IMPRONTA s.f.

0.1 emprenta, imprenta, impronta, inpronta, 'mprenta, 'mpronta, 'npronta.

0.2 Da improntare 1, con influsso del fr. empreinte per le forme con e tonica.

0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.); f Stat. lucch., 1376; Simone da Cascina, XIV ex. (pis.).

0.7 1 Segno lasciato su un corpo malleabile da una matrice. 1.1 [In partic.:] segno distintivo dell'autorità pubblica impresso su un documento per certificarne l'autenticità. 1.2 Figura o iscrizione impressa su una moneta. 1.3 Fig. Influsso esercitato da un sentimento.

0.8 Luca Morlino 23.10.2014.

1 Segno lasciato su un corpo malleabile da una matrice.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 14, pag. 177.16: siccome la cera che riceve più leggiermente la 'mpronta del suggello, quand'ell'è calda e molle, che quand'ell'è dura...

1.1 [In partic.:] segno distintivo dell'autorità pubblica impresso su un documento per certificarne l'autenticità.

[1] f Stat. lucch., 1376, L. IV, cap. 83, pag. 184.11: et quelli così facti alla dicta corte si debiano bollare con bolla di piombo, la inpronta della quale bolla si debia mectere in ciaschuna lectora dinontiando a tucti che quelli così bollati [[...]] et darne copia a chiunque la domandasse et mostrare la impronta del dicto marchio. || Corpus OVI.

1.2 Figura o iscrizione impressa su una moneta.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 53, vol. 1, pag. 346.9: I quali fiorini, gli otto pesavano una oncia, e dall'uno lato era la 'mpronta del giglio, e dall'altro il san Giovanni. [[...]] e fatta interpetrare a' suoi interpetri la 'mpronta e scritta del fiorino, trovò dicea: «Santo Giovanni Batista»...

1.3 Fig. Influsso esercitato da un sentimento.

[1] Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.), 93, pag. 492: I' per me non sug[g]ello, / Della sua [[scil. di Amore]] 'mprenta breve, / Ch'è troppo corta e breve / La gioia, e la noia lunga.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 7.69, vol. 3, pag. 108: La divina bontà, che da sé sperne / ogne livore, ardendo in sé, sfavilla / sì che dispiega le bellezze etterne. Ciò che da lei sanza mezzo distilla / non ha poi fine, perché non si move / la sua imprenta quand' ella sigilla.

[3] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 187.17: però che la sua [[scil. della bontà di Dio]] imprenta, cioè forma, ch'è incorruttibile, quando informa alcuna materia, non riceve alterazione...

[4] Jacopo Passavanti, Tratt. sogni, c. 1355 (fior.), pag. 327.22: la 'mmaginazione si muove [[nel sogno]] e prende forma dell' amato obietto colla imprenta dell' acceso amore.

[5] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 6, par. 14, pag. 192.14: E questa auttorità è carecter anime (cioè a dire una maniera d'inpronta che ssengna l'anima spiritualmente di sangue spirituale)...

[6] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1367/74] lett. 1, pag. 7.9: Egli à la forma della carne, ed ella, come cera calda, à ricevuta la impronta del desiderio e dell' amore della nostra salute, ricevuta dal sugello dello Spirito Santo, el quale sugello e inesto à incarnato quel verbo etterno divino.

[7] Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 5, pag. 45.3: Evvi la caliginosa impronta de la invidia velenosa e ardente, pascentesi di carne di vipere...