PÀLLIDO agg./s.m.

0.1 paleda, palid', palida, palide, palidi, palido, pallede, pallid', pallida, pallide, pallidi, pallido, pallidu, palydy.

0.2 Lat. pallidus (DELI 2 s.v. pallido).

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1308 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Pamphilusvolg., c. 1250 (venez.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Anche s.f. (palida).

Locuz. e fras. diventare pallido 1.2; farsi pallido 1.2; tornare pallido 1.2.

0.7 1 [Rif. a una persona o a una parte del corpo:] che ha perso il colorito naturale, smorto. 1.1 S.f. 1.2 Diventare, farsi, tornare pallido: perdere d'un tratto il colorito naturale, lo stesso che impallidire. 1.3 Che prova timore. 1.4 [Con valore attivo:] che fa impallidire. 2 [Detto di un colore:] che ha una tonalità tenue. 2.1 Estens. [Rif. a qsa che ha una colorazione più chiara del normale]. 2.2 [Detto del sole:] privo di spendore, attenuato nella luminosità. 2.3 Tetro, oscuro. 2.4 Fig. [Rif. a un ricordo, un'immagine:] che manca di dettaglio e vividezza, sbiadito.

0.8 Nicola Pacor 14.12.2016.

1 [Rif. a una persona o a una parte del corpo:] che ha perso il colorito naturale, smorto.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 357, pag. 538: Tal è palida e tenta la man quand' è levata, / qe l' om la ten per bela quand la vé 'pareclata...

[2] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [La Vecchia], pag. 71.8: la faça la qual è descolorida e palida sì manefesta l'amor qe de' vegnir...

[3] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 58, pag. 96.16: qual è palido nel volto per troppo vegghiare, stando dì e notte in orazione.

[4] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 9.31, pag. 92: Se è femmena paleda secondo sua natura, / arrosciase la misera, non so con che tentura...

[5] Fiore, XIII u.q. (fior.), 56.12, pag. 114: Così dé far chi d'Amor vuol gioire / Quand'e' truova la sua donna diversa: / Un'or la dé cacciar, altra fug[g]ire. / Allor sì lla vedrà palida e persa, / Ché sie certan che le parrà morire / Insin che no· lli cade sotto inversa».

[6] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 472, pag. 342: disse: «Non ve adpressete, / cha par che sciate insidie. Faceste via ennascosta, / tucte pallede sete».

[7] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1308 (pis.), cap. 3, pag. 369.6: La faccia per li digiuni era diventata pallida, e crespa, e nientedimeno la mente bolliva di disordinati pensieri...

[8] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 205, pag. 315.17: La gente che vi dimora ad abitare sono gente pallida e di male colore.

[9] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 12, pag. 97.16: alquna fiata quando la collera si purgha sì è l'orina ispessa e persa, e il polso lento, e -l visagio e -l bianco delli ochi palido e perso, e li ochi lordi, e -l savore de· rruttare acetoso...

[10] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 258.7: Sia pallido ogni amante; questo colore è acconcio a ciascuno che ama [[...]]. Il palido Orione errava nelle selve di Illicia e Dapnis era pallido nella lenta Nayde.

[11] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 4, pag. 239.13: La disaventurata Dido volgendo la sanguinosa spada, bagnate le gote di tremanti machie e palida per la futura morte, passa le porte dentro della casa...

[12] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 23.5: Per tucto lo iniostro se vedeano fegure pallide pagorose et oscure et diverse...

[13] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 4, cap. 43, pag. 297.19: lo detto Giovanni, secondo ch'ello poi pallido e tremando disse, trovandosi ivi ch' era rimaso così solo dietro, fu chiamato dallo sepolcro da quel frate che era pur allora sepolto.

[14] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 5, pag. 620.4: stando nell'ardore del sole tutti ismorti e pallidi per l'astinenzia.

[15] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 5, vol. 1, pag. 95.21: Ca unu servu publicu [[...]] mandatu ad aucidiri issu Mariu [[...]] videndulu vechu et disarmatu et disadurnu et pallidu, non fu scutiyanti di asaltarlu...

[16] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 597, pag. 39: Lo sangue ensiva del chorpo benegno, / zaschuna plaga un fonte parea, / tanto abondava fuora el sangue degno. E vardando in alto, oimè, ch'io vedea / za palido vegnir el bel cholore / de quela ziera che splender solea.

[17] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 23, pag. 206.9: Ora mo', chi credesse che quella Polissena, per li multi doluri chi avea [[...]] non avesse mutata la soa belleze o che non fosse stata canyata e pallida de lo suo colore o altramente annegruta...

[18] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 13, comp. 42.126, pag. 122: Alora, trista e con la mente ingombra, / basciando il volto palido e smarito / che fu già si polito...

1.1 S.f.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 320.3: Quella ch'è troppo sottile, prenda drappi grossi e le veste vadano larghe per le spalle; la palida tinga il suo corpo con liste porporine...

1.2 Diventare, farsi, tornare pallido: perdere d'un tratto il colorito naturale, lo stesso che impallidire.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 9, pag. 212.11: ognie amante suole diventare palido nel guardamento dell'altro...

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 3, cap. 9, pag. 104.20: Ché in avendo paura di pèrdare alcuno bene dentro da sè, il sangue si smuove delle membra di fuore e torna a quelle dentro, donde l'uomo doventa pallido.

