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Menichetti), XIII m. (lucch.), canz. 3.11, pag. 29: perché l'amore è dato / a gioia ed a disdutto - sensa inganno: / ché, se patisse inganno, - fôra strutto / lo ben d'amor, - che tanto è conservato, / né fôra disiato / s'avesse men di gioia che d'afanno.

[2] Dino Compagni, Rime, XIII ui.di. (fior.), 6.56, pag. 383: E strugga e spenga a suo poder malizia / Con grande studio e franchezza di core...

[3] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 24.7, pag. 12: La notte le paure scaccia e strug[g]e / e lo Nemico per sua vertù fugge...

[4] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 1.1944, pag. 247: Dimostra che l'amor muove da Marte, / Dal qual procede l'impeto con l'ire, / Che strugge pïetà con la mercede...

[5] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 2, cap. 22, pag. 135.15: la sapiensia per la carità istugge la superbia e scaccia.

2.7 Fig. Confutare (un pensiero, un'ideologia).

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 57, vol. 4, pag. 203.5: differmamento è chiamato, quando 'l parlatore menima e strugge gli argomenti del suo avversario in tutto, o in maggior parte.

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 211.13, pag. 138: Santo Papa, mandaci il bon Roberto, / che struga la eresia dig lombardi, / sfrenata sol perché tu tropo tardi.