GAGGIO (1) s.m.

0.1. gaggi, gaggio, ghaggi, ghaggio, ghagi, guaço, guagi, guagio.

0.2 Fr. ant. gage (DEI s.v. gaggio).

0.3 Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.): 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. sen., 1263; Doc. prat., 1288-90; Fiore, XIII u.q. (fior.); Doc. fior., 1299-1300; Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.); Doc. rag., 1312/14 (?).

0.5 Le forme in gua-, con mantenimento della labiovelare, risentono prob. del modello germ., di tramite mediolat., di guadia.

Locuz. e fras. avere in gaggio 1; avere per gaggio 1; dare gaggio 1; dare in gaggio 1; lasciare per gaggio 1; mettere gaggio 1; mettere in gaggio 1; rimanere in gaggio 1.2.

0.7 1 [Dir.] Pegno definito a garanzia di uno scambio, di un prestito, di una promessa o di una sfida. Estens. Garanzia. Avere in / per gaggio, dare / mettere (in) gaggio, lasciare per gaggio. 1.1 [Dir.] [Econ./Comm.] Compenso monetario o bene d'altro tipo conferito per una prestazione, stipendio. 1.2 Persona trattenuta con la forza a garanzia della soddisfazione di una richiesta, ostaggio. Rimanere in gaggio.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 07.02.2018.

1 [Dir.] Pegno definito a garanzia di uno scambio, di un prestito, di una promessa o di una sfida. Estens. Garanzia. Avere in / per gaggio, dare / mettere (in) gaggio, lasciare per gaggio.

[1] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 927, pag. 59: Q'elo no volse metre guaço / Mai si medesemo per ostaço, / Per noi condur a guarison / De cruëlissema preson.

[2] Doc. sen., 1263, pag. 323.19: Messere Gian di Tili die dare xl s. di p(ro)ve. nela fiera di P(ro)vino di magio in q(uinqua)giesimo otavo (e)d avene uno anelo in guagio, i q(uali) à [A]ldobrandino Pandolfini, che l'à in presta da noi (e) de Giafano.

[3] Fiore, XIII u.q. (fior.), 3.5, pag. 6: E per più sicurtà gli diedi in gaggio / Il cor, ch'e' non avesse gelosia / Ched'i' fedel e puro i' no· gli sia, / E sempre lui tener a segnó· maggio.

[4] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 46.11: e lui voglio amare e non niuno cavaliere, chè s' io amassi un cavaliere egli si farebbe beffe di me, e m' abominerebbe e domanderebbemi delle mie cose per mettere in gaggio.

[5] Doc. rag., 1312/14 (?), pag. 95.34: Dé dar Paulo tanta me(r)catantia i(n) guaço qua(n)to val pp. CXXVIJ m. t(er)ça p(er) isty dr. d(e) Nale (e) d(e) Marino.

[6] Libro giallo, 1321-23 (fior.), pag. 11.15: Sono i detti pengni una digiesta vecchia aparigliata a chu(o)io rosso e due testi di chodicho non chonpiuti a poste, istimati in tutto fior. 20 d'oro fior. 2 s. 1 d. 3 a oro. [[...]] La digiesta vecchia aparigliata a chuoio rosso ebbe messer Bernardo di Sanghentino per ghaggio del salaro suo...

[7] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 3, cap. 38, vol. 1, pag. 298.32: Poichè i Padri non venivano alla richiesta de' dieci compagni, elli mandarono sergenti per le case de' senatori a pigliare gaggi, e addomandare, s'egli studiosamente rifiutavano di venire a Corte.

[8] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 3, cap. 7, pag. 232.13: Conciofossecosa ch' elli assediasse uno castello detto Badia, comandò che coloro che veniano alla sua sedia judiciale per domandare ragione, dessero gaggio, che alla sua magione, ch' era tra' muri del castello de' nimici, verrebbero il seguente dì a domandare ragione.

[9] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 39.10: Ànne dato a dì XVII d'aghosto MCCCXXXIII fior. ciquiciento quaranta tre d'oro, i quagli diede per noi a Gherardo Davizi per d. che doveva avere da messer Giovanni di Natiacho, prochuratore del veschovo di Vivieri, per ghagi che li aveva messi in pengnio, i quagli ghaggi guarda Lapo per noi...

[10] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 131, vol. 1, pag. 600.3: E ricevuto per gli Fiorentini allegramente il gaggio della battaglia, di concordia si schierarono e affrontarono le due osti più ordinatamente per l'una parte e per l'altra, che mai s'affrontasse battaglia in Italia...

[11] Doc. fior., 1348-50, pag. 46.11: Messer Arnaldo di Villanuova dè avere, adì VIII di febraio MCCCXLVIIII, fior. trentotto e mezzo d'oro, avemo contanti questo dì di suoi gaggi avavamo da llui per li danari ci dè dare...

