MORUM s.m.

0.1 morum.

0.2 Lat. morum.

0.3 Almansore volg., XIV po.q. (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Almansore, volg., XIV (fior.).

In testi sett.: Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto ReMediA.

Doc. esaustiva.

0.7 1 [Med.] Specie di postema alle palpebre. 2. [Anat.] [Per errore di trad. o fraintendimento dell'originale:] lo stesso che cassula del cuore, pericardio.

0.8 Laboratorio Chieti 17.12.2021.

1 [Med.] Specie di postema alle palpebre. || Ineichen, vol. II, p. 270.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 38, pag. 456.31: Ma absamaris sì è uno pesse grande, salò, segondo l'Almansore. E segondo altri sì è una spetia de pesse. Quando el so cavo salò ven brusò, el tuole via la carne superflua, la qualle ven chiamà morum - morum sì è una apostematiom, la qualle ven per humore sanguineo -, sì che l'è bon a questo.

2 [Anat.] [Per errore di trad. o fraintendimento dell'originale:] lo stesso che cassula del cuore, pericardio. || In realtà il lat. ha, dopo 'cuore', «atque glandule que a medicis vocatur morum» (cfr. Elsheikh, Almansore, p. 110).

[1] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. I, cap. 5, pag. 56.12: Dipo la cui perforatione vene sottili da lloro divise e disgregate al pannicolo ke divide il petto in due parti, e a la cassula del cuore (la quale dai medici è kiamata morum), si continuano e per li predeti membri si spargono, le forme de' quali io dimostrerrò in quello k'è a venire.