[3] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 63, pag. 114.12: quando madonna Isotta vedea che T. avea lo peggio dela battaglia, allora si potea vedere lo viso di madonna Isotta canbiato, ed iera tornata tutta palida...

[4] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 382.14: Ella disse: - Or misero, elli il si vedrà ! - e, fatta palida, guata la sua cintura... || Cfr. Ov., Rem. Am., 602: «Et spectat zonam pallida facta suam».

[5] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 11, pag. 79.18: ma poi che vide lo spirito del parlante cavaliere avere abandonato il corpo e più non dire, mutato il natural colore, tornò palido...

[6] Libro de conservar sanitate, XIV sq. (venez.), Del coito, pag. 25.13: Ma in la tristeça lo calor se move col sa(n)gue al cor, unde li homini se fa pallidi...

[7] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 2, pag. 293.11: Femmina che diventa palida nel cospetto del suo amante, per certo è in vero amore. || Cfr. De amore, II, 5: «Mulier autem quae in sui coamantis aspectu pallescit...».

1.3 Che prova timore.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 8.24, vol. 2, pag. 123: Io vidi quello essercito gentile / tacito poscia riguardare in sùe, / quasi aspettando, palido e umìle; / e vidi uscir de l'alto e scender giùe / due angeli con due spade affocate...

[2] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 22, 1-21, pag. 487, col. 1.5: Pallidoe anelo, çoè pauroso e smarrido.

1.4 [Con valore attivo:] che fa impallidire.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 299.24: quivi abitano le pallide infermitadi e la trista vecchiezza, e la paura, e la mala confortatrice fame, e la sozza povertade...

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 11.5: l'amore de' fratelli ee rado; lo marito disidera la morte de la moglie, e la moglie quella del marito; le crudeli matrigne danno li pallidi veleni...

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 332.29, pag. 414: ond'io vo col penser cangiando stile, / et ripregando te, pallida Morte, / che mi sottragghi a sì penose notti.

2 [Detto di un colore:] che ha una tonalità tenue.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 16, pag. 223.15: cum ciò sia cosa che lo colore rosso sia oposito del pallido...

[2] Gl Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 11, pag. 149.6: Berrillo è una petra che viene de India e trazze a smeragldo per color verde. Ma la sua verdeza è pallida, cioè smorta.

- Sost.

[3] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. III, pag. 77.13: lle qualità delle elementa sono insieme chontrarie [[...]]: si nne puote formare meza qualitate, cioè che tiene il mezo, come tiepido infra caldo e freddo e chome palido infra 'l biancho e 'l nero, che tiene natura di ciaschuno estremo...

[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 41, pag. 216.25: E è questo a mmodo de' colori i quali tutti sono belli; [[...]]: e però bello è il nero, bello il rosso, il bianco, il verde, il palido e tutti.

2.1 Estens. [Rif. a qsa che ha una colorazione più chiara del normale].

[1] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 4.136, pag. 499: Lo mento e la gol' era / como palida cera.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 2, pag. 361.15: Era nel non conosciuto luogo davanti al vecchio tempio un pratello vestito di palida erba per la fredda stagione...

[3] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 26, pag. 745.31: Quivi si vede la calda salvia con copioso cesto in palida fronda...

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 11.87, pag. 216: Lo mar liguro ingenera corallo / nel fondo suo, a modo d'albuscello, / pallido, di color tra chiaro e giallo.

[5] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 162.6, pag. 218: schietti arboscelli et verdi frondi acerbe, / amorosette et pallide viole...

[6] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 139, pag. 145.22: Li fiore suò è bianchi, simelle al ciyo, pallidi un puocho, in meço dey quale è a muo' de sofram.

2.2 [Detto del sole:] privo di splendore, attenuato nella luminosità.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 41, pag. 185.11: o vero che [[il sole]] per venti sia affocato, e vermiglio, o vero pallido, o vero che per piova sia macolato.

[2] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 367.17: né la rotondità del Sole sarà subitamente palida e oscura... || Cfr. Ov., Rem. Am.: «Nec subito Phoebi pallidus orbis erit».

[3] Gl Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 82.5: Ancora sapié che se lo Sol da doman per te(n)po serà pallido mollto, çiò sì è smorto in collor sì como blanchegno o çallegno...

2.3 Tetro, oscuro.

[1] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. 6, cap. [vv. 624-66], pag. 246.13: Non di lungi dalle cieche caverne di Plutone siede di sotto terra, la quale la pallida selva aombra con inchinevoli foglie e con niuna alteza raguarda verso il cielo. || Cfr. Lucano, Phars., VI, 643-4: «quam pallida pronis / urguet silva comis».

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 264.27: apra le sedie infernali, e manifesti i regni palidi, odiati dalli Dei superni...

[3] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 83, comp. 14.13, pag. 82: ch'io te prometto, per lo Stigio palido...

2.4 Fig. [Rif. a un ricordo, un'immagine:] che manca di dettaglio e vividezza, sbiadito.

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 31, 139-145, pag. 682, col. 2.4: se se metesse a parlare de lei la descriverave palida; ed anche la mente de quel poeta li parave essere impedita e imbrigada e manchevele a tanta excellenzia dechiarare.

[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Laudomia, pag. 126.2: Deh! or perchè viene dinanzi a me la tua imagine pallida?