INFÓNDERE v.

0.1 enfonda, enfondeme, enfondere, enfusa, enfuso, enfussa, infonda, infondaci, infondano, infonde, infondea, infondendo, infondendovi, infondeno, infonder, infonderà , infonderai, infondere, infonderesti, infonderla, infondesse, infondete, infondevansi, infondi, infondile, infondola, infondono, infondù, infunda, infundase, infundasi, infunde, infundea, infundemo, infundeno, infunderà , infundere, infunderge, infunderla, infunderò, infunderse, infundese, infundesi, infundesse, infundi, infundila, infundilo, infundime, infundùa, infunse, infusa, infuse, infuseno, infusi, infuso, infussa, infusso, infussu, infusu, infuxa, infuxo, 'nfonda, 'nfonde, 'nfondere, 'nfonno, 'nfunde, 'nfusa, 'nfuso.

0.2 Lat. infundere (DELI 2 s.v. infondere).

0.3 Poes. an. urbin., XIII: 1.1.

0.4 In testi tosc: Tesoro volg., XIII ex. (fior.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.); x Mazz. Bell., Storia (ed. Zaccagnini), 1333 (pist.); Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen).

In testi sett.: Elucidario, XIV in. (mil.); Stat. venez., 1366; Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.); Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Versare del liquido dentro o sopra qsa. Anche fig. 1.1 Cospargere di un liquido, bagnare o ungere. Estens. Inumidire fino a impregnare. 1.2 Fig. Lo stesso che riempire. 2 Immergere in un liquido. 2.1 [Rif. a piante e frutti o derivati:] macerare in un liquido. 3 [Rif. alle viscere:] gonfiare e impregnare di liquidi ingeriti. 3.1 [Vet.] Risentire di un ristagno di liquidi e umori derivanti dall'ingestione smodata di cibo e acqua (spec. rif. a parti periferiche del corpo). Anche pron. 4 Lo stesso che fondere. 5 [Rif. a una fonte di calore e luce e all'oscurità:] spargere nei dintorni, trasmettere (anche pron.). Anche fig. Anche pron. Trasmettersi. 5.1 Fig. [Rif. a doti morali e intellettuali, sentimenti e capacità e vizi:] ispirare ed imprimere. 5.2 [Rif. a ciò che è spirituale ed incorporeo, spec. all'anima:] immettere ed introdurre (nella sostanza corporea). 5.3 Estens. Penetrare in maniera diffusa; pervadere (anche pron.). 5.4 Estens. Diffondere con larghezza, spandere. 5.5 Estens. Esercitare un influsso.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 12.04.2017.

1 Versare del liquido dentro o sopra qsa. Anche fig.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 33, cap. 2, par. 5, pag. 483.4: e alle sue fedite infuse olio e vino, acciocché le fedite per lo vino fossono mordicate e per l' olio raddolcate.

[2] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 10, pag. 172.18: «O Elichona, infundi ora la prima funtana di la tua sciencia et movi cantu per lu quali eu poza saviri narrari quali mani sicutaru ad Eneas da la parti di Pugla et di Tuscana».

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 21, pag. 109.13: E chi vuol per tempo le rose, cavi a piè del rosaio adentro due palmi, e infondaci con acqua calda due fiate il die.

[4] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 376, pag. 50: questo sangue mio ancore / sirà enfuso a molte hore / in remissione de li peccati: / de questo siate ben certani.

[5] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1375] lett. 38, pag. 157.11: Unde allora non ama sé per sé, ma sé per Dio, e infonde ancora uno fiume di lagrime e distende gli amorosi desiderii sopra i fratelli suoi...

[6] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. II, pag. 523.23: Quelli che ha freça beva li novi mosti; a mi si enfonda la testa asconduda lo vin del'anno messo in li prisci consoli.

[7] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. XXI, cap. 4, vol. 9, pag. 18.20: Però che per uccidere quel fuoco occulto, vi s'infonde l'acqua... || Corpus OVI.

- [In contesto fig.].

[8] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 99.3: Imperciò che al morto indarno si dà medicina! Ma insino che sono vivo, leggera aura mi può infondere di guarimento soave rugiada.

1.1 Cospargere di un liquido, bagnare o ungere. Estens. Inumidire fino a impregnare.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 24.129, pag. 594: Tu perdonasti a la Madalena, / perk'ella el cor dolente avea / e li Toi pei tucti infondea / de lagreme cun gran dolore.

[2] Lucidario pis., XIII ex., L. 3, quaest. 78, pag. 121.11: et però che la terra fue infusa del sangue dei martiri sì serae inbellita di molte mainiere di fiori di gilli, di roçe et di viole, li quali mai non pererano.

