0.1 ispicho, ispico, ispigho, ispigo, isspigo, spicco, spico, spigho, spigo.
0.2 Lat. spicum e spicus.
0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Stat. pis., 1322-51.
In testi sett.: Zibaldone Ricc., XIV pi.di. (venez.).
0.5 Locuz. e fras. non conoscere lo spigo dal loglio 2.1; spigo celantico 1.1; spigo d'India 1.2; spigo grosso 1; spigo odorifero 1.3; spigo oltremarino 1.4.
0.7 1 [Bot.] Pianta del genere Lavandula, usata perlopiù come spezia o in ambito medico; lo stesso che nardo. 1.1 [Bot.] Locuz. nom. Spigo celantico: lo stesso che spiga celtica o nardo celtico. 1.2 [Bot.] Locuz. nom. Spigo d'India: lo stesso che spiga indica. 1.3 [Bot.] Locuz. nom. Spigo odorifero: nome comune della Lavandula stoechas. 1.4 [Bot.] Locuz. nom. Spigo oltremarino: varietà di nardo orientale. 2 Lo stesso che spiga (fig., in contesto fig. e con valore metaf.). 2.1 Fras. Non conoscere lo spigo dal loglio: non distinguere il bene dal male. 2.2 Fig. Cosa di poco conto o di poco valore. 3 Signif. incerto: punta (dell'aglio) o ago (della bussola).
0.8 Francesca Spinelli 23.05.2022.
1 [Bot.] Pianta del genere Lavandula, usata perlopiù come spezia o in ambito medico; lo stesso che nardo.
[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 999, pag. 210: e sono in quello giro / balsimo ed ambra e tiro / e lo pepe e lo legno / aloè, ch'è sì degno, / e spigo e cardamomo...
[2] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 179, pag. 281.12: Li mercatanti recano qui rame, drappi di seta e d'oro e d'ariento, garofani e spigo...
[3] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 2, cap. 4, pag. 129.9: podio, ispico, costo, lengno alloe, cardamone di ciasquno drame una, e fatene polvere.
[4] Zibaldone Ricc., XIV pi.di. (venez.), 21, pag. 69.13: In Allesandria sì è uno olltro <k(a)nt[er]o> pexo che se clama mena la quall se vende garoffali e noxe moscate e maçi e folio de garoffali e galla(n)ga e spigo...
[5] Gl Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. III, cap. 19, pag. 287.16: L'olio de lo spico, cioè de lo spicanardi, sì è caldo et è di grande eficacia a lo stomaco freddo quando con esso s'epithima.
[6] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 299.13: Ispigo si gherbella, e la sua gherbellatura sanza polvere di terra o di sabbione, cioè rena, vale il 1/6 di ciò che vale l'ispigo buono.
[7] Libro dela cocina, XIV (tosc.), cap. 96, pag. 187.29: Poi cola il brodo sopra la carne preditta, e giungivi su de spico bene trito, e asapora di sale; e mangia.
- [Con rif. alla pianta non lavorata:] spigo grosso.
[8] Stat. pis., 1322-51, [1322] Agg., cap. 1, pag. 592.5: Spigo grosso, chi vende paghi per centonaio den. tre.
[9] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 207.4: Spigogrosso, chi vende denari 3 per centinaio.
1.1 [Bot.] Locuz. nom. Spigo celantico: lo stesso che spiga celtica o nardo celtico.
[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 295, col. 1.11: Ispigonardi. Ispico celantico. Indaco baccaddeo.
1.2 [Bot.] Locuz. nom. Spigo d'India: lo stesso che spiga indica.
[1] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. VIII, cap. 5, pag. 649.17: spigho de India e de orbache, aristorlogia rotunda, karpobalsamo, cennamomo...
[2] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. V, cap. 42, pag. 482.16: E ancora in quel medesimo die fae gargarismo di vino, nel quale sieno cotti garofani, e gallide, e spigo d'India, e cipari.
1.3 [Bot.] Locuz. nom. Spigo odorifero: nome comune della Lavandula stoechas.
[1] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. IX, cap. 60, pag. 776.7: spico odorifero, mastice ana dr. .iij.; ciperi, squinanti, calami aromatici ana dr. .ij...
1.4 [Bot.] Locuz. nom. Spigo oltremarino: varietà di nardo orientale.
[1] Libro Drittafede, 1337-61 (fior.), pag. 194.16: Tolli due oncie di ramerino e due oncie di spigho oltremarino e uno quartto di buono vino...
2 Lo stesso che spiga (fig., in contesto fig.e con valore metaf.).
[1] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 60.39, pag. 104: a la miseria sua tutor v'invita, / come colui ch'è d'ogni ben nimico / e bandegiato del loco si vede, / onde si colgie di buon sceme il spico.
[2] f Accio Zucco, Esopo, XIV ex. (tosc.-ven.), 27b.17, pag. 408: Doncha zaschadun che viva / Se guardi da servir l'enimico, / Per ch'el gli tolle dela gloria il spico. || Corpus OVI.
2.1 Fras. Non conoscere lo spigo dal loglio: non distinguere il bene dal male.
[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 245.4, pag. 271: è cieco lo su stato, / sì cum om che non vede ed è orbato / e non conosce da loglio lo spico.
2.2 Fig. Cosa di poco conto o di poco valore.
[1] f Accio Zucco, Esopo, XIV ex. (tosc.-ven.), 4b.8, pag. 384: Cossì la fede prexia men d'un fico / [...] E mendicando fa gir le persone, / E grami son se gli riman un spicho. || Corpus OVI.
3 Signif. incerto: punta (dell'aglio) o ago (della bussola). || Con la prima interpretazione (Manetti) il senso complessivo è: 'si contenti, non cerchi di avere tutto', con la seconda (Medin, Rime) 'lasci il luogo dove si trova e si diriga per la retta via'.
[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 72.13: sia qual si voglia, o giovane o antico, / venga crescendo sotto nostra spalla; / mo' lassi el capo e tengasi a lo spico, / ché la deritta via già mai non falla...