MALANZA s.f.

0.1 malança, malanza, malanze.

0.2 Da male 2. || Col suff. -anza, proprio dei concetti astratti, di influsso galloromanzo.

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto ReMediA.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Malessere sia fisico che morale. 1.1 [Med.] Malattia epidemica e contagiosa (con rif. alla peste del 1348).

0.8 Laboratorio Chieti 20.11.2020.

1 Malessere sia fisico che morale.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 43.182, pag. 160: a pater pena per l'altrui offensanza; / longo tempo gridammo el Messia, / che reguarisse la nostra malanza: / ed ecco, nudo iace en ella via / e null'è che de lui aia pietanza!

[2] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 10.90, pag. 522: Quand'ài magnato tanto ke tte basti / non di' volere plu per delectança, / ké lo corpo dessurdini e ddeguasti, / e ccosì s'è concet[t]a la malança: / l'omo pillando li supercli pasti, / la natura ne perde sua possança.

1.1 [Med.] Malattia epidemica e contagiosa (con rif. alla peste del 1348).

[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 801, pag. 183: Fecene Deo una gratia delle malanze corte, / Ché uno dì o dui o tre avevano male forte, / O quatro lo più alto, chi è disposto ad morte...