RIDDA s.f.

0.1 redda, redde, ridda, ridde.

0.2 Da riddare.

0.3 Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.); Simone da Cascina, 1391/92 (pis.); Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.).

In testi mediani e merid.: Stat. castell., XIV pm.

0.5 Locuz. e fras. menare la ridda 1.1.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Danza in tondo eseguita da più persone che si tengono per mano, caratterizzata da movimenti veloci e salti. 1.1 Fras. Menare la ridda: essere in testa, condurre la coppia o il gruppo dei danzatori.

0.8 Ilaria Zamuner 10.12.2021.

1 Danza in tondo eseguita da più persone che si tengono per mano, caratterizzata da movimenti veloci e salti.

[1] Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.), pag. 545.34: Quivi cominciano le donne a sonare e le donzelle fare loro ridda...

[2] Stat. castell., XIV pm., pag. 210.15: Né sora né frate alcuno possa andare a conviti inonesti overo reguardamenti u corte u dançe u ridde, et a loro d'amdare a li predecti luochi sia al postucto vetato.

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 5.28, pag. 268: A volte, come l'uom la ridda guida, / passando se ne vien per Macedona, / in fino che nel mar Egeo s'annida.

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 7, 16-35, pag. 204.32: Che si frange con quella, in cui s'intoppa; Così convien, che qui la gente riddi; cioè vada a modo di ridda e ballo intorno al cerchio, infino a' due punti ove si scontrano insieme, e percuotonsi l'uno con l'altro...

[5] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [GioFir] madr. 11.1, pag. 19: Per ridda andando ratto al terzo cerchio / tanto menommi quel zentil pensiero, / che giunto mi trova' sott'un bel pero.

[6] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [NicPro] madr. 7.4, pag. 99: Tra loro in tonda ridda una ne vidi: / con dolce canto gìa sesta angioletta, / cantava a la verzura pasturetta.

- [Rif. ai cori angelici].

[7] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 2, cap. 25, pag. 154.15: Caterina, se attenderai ti vesterò di nobili vestimenti, co' quali possino saglire infine al cielo li tuoi spiriti, e quine udire li tuoni sonori delle voce dolcissime angeliche e, intrando in ne' balli allegri e dilettevile ridde, con loro insieme saltare, sonare, cantare con giocundità e diletto.

[8] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 1, ott. 60.8, pag. 398: A ciò che gioia in quell'anime cresca, / facìen li ange' nuova redda e tresca.

1.1 Fras. Menare la ridda: essere in testa, condurre la coppia o il gruppo dei danzatori.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 2, pag. 510.7: tra l'altre sue popolane che prima gli eran piaciute, una sopra tutte ne gli piacque, che aveva nome monna Belcolore, moglie d'un lavoratore che si facea chiamare Bentivegna del Mazzo; la qual [[...]] sapeva sonare il cembalo e cantare L'acqua corre la borrana e menar la ridda e il ballonchio...

[2] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Gdc 21, vol. 2, pag. 642.8: E feciono li figliuoli di Beniamin sì come era stato loro comandato; secondo il numero loro sì pigliarono, di coloro che menavano la ridda e ballo, ciascuno la sua moglie...