[3] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 11, cap. 1, par. 3, pag. 205.14: siccome nel cielo alcune stelle vengono, alle quali non seguita piova nessuna; alcune altre, che infondono la terra molto abbondevolmente.

[4] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 360.20: E aviene alcuna volta che navicando o aducendo il pepe per acqua o per terra puote cadere in acqua e bagnasi, o sanza cadere in acqua per soperchia pioggia si puote bagnare [[...]] e però quando è cosie infuso d'acqua, quanto piue tosto s'acconcia tanto è meglio...

[5] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 93, col. 1.13: sì lli vi metti dell'acqua êllo suo capo e tutto il corpo infondi con olio rosato et immollalo...

[6] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 208.4, pag. 361: Fiume di sangue e acqua quella piaga / versava con grande rigol e onde / sì che la croce e la terra n'allaga / e l'umana natura se n'infonde.

[7] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. III, pag. 532.17: La feça enfusa in tutto lo volto a chi non offendarave ella, quando ella descorsa caçe in li tepidi seni? || Cfr. Ov., Ars am., 3,211: «Quem non offendat toto faex inlita vultu».

[8] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 79.22: e recostarenosse in quilli luochy covierti senza poterenosse bagnare né infondere dall'acqua quando plovea.

1.1.1 [Rif. a un corso d'acqua o al mare:] lo stesso che bagnare. Estens. Penetrare inondando e allagando.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 12.12: E per quello luogo corre il fiume d'Eufrates, che corre per Armenia, e movesi dal paradiso terreno, e passa a piè del monte Catopen, entra per Babilonia, e se ne va in Mesopotamia, e bagna e infonde tutto quel paese, così come il Nilo bagna Egitto.

[2] x Ceffi, St. guerra di Troia, 1324 (fior.), 1.I, p. 11: conciosiacosachè ivi sia il mare Oceano, che gira tutto il mondo, il quale per luogo stretto angustioso, quivi per mezzo il grembo della nostra abitabile terra sè medesimo infondendo, ordina a noi il mare Mediterraneo per le parti del mondo dentro, da noi navicabili...

[3] x Mazz. Bell., Storia (ed. Zaccagnini), 1333 (pist.), XI, p. 132: quine per lo meçço del grembo delle nostre terre sé medesmo infondendo è llo mare meççote[rra]neo...

[4] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 4.3, pag. 686: Cefiso con le sue piacevoli onde / disteso in dritta e quando in torta via / per la terra d' Aonia ch' egli infonde, / come Liriopè, la madre mia...

[5] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 25.3, pag. 114: Era più là Alfeo, con le sue onde / piegate intorno e dietro ad Aretusa, / con quelle terre che correndo infonde.

- [In similitudine].

[6] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 36, pag. 377: venne del lustro del superno acume / una gratia di fede, che ssi dice / che 'nfonde l'alma come terra il fiume...

1.1.1.1 Metaf. [Rif. al margine costiero di uno stretto:] affacciarsi (sulla costa contrapposta).

[7] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 6, cap. 43, pag. 171.5: Qui è d'Africa diritto corso, quì è una stazione intra Pireneo e Gades, quinci tutta Africa di sopra infonde ad Ispagna. || Cfr. Liv., XXVI, 7, 43: «hinc omni Hispaniae imminet Africa».

1.2 Fig. Lo stesso che riempire.

[1] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, 2, pag. 46, col. 1.31: Cotidiano chiama questo pane imperciocchè nè dì, nè ora, nè punto l'anima non può vivere di vita vera, se continuamente ella non è infusa del vivifico amore.

[2] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 32, pag. 430.13: «Tu tti perdi quello ch'è ttuo e ispargi, se, in prima che tu sia infuso di virtudi e di grazie tutto, mezzo pieno t'afretti di spargere, arando contro alla legge col primogenito bue di vita e di salute...

2 Immergere in un liquido.

[1] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 163, pag. 34: Meli' è lu pede 'nfondere ked enfondere a ttuctu; / Ka ky cade nu pelagu non se 'nne leva assuttu.

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 42, pag. 459.20: Chi lava la lana e infonde(r)la in lo axéo e in ullio e vi(n) e impiastrare cum quello inpiastro le apostematiom in lo so principio, çoa a quelle.

[3] Gl <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 5, cap. 16, vol. 2, pag. 156.17: Le nespole da serbare si colgono, che non sien mezze, le quali molto negli arbori dureranno, o negli orciuoli impeciati, o in ordine appiccate, o co' picciuoli mezze matre, e per cinque dì macerate in acqua salsa. E poi spesse volte s'infondano ovvero tuffino, sì che non galleggino. || Corpus OVI.

