SGRIDARE v.

0.1 esgridati, esgridato, iscriato, isgrida, isgridando, isgridandogli, isgridandol, isgridandoli, isgridandolo, isgridano, isgridar, isgridare, isgridati, isgridato, isgridava, isgrideranno, isgridi, isgridino, isgridò, isgridoe, isgridòe, scriar, scriava, scrida, scridando, scridandolla, scridandolo, scridar, scridare, scridaro, scridava, scrideria, scridò, scridòlli, sgrida, sgridalo, sgridando, sgridandola, sgridandolo, sgridano, sgridantelo, sgridar, sgridare, sgridarli, sgridarlo, sgridaro, sgridarò, sgridata, sgridate, sgridati, sgridato, sgridava, sgridavalo, sgridavanli, sgridavano, sgridi, sgrido, sgridò, sgridòe.

0.2 Da gridare 1.

0.3 Stefano Protonotaro, XIII m. (tosc.): 2.7.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Stefano Protonotaro, XIII m. (tosc.); Fiore, XIII u.q. (fior.); Poes. an. pis., XIII ex. (3); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Ingiurie lucch., 1330-84, [1337]; Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.).

In testi sett.: Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Vang. venez., XIV pm.; Contr. Cristo e diavolo, XIV (ver.).

0.5 Locuz. e fras. sgridare contra 2.3, 2.3.1; sgridare contra a 2.3; sgridare contro 2.3; sgridare contro a 2.3.

0.7 1 Emettere grida, lo stesso che gridare. 1.1 Pronunciare qsa a voce molto alta. 1.2 Rivolgersi a qno con un tono di voce alto e concitato (anche in contesto fig.). 1.3 Fig. [Rif. alla legge:] farsi sentire con forza, imporsi. 2 Rimproverare qno ad alta voce (anche in contesto fig.). 2.1 Sost. Rimprovero rivolto ad alta voce. 2.2 Apostrofare qno con tono di rimprovero, di risentimento, di sfida (anche con sogg. astratto). 2.3 Sgridare contra, contro (a): inveire contro (qno o qsa). 2.4 Deplorare (un vizio). 2.5 Appellare pubblicamente qno con epiteti ingiuriosi. 2.6 [In contesto milit.:] incitare (con parole dette ad alta voce). 2.7 [Con rif. a un animale:] scacciare o spaventare con urla. 2.8 Contendere (contro qno in giudizio).

0.8 Irene Angelini 25.05.2022.

1 Emettere grida, lo stesso che gridare.

[1] Poes. an. pis., XIII ex. (3), 79, pag. 1350: Ella gridando forte, e quine corre / per volella soccorre, / un cavalier che, quine chavalchando, / trasse a quelli sgridando; / et per paura ciaschun si fuggia.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 1, cap. 6, pag. 78.11: Quello Lelio sì sgridò, e disse: " o Cesare, grande duca e grande governatore...

[3] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 21.8, pag. 380: corsier e palafren mettere a sproni, / ed isgridar per gloria e per baldezza.

[4] Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 22, v. 4, pag. 636.3: In le quae corse è molto remore tra le persone: chi lamentandosse, chi fugendo, chi scridando, chi incalçando altri...

1.1 Pronunciare qsa a voce molto alta.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 290.12: Ma lli ornati favellatori non isgridino in mezzo il loro sermone, né il non savio poeta legga il suo trovato.

[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 169, pag. 229.24: Elli sgrida allora sua insegna molto altamente e si ferì infra suoi nemici... || Calco sul fr. ant. crier s'enseigne.

1.1.1 Estens. Spargere la voce.

[1] Ecclesiaste volg. (vers. alfa), XIII ex. (fior.), cap. 10, pag. 223.19: Non dire villania del Re di nascoso, né non biastemmiare il ricco nela camera tua abbiendo isperança che non sia lor ridecto, però che gli uccegli che volano tutto glil ridiranno et isgrideranno la voce tua...

1.2 Rivolgersi a qno con un tono di voce alto e concitato (anche in contesto fig.).

[1] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 318, pag. 859: e cum li Lambertaci fé tal barata, / scridando verso loro a faça a faça...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 5, pag. 310.19: Ephytide da la longa diede il segno, isgridando alli apparecchiati cavalieri, e sonòe co la verga.

