RICADUTO agg.

0.1 ricaduti, ricaduto.

0.2 V. ricadere.

0.3 Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Fiammetta, 1343-44.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Caduto nuovamente nel peccato (fig.). 1.1 [Detto del peccato:] compiuto nuovamente. 2 Fig. Incorso di nuovo in una malattia.

0.8 Demetrio S. Yocum 08.11.2020.

1 Caduto nuovamente nel peccato (fig.).

[1] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 1, cap. 1, pag. 12.7: Disse che lo spirito maligno che prima era partito dall'uomo per la penitenzia, quando ritorna per lo effetto del peccato nel quale l'uomo ricade, ne mena sette piggiori di sè; e la condizione dell' uomo ricaduto è piggiore che prima.

1.1 [Detto del peccato:] compiuto nuovamente.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 20, pag. 102.19: La seconda ragione si è propter restaurationis debitum, e questa è pessima cosa, e è la seconda ragione del grande male del peccato ricaduto, però che quel peccato hae in sé la malizia di tutti i peccati che facesti.

2 Fig. Incorso di nuovo in una malattia.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 8, par. 18, pag. 252.1: cotanto essere le mie pene al presente più gravi che esse avanti la vana letizia fossero, quanto più le febbri sogliono, con egual caldo o freddo vegnendo, offendere li ricaduti infermi, che le primiere.