[4] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 134.8, pag. 438: - Quell'è il Signor! - e Pietro, ch'era 'nnudo, / si rivestì, e non li parve grave. / In mar si miss' e giva sopra l'onde, / del piè la pianta non si bagna o 'nfonde.

[5] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 172bis, pag. 308.8: Et i(n) q(ue)sto ung(u)ento se i(n)fo(n)da una peçça d(e) linu et ponace q(ue)lla peçça sup(ra) la plaga; et miraviglosam(en)te q(ue)sto ung(u)ento sana le plage et racco(n)cia la ca(r)ne.

2.1 [Rif. a piante e frutti o derivati:] macerare in un liquido.

[1] f Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 71, pag. 31.6: nasturçi dr. ii et s.; cimini, anisi, maratri, aneti, carvi, ana dr. i s.. [II.] Infuso in aceto un dì e una notte esendo prima innarsicciati spodio, balaustie, mastrice, somacco gummi arabici, ana dr. i e gr. xv... || Corpus OVI.

[2] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 43, pag. 302.23: [5] Lo sterco del colombo, trito, infuso in aceto, fatto a modo d'unguento, ad ungere la faccia d'essa confettione, tolle via ongne macchia che vi fusse...

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 4, pag. 140.2: Il cece si semina aguale in terra lieta, e cielo umido; e vuolsi un die dinanzi macerare, sicchè nasca più tosto. Il giugero si semina di tre moggia. Nascono i ceci grandi, secondo che dicono e' Greci, se s'infonda prima due dì con acqua calda.

[4] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 14, col. 2.22: R(ecipe) aloe, pepe, sapone nuovo, sugo di cilidonia, mele et sale, verderame, vino biancho an. q. I vel II; e infondi in latte d'asina ongni cosa insieme per X dì...

[5] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 242, pag. 255.8: Chi el vuole uxare recevando la soa decocione solamentre over la infuxione, sì ne pò cuosere over infundere in aqua da do unçe infina a cinque.

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 23, pag. 217.28: Granne ora po' lo pasto, po' lo latte vennero cetruoli, e de quelli per refiescare manicao, infusi nello aceto, de commannamento delli miedici ditti.

[7] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 27, pag. 38.14: [5] Item la herba pulicara, implastata, sana tenassone e tomuri di fundamentu. [6] Item lu suppostaro di lana suchida et infundila in sucu di porri, livati li frundi...

3 [Rif. alle viscere:] gonfiare ed impregnare di liquidi ingeriti.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 11.46, pag. 99: Poi che la nona è cantata, / la mia mensa apparecchiata, / onne crosta aradunata / per empir mio stomacone, / récamese la cocina, / messa en una mia catina: / puoi c' abassa la ruina, / bevo e 'nfonno 'l mio polmone.

3.1 [Vet.] Risentire di un ristagno di liquidi e umori derivanti dall'ingestione smodata di cibo e acqua (spec. rif. a parti periferiche del corpo). Anche pron.

[1] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 15, pag. 280.33: [2] Et quando elli [[scil. l'ipotene]] mangia troppo elli se ne avede inmantenente perciò che elli infonde per suo mangiare.

[2] F Tratt. della coscienza volg., XIV (tosc.): Perocchè per la superfluità de' cibi alcuna volta li giumenti s'infondono, e dilatano troppo il ventre, intantochè per lo troppo mangiare si guastano e muoionsi. || Zanotti, S. Bernardo, p. 34. Cfr. Ps.-Bernardo, De interiori domo, cap. 14: «Ex superfluitate enim ciborum quandoque infunduntur iumenta...».

3.1.1 [Vet.] U[Masc.] Ammalarsi di podagra (in seguito a un ristagno di umori).

[1] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 14, pag. 586.8: E pir kista infirmitati spissi fiati infundi lu cavallu; a la quali infirmitati in tutti cosi chi fa comu in lu capitulu di lu mali di lu infunditu si cunteni, comu è dictu di supra.

4 Lo stesso che fondere.

[1] Stat. venez., 1366, cap. 178, pag. 90.40: ch'el sia ordenado che da mo' avanti neguna compagnia over commillità se possa far, per modo alcun over ingegno, d'argento, lo qual serà conducto a Venesia e lo quale per li ordini nostri se debia infonder et affinar, et similmentre de l'argento affinado in summi over bollado dela bolla de San Marco.