[3] Nicolò de' Rossi, Rime (ed. Brugnolo), XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 171.4, pag. 90: per isprovar quanto è de mi posente, / scridava a l'anema che lei servia: / «Vàne de qui, ch'eo ò la segnoria / de custui tuta, ch'Amor mi 'l consente...

1.3 Fig. [Rif. alla legge:] farsi sentire con forza, imporsi.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 24, par. 16, pag. 403.2: Ché ivi isgridano altamente le leggi umane, e ttacciono al più poco di volte sovente le divine dottrine... || Cfr. Defensor pacis, II, 24, 16: «Ibi namque alte intonant leges humane».

2 Rimproverare qno ad alta voce (anche in contesto fig.).

[1] Meo di Bugno, XIII sm. (pist.>trevis.), 6, pag. 26: No so qual dig demoni m'à veduto, / ché, sendo sancto, no sere' creduto, / anzi me scrideria la zente a torma.

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 25.5, pag. 52: Vergogna fortemente lo sgridava; / Paura d'altra parte sì ll'assale, / Dicendo: «Schifo, ben poco ti cale...

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 16.263, pag. 190: Con doi lairon fo misso in mezo: / chi andava e venia, / senza alcuna compassion, / lo scriava e lo scregnia, / fazando a lui derixom.

[4] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 12, pag. 56.2: il quale li cominciò a dire villanie, e come Dio l' aveva scacciato per gli peccati suoi; e gettavagli le pietre, e maledicevalo, e sgridavalo con gran vergogna.

[5] Antonio da Ferrara (ed. Bellucci), XIV s.-t.q. (tosc.-pad.), cap. tern. 3.78, pag. 28: Già te chiamava soa matrona eletta, / dicendo in gioventù che in ti sperava: / ora te fugge e sgrida e te dispetta.

- Pron. recipr.

[6] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 2, ott. 58.8, pag. 314: L' un contra l' altro ben si difendea / arditamente e con sommo valore; / ma sì andando, insieme si scontraro / Creon e 'l buon Teseo, e si sgridaro.

2.1 Sost. Rimprovero rivolto ad alta voce.

[1] Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 32, v. 77, pag. 882.2: lo quale, segondo lo scridare ch'el fé a Dante, apalentò la casone ch'essere i fa a tal strassio e pena...

[2] <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 21, proemio, pag. 466.24: nell'ottava e ultima parte introduce uno tuono grave, nel quale si mostra quanto pesa alla celestiale corte la cagione che muove quello sgridare.

2.2 Apostrofare qno con tono di rimprovero, di risentimento, di sfida (anche con sogg. astratto).

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 211.11, pag. 424: Vergogna sì non sep[p]e allor che dire. / Paura la sgridò: «Cugina, come? / À' tu perduto tutto tuo ardire?

[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 565, pag. 581.29: E quand'ella ebbe suo padre veduto, ella lo sgridò: "Culverto - dic'ella -, disfatato, io credo che voi acattarete molto caramente...

[3] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 3, pag. 20.3: miser sancto Ambroxo li vene ad incontra, scridandolo e digando: 'Rio homo e malvaxe, io te comando soto pena de scomonigatione che tu non dibii intrare in gliexia...

[4] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. 7, cap. [vv. 599-616], pag. 278.1: Cesare avea veduto lui volgente i membri nel grasso sangue e sgridantelo disse: "O accenditore Domitio, or pur lasci tu l'armi di Pompeio e le battaglie si faranno sanza te".

2.3 Sgridare contra, contro (a): inveire contro (qno o qsa).

[1] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321/22 (fior.), 20, pag. 167.6: la terra di sotto lui rovinando in abisso s'aperse: di che ciascun tebano, veggendolo, con grande allegrezza contra a lui isgridava.

[2] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 12, pag. 222.12: O cieca cupidigia ec. Qui sgrida l'Autore contra l'umana cupiditade...

[3] <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, Proemio, pag. 6.5: Nel XXVII santo Piero sgridacontro li mali pastori della Chiesa.

[4] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 19, pag. 343.25: onde qui l'Autore sgridacontro a questo Simone, e contro a tutti li simoniachi, dicendo l'opere loro...

2.3.1 [Con rif. all'ogg. del biasimo:] sgridare contra: lamentare, rimproverare (qsa a qno).

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, cap. 5, pag. 36.20: della danneggiata fama il danno hai pianto; ultimo dolore contra la fortuna hai sgridato, e lamentato ti se'...

