RIDDARE v.

0.1 reddando, riddare, riddi, riddino.

0.2 Longob. wridan (DELI 2 s.v. ridda).

0.3 Re Giovanni (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.): 1 (editoriale); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Re Giovanni (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Dante, Commedia, a. 1321.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Ballare in tondo con movimenti veloci e salti. 1.1 [Nella Commedia, rif. alle anime dannate:] girare in tondo (con movimenti scomposti) come nella ridda.

0.8 Ornella Zinni 04.01.2022.

1 Ballare in tondo con movimenti veloci e salti.

[1] Re Giovanni (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), [disc.].38, pag. 86: Or vegna a rid[d]are / chi ci sa [ben] andare, / e chi à intendanza / si degia allegrare / e gran gioia menare / per [sua] fin[a] amanza; / chi no lo sa fare, / non si facc[i]a blasmare / di trarersi a danza.

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 385 rubr., vol. 2, pag. 396.6: Che neuno vada ballando o vero reddando con panni di cherici o vero di femene o vero velato anzi la faccia.

[3] Buccio d'Aldobr., XIV ui.di. (tosc./orviet.), 59, pag. 439: Pensai con lei zanzar, bef[f]ar, rid[d]are; / ma non trovai de potermi assettare. || In base al contesto si potrebbe pensare al signif. di 'ridere' con metaplasmo (in tal caso l'integrazione della dentale sarebbe superflua).

1.1 [Nella Commedia, rif. alle anime dannate:] girare in tondo (con movimenti scomposti) come nella ridda. || Si legga nell'ED s.v. riddare: «con valore traslato, per significare un violento moto di persone».

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 7.24, vol. 1, pag. 112: Come fa l'onda là sovra Cariddi, / che si frange con quella in cui s'intoppa, / così convien che qui la gente riddi. / Qui vid'i' gente più ch'altrove troppa, / e d'una parte e d'altra, con grand'urli, / voltando pesi per forza di poppa.

[2] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 7, pag. 183.18: Così conven etc., cioè che questi avari e questi prodigi riddino, idest danzeno, in questo loco; però che è verbo ed è disceso [da] «ridare» per 'danzare' in toscano.

[3] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 7, 16-35, pag. 204.31: Così convien, che qui la gente riddi; cioè vada a modo di ridda e ballo intorno al cerchio, infino a' due punti ove si scontrano insieme, e percuotonsi l'uno con l'altro; cioè l'avaro col prodigo, e il prodigo con l'avaro, dicendo male l'uno dell'altro.