5 [Rif. a una fonte di calore e luce e all'oscurità:] spargere nei dintorni, trasmettere. Anche fig. Anche pron. Trasmettersi.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 61.12, pag. 245: Stanno en orazione, - de Cristo meditanno, / tale enfocazione - te fo enfusa entanno, / sempre puoi lacremanno, - quanno te remembrava, / Cristo te recordava, - ne la croce levato.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 3, vol. 2, pag. 119.16: E, per quista cussì audaci usurpaciuni di imperiu standu issu in gran luci, infusi a li ochi di li inimici densissimi tenebri.

[3] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 11, cap. 15, vol. 3, pag. 271.14: Le radici, quanto a tirare il nutrimento, sono simili alla bocca: ma imperocchè infondono calor vivifico a tutta la pianta, similitudine hanno del cuore. || Corpus OVI.

[4] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 6, cap. 45, pag. 172.34: alcune dal peso medesimo si rompevano; e alcuni, stanti le scale, conciò fosse cosa che l'altezza infondesse caligine agli occhi, a terra erano portati. || Cfr. Liv., VII, 45a: «quidam stantibus scalis cum altitudo caliginem oculis offudisset».

[5] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 21.14, pag. 36: Ma prima invocco e priego l'amorosa / del Santo Spirto e luminosa spera, / che infonda in me de la sua luce mera.

[6] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, 2, pag. 48, col. 1.40: Imperciocchè la mente non ha punto lume, se non se in quanto se ella disponendosi ricevere illuminazione da esso suo sole spirituale il quale s'infonde all'apparecchiamento...

[7] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 23, 70-87, pag. 636.18: cioè lo quale giardino, sotto i raggi di Cristo s'infiora; cioè diventa, come fiori, bello sotto li raggi che Cristo sparge et infunde sopra loro?

[8] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 169.130, pag. 175: chi dice l'aere aver fatto reti / di coruzion<e> dove chi sta non campa; / chi dice che s'avampa / la terra d'un calor, che questo infonde.

5.1 Fig. [Rif. a doti morali e intellettuali, sentimenti e capacità e vizi:] ispirare ed imprimere.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 80.25, pag. 329: L'amor ch'eo addemanno è umilissimo: / el core, o' se reposa, fa 'l ditissimo; / umilia l'affetto superbissimo / per sua bontate. / Enfondeme nel cor fedeletate, / fame guardar da le cose vetate...

[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 46, pag. 66.22: sì dovemo currere a la fonte viva, cioè ad Christo, con buone opere, che per la sua grande misericordia infunde lo spiritu santo in noi...

[3] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 6, pag. 187.4: l'anima è atto del corpo; e se ella è suo atto, è sua cagione; e però che, sì come è scritto nel libro allegato delle Cagioni, ogni cagione infonde nel suo effetto della bontade che riceve dalla cagione sua, infonde e rende al corpo suo della bontade della cagione sua, ch'è Dio.

[4] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 4, pag. 52.18: In prima ratione sapientie però che, incontenente che Dio mise l'anima indel primo corpo, sì infuse in lei molta sapienzia di tutte le cose del mondo...

[5] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 10, pag. 563: Ad te patre virissimo, Christo Dio omnipotente, / eo clamo con fiducia, prego devotamente; / áperimme le labia, visita la mia mente, / infundime facundia, che spedecatamente / la 'ntencione mia poça narrare / et a fine laudabele menare.

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 8.86, vol. 3, pag. 129: «Però ch'i' credo che l'alta letizia / che 'l tuo parlar m'infonde, segnor mio, / là 've ogne ben si termina e s'inizia, / per te si veggia come la vegg' io, / grata m'è più...

[7] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 74, pag. 379: Et quest' è quella gratia che prevene, / com' el divin voler in noi la 'nfonde, / che di lei con d' un segno ci sovene.

[8] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 4, vol. 2, pag. 37.16: La quali non avendu misteri di nullu usu di vuci nì di nullu ministeriu di litiri per proprij et per tacenti forzi infundi a li curagi di li filyoli la caritati et l'amuri di lu patri et di la mamma.

[9] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 7, pag. 235.4: anzi, in prima ch' ella vedesse Iesu Cristo incarnato e umiliato, le fu infusa dallo Spirito Santo eccellentissimamente la virtù di perfetta umilità...

[10] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 82, pag. 202.22: Esso v'infonda la grazia dello Spirito Santo, sì che per la via sua andiate ferventi et umigli.

[11] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 1, pag. 335.8: Certo niuna altra cosa se non che l'alte vertù dal cielo infuse nella valorosa anima fossono da invidiosa fortuna in picciolissima parte del suo cuore con legami fortissimi legate e racchiuse...