[12] Lionardo Frescobaldi, Viaggio, p. 1385 (fior.), pag. 180.23: Al sopradetto re fu posto di taglia due millioni di fiorini e lasciato alla fede, lasciando per gaggio il corpo sacrato di Nostro Signore Gesù Cristo in uno calice, il quale al termine promesso con gran riverenza riscosse.

[13] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 30, terz. 59, vol. 2, pag. 73: / Nel dett' anno ancor per calen di Maggio / Filippo il Bello, allotta Re di Francia, / disfar mostrando chi prestava a gaggio, / fece di notte prender sanza ciancia / del suo Reame tutti gl' Italiani, / e di pecunia diè lor mala mancia.

- [In contesto fig.].

[14] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 46.33, pag. 148: Di più in più doplando / vene lo meo dannaggio, / e quella cui son gaggio / non credo mai di me li risovvegna...

1.1 [Dir.] [Econ./Comm.] Compenso monetario o bene d'altro tipo conferito per una prestazione, stipendio.

[1] Doc. prat., 1288-90, pag. 166.24: Ricordanza k' io paghai a Pa(rigi) a mes(er) Etaccia di Belm(er)cieri p(er) suoi ghagi alla Tusanti otta(n)ta otto, lb. CC tor...

[2] Doc. fior., 1299-1300, pag. 779.24: E deono dare, dì .... di magio anno treciento, lb. LXXXXV s. XJ d. VIIJ to., che asengniammo loro in guagi, sì cchome appare di qua ne l' LXXXVJ ca[r]te: po(nemo) ove doveano dare nel detto luogho.

[3] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 8.34: Giovanni Monaldi di Firenze, figliuolo che fue d'Albizzo Monaldi, de dare a dì XVIIII di marzo anno detto fior. sesanta d'oro, i quali li prestamo i sua mano chontanti: dise che li bisogniavano per mettere i ghaggi d'ariento.

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 97, vol. 2, pag. 643.1: e se non venisse, il Comune era fermo, che le CCm di fiorini d'oro che davano al duca per suoi gaggi secondo i patti, di non pagargli, se non tanti solamente quanto montassono i gaggi de' cavalieri che tenea messer Filippo di Sangineto suo capitano, che poteano montare l'anno CXm di fiorini d'oro...

[5] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 6, cap. 7, vol. 1, pag. 723.7: Il tiranno si maravigliò di questo, però che lli avea asegnate grandi posisioni e altri gaggi, e ricordolli le dette cose, e ancora li promettea al tempo maggiori, e nondimeno messer Francesco pure li domandava licenzia.

[6] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 555, pag. 195.40: Andarono parte di loro, e si trattarono con lui i più abili patti che poterono, ed in fine rimasero d'accordo, che per un anno egli fosse Signore, oltre alla sua elezione con quelli patti e salari e gaggi ed ogni altra cosa, la quale avesse avuta messer Carlo figliuolo del re Ruberto e duca di Calavria, siccome adietro è parlato gli anni di Cristo 1326.

1.1.1 Estens. Premio o ricompensa.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 6.118, vol. 3, pag. 97: Ma nel commensurar d'i nostri gaggi / col merto è parte di nostra letizia, / perché non li vedem minor né maggi.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 47, vol. 2, pag. 197.9: e quale era vinto perdeva sua dama: le quali facieno alle loro giostre cavalcare, quasi come presente premio di colui che vincesse: le conquistate erano di presente menate a corte, e asegnate alla reina come gaggio del vincitore...

[3] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 6, 112-126, pag. 214.26: però quanto minore è lo fervore de la carità, tanto minore è lo merito. Ma nel commensurar dei nostri gaggi; cioè delle nostre allegrezze, cioè della nostra beatitudine, onde seguitano li gaudi che noi abbiamo...

1.2 Persona trattenuta con la forza a garanzia della soddisfazione di una richiesta, ostaggio. Rimanere in gaggio.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 74, vol. 3, pag. 491.7: Damone e Pizia furono insieme sì buoni amici, che quando Dionisio il tiranno avea giudicato l'uno di essi a morte, costui domandò un picciol termine, che e' potesse andare a ordinare suo testamento, e le cose sue. E l'altro intanto rimase in gaggio per tal convento, che se colui non tornasse, morisse egli.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 133, vol. 2, pag. 687.11: Rivolto lo stato di Pisa per lo modo scritto nel passato capitolo, i Pisani e 'l conte Fazio providono messer Marco Visconti riccamente del servigio ricevuto da llui. Il detto messer Marco non volle tornare a Lucca, però ch'era in gaggio per lo Bavero a' cavalieri del Cerruglio per loro soldi, come adietro facemmo menzione...