PARCO (1) agg.

0.1 parca, parcha, parco.

0.2 Lat. parcus (DELI 2 s.v. parco 2).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

In testi sett.: Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

0.7 1 [Detto di una persona e del suo temperamento:] che spende o elargisce con eccessiva parsimonia. 1.1 [In contesto fig., rif. ad Amore]. 2 Fig. Scarsamente dotato di forza ed efficacia.

0.8 Carola Borgia 11.12.2019.

1 [Detto di una persona e del suo temperamento:] che spende o elargisce con eccessiva parsimonia.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 8.82, vol. 3, pag. 129: La sua natura, che di larga parca / discese, avria mestier di tal milizia / che non curasse di mettere in arca.

[2] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 54.4, pag. 161: son condotto a tanto grave porto, / Che in verso me se trova ogni man parca.

[3] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 8, 85-96, pag. 268.10: La sua natura che di larga parca Discese ec.; [[...]] addiviene che spesse volte et in tutti più uomini si truova lo contrario, come nel re Roberto che discese da larghi, et elli fu avaro...

[4] Gl Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 12, parr. 5-21, pag. 168.13: Item nela fine delo undecimo verso fi posto quasta simplice dictione 'parco', che tanto sona quanto «avaro».

[5] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 9, par. 5, comp. 63.1, pag. 155: La tua natura, che, di largha, parcha / disciese, mi conduce a grave porto: / onde di ciò dannagio grande porto...

1.1 [In contesto fig., rif. ad Amore].

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 207.62, pag. 267: Amor, et vo' ben dirti, / disconvensi a signor l'esser sì parco.

2 Fig. Scarsamente dotato di forza ed efficacia.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 11.45, vol. 2, pag. 178: questi che vien meco, per lo 'ncarco / de la carne d'Adamo onde si veste, / al montar sù, contra sua voglia, è parco.

[2] Gl <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 11, 37-45, pag. 198, col. 1.1: È parco, çoè, fievole.

[3] Pieraccio Tedaldi, XIV pm. (fior.), 19.8, pag. 735: E s' e' non sent' e vede e' monti varca, / la gente bolognese veggio scorsa / a dargli maggior graffi e maggior morsa, / che mai non fe' leone a bestia parca.

[4] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 11, 37-45, pag. 257.2: A montar su contra sua vollia è parco; cioè per la gravità de la carne è lento a montare a l'altessa de la penitenzia contra la sua volontà...