[12] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 3, vol. 2, pag. 150.33: Set Deu in lu sepulcru a lu corpu di Cristu non influcxi vita, ma li infusi essiri et cunsirvari et nomu et denominari, sicut dictum est.

[13] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 18, pag. 176.27: E ben che ne li sette pianeti di sopra io abbia messo, secondo gli astrologhi, alcuno vizio, che ne' corpi per costellazione s'infonde...

[14] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 1, cap. 6, pag. 50.17: parla di cose licite: queste cose acquistano la grasia del mondo e faranno la divina e superna in de l'anima infondere e conserverannola longo tempo.

5.2 [Rif. a ciò che è spirituale ed incorporeo, spec. all'anima:] immettere ed introdurre (nella sostanza corporea).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 2.4, pag. 5: Estanno en ventre chiusa, - puoi l'alma ce fo enfusa, / potenza vertuusa - si t'ha santificata.

[2] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Coll. 7, cap. 14, pag. 117v.2: La qual cosa solamente è possibile ala trinitade, la quale in tal modo è facta trapassatrice di tucta la 'ntellectuale natura, che non solamente ch'ella la possa attorniare et comprendare, ma ella può entrare in essa, et come cosa incorporale può essare infusa nel corpo. || Corpus OVI.

[3] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaest. 33m, pag. 157.5: Quando avene ke humor grosso on altramente maganiado abondia in lo ventre de la madre, del qual humor se inzenera lo fantino, l'anima ke fi infuxa in quello corpo no pò esse se no de grosso intendimento.

[4] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 474.14: E' dice, che sì tosto come al feto, che è nel ventre, è compiuto l'articolare del cervello, il motore primo, cioè Iddio, gl'infonde nuova anima...

[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 44, vol. 2, pag. 75.18: lasciando le diverse opinioni, e questioni, che si muovono della creazione dell' anima, dico, che più comunemente si crede, e tiene dalla Chiesa, che creando s'infondano nelli corpi, e infondendo si creino.

[6] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, 2, pag. 52, col. 1.26: Imperciocchè quando l'anima nella prima natività carnale, quando è infusa nel corpo riceve queste corruzioni della carne, per le quali spesse volte trascorre nelle cose di sotto...

[7] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 1, pag. 85.4: però che l'anima nostra si è infusa da Dio nel nostro corpo venuta dal cielo...

5.3 Estens. Penetrare in maniera diffusa; pervadere (anche pron.).

[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 36, pag. 58.35: Questo cavallo significa tutti quelli li quali sono stati legati de li peccati che non ànno beuto di quella gratia e di quella misericordia che infonde tutto lo mondo e la anima e lo corpo di ciascuno homo...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 208.24: Dal principio il cielo e la terra e 'l mare, ed il lucente globo della Luna, e le luminose stelle, spirito dentro le governa, ed infuso per le membra move l'universa composizione del mondo, e infunde sè nel grande corpo.

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 19, vol. 2, pag. 310.13: Infondevansi quelle voci ne gli orecchi miei, e manifestavasi la verità nel cuor mio, e scorrevano le lagrime, ed erami bene con quelle.

[4] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 49.13, pag. 594: Ma tuttor che verd' erba e le soi fronde / e 'l color vago del sovran bel fiore / mo' nel lor bel giardin non mostren fòre, / li rami soi renverdir pensa el core; / lo qual pensèr de ben tanto m' infonde, / che morte ancor non mia vita nasconde.

5.4 Estens. Diffondere con larghezza, spandere.

[1] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 2, pag. 63, col. 2.23: e per grazioso benefizio del Creatore si lievi e vada su; acciò ch'ella sia approssimamento, e alcuna simiglievole conformità tra la criatura che riceve e esso benignissimo che infonde i doni.

[2] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 32, pag. 430.25: Molti canali ha oggi la Chiesa e poche conche, di tanta carità sono oggi coloro per gli quali l'abondanzia celestiale ci è infusa e sparta, che inanzi vogliono infondere altrui ch'essere infusi...

5.5 Estens. Esercitare un influsso.

[1] Storia distr. Troia (ed. Gorra), XIV pm. (tosc.), cap. 21, pag. 475.11: ma spandi sopra a mme beningnio la vita, avengnia ch' io ciò meritato non abbia, e infondi vituperatamente sopra Gianson di Tesaglia, che m' à così forte mente tradita, confidandomi di lui, ronpendo tutte sue inpromessioni e saramenti, li quali m' aveva fatti di mai non dovermi abandonare».