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 7, pag. 224.34: Essi sgridano contra gli uomini la lussuria, acciò che, rimovendosene gli sgridati, agli sgridatori rimangano le femine...

2.4 Deplorare (un vizio).

[1] Lancia, Pistola, a. 1350 (fior.), pag. 106.23: Ben veggio che tu isgridi la ebbrietade e al tutto la riprovi: e certo ella è tale che, se non in quanto tu la detesti e vituperi come singolare sozissimo vizio...

2.5 Appellare pubblicamente qno con epiteti ingiuriosi.

[1] Contr. Cristo e Satana, c. 1300 (pis.), pag. 44.1: Io provo che tu se' inpassato, ch' eri Dio et se' diventato homo et lassastiti ucidere come macto et eri isgridato come ladro.

[2] Ingiurie lucch., 1330-84, 28 [1337], pag. 24.5: E va' torna al bordello chomo se' usata e si tu seray tanta ardita che tui vade p(er) via, io ti sgridarò te e lla toa conpangna chomo putana et et(iam) multas cialdas dabo puerilis q(ui) te sgrident p(er) viam chome putana che tui è.

[3] Antonio da Ferrara (ed. Bellucci), XIV s.-t.q. (tosc.-pad.), cap. tern. 3.71, pag. 28: I' 'l dirò pur quante volte puttana / t'ha sgridata costui per ogni piazza, / poi che te scrisse de pietà fontana, / quante fiche t'ha fatto con le brazza / e infinite volte maladetta...

[4] Contr. Cristo e diavolo, XIV (ver.), pag. 29.18: Eo provo che tu è' enpasato, che tu ere Deo e sì deventasi homo, e lasasite alcire como mato et ere iscriato como laro.

2.6 [In contesto milit.:] incitare (con parole dette ad alta voce).

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 4, cap. 3, pag. 135.8: Allora Cesare sgridò sua gente, e disse: "signori, seguite li nostri nemici a nuoto per l'acqua, a cavallo et a piei...

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 78, vol. 2, pag. 153.6: Ma come fu montato, cominciò a sgridare i suoi e dare loro conforto, e di suo corpo fare maraviglie d'arme...

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 11, cap. 50, vol. 2, pag. 653.3: Messer Piero sgridati e confortati i suoi a ben fare colla sua schiera si misse sopra i nimici, lasciando le 'nsegne nel mezzo, ed elli dinanzi colli più eletti cavalieri.

2.7 [Con rif. a un animale:] scacciare o spaventare con urla.

[1] Stefano Protonotaro, XIII m. (tosc.), canz. 3.25, pag. 138: como cervo cacciato mante fiate, / che, quando l'omo lo sgrida plu forte, / torna ver' lui, non dubitando morte.

[2] Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 32, v. 109, pag. 1624.8: Doppo questo vide una volpe magrissima e brutta sallire nel ditto carro, et siando in quello Beatrixe scridandolla e reprend[end]olla, la caçò via in tanta fuga quanto s'avignia a tal bestia...

[3] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 32, pag. 573.7: Beatrice, la santa Teologia, riprendendo la detta frodolente volpe de' suoi ingannevoli furti (sì come li mortali sgridano le volpi quando sono venute per li polli, ed elle si fuggono)...

[4] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 11, pag. 48.20: solamente hi can ghe fevan misericordia e ghe lapavan la marçça e suavan-ghe le palagrose fontanne, ch'el era sì desfachio e sì perduo de la malatia ch'el giaseva chomo morto e no poeva scriar e caççar via hi can.

- [Falc.] [Rif. alla pratica di urlare al falcone mentre mangia allo scopo di addomesticarlo, anche assol.].

[5] Trattato de' falconi, XIV in. (tosc.), cap. 2, pag. 7.3: e sempre quando si pasce, si vuole isgridare in qualche modo, acciocchè si converta nell' uso.

[6] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 19, pag. 345.5: dove si purga il detto vizio dell' avarizia, come fa il falcone affamato, quando il suo maestro li mostra l'uccello, sgridando.

2.8 Contendere (contro qno in giudizio).

[1] Gl Vang. venez., XIV pm., Matt., cap. 5, pag. 19.20: E lassa lo to mantello a quelui el qual vorà scridar con ti e[n] çudegamento (ço è a pledar en alguna corte) e tuorte la toa cota. || Gambino, p. 19 commenta: «lezione che deriva dall'estriver di Bf [[...]], che traduce correttamente il contendere di V, divenuto escrier».