PARLIERE s.m./agg.

0.1 parler, parleri, parliera, parliere, parlieri.

0.2 Fr. ant. parlier.

0.3 Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.): 2.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); f Bindo Bonichi, Rime, a. 1338 (sen.).

In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Fiore di virtù, 1313/23 (bologn.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Un «Iohannes Parliere» è menzionato in un doc. lat. di area aret. del 1141: cfr. GDT, p. 407.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Chi è particolarmente abile e disinvolto nel parlare. 1.1 Agg. Sciolto e prolifico nel parlare. 1.2 [Ret.] Chi tiene un discorso su un det. argomento (spec. in pubblico); oratore. 2 Chi è incline al pettegolezzo o alla calunnia, lo stesso che malparliere. 2.1 Agg. Che ha l'abitudine di intrattenersi a conversare, che ama chiacchierare e spettegolare.

0.8 Francesca De Blasi 03.05.2016.

1 Chi è particolarmente abile e disinvolto nel parlare.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 15.5, pag. 30: Gente messag[g]iere, / Egli è ben dritto ch'a vostra domanda / I' faccia grazia, e ragion lo comanda: Ché voi non siete orgogliose né fiere, / Ma siete molto nobili parliere.

[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 140.340, pag. 586: No seí [t]ropo gran parler / se no quando fa mester, / ché chi usa tropo dir / no se guarda de falir.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 9, vol. 2, pag. 170.15: Adonca commu pensirimu nuy que sia statu bellu parleri quillu lu quali eciandeu nullu di li inimici suffersi d'aucidirilu, lu quali sulamenti vulissi mittiri li soy aurichi ad audirilu?

[4] f Bindo Bonichi, Rime, a. 1338 (sen.), son. 5.3: Se ogni ingiuria mi fusse diletto, / e conversar col folle e col pesante, / e cco li gran parlieri essare usante... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[5] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 4, pag. 146.27: fa-lo devenire grande e losienghero e biello parliere.

1.1 Agg. Sciolto e prolifico nel parlare.

[1] f Valerio Massimo, red. V2 (ed. Lippi Bigazzi), c. 1346 (tosc.), L. 3, cap. 2, pag. 72v.1: E Grecia (ch. g) parliera in cantare sue lode, imprieme e calca alla memoria di tutti li secoli con bandimento litterale Acinegiro d'Attena che usò simile pertinacia in perseguitare li nimici. || Corpus OVI.

1.2 [Ret.] Chi tiene un discorso su un det. argomento (spec. in pubblico); oratore.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 50.2: Artificiosa è quella nella quale il parliere che connosce bene la natura e llo stato della materia, vi reca suso argomenti secondo che ssi conviene, e questo è in dialetica et in rettorica.

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 52.7: certo chi considera la verità in questa arte e' troverà che tutto lo 'ntendimento del parliere è di far credere le sue parole all' uditore.

[3] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 78.12: 'l parliere che vuole somuovere il populo a guerra dee parlare ad alta voce per franche parole e vittoriose...

[4] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 162.8: l'animo dell' uditore si muove a credere et a piacere le parole che 'l parliere dice sopra 'l convenente...

[5] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 38, vol. 2, pag. 339.4: uno calzolaio prosuntuosamente si levò a ddire nella ragunanza contro alla volontà del conte, il perché due degli altri mestieri parlieri lo ributtarono, e dissono contro a llui.

2 Chi è incline al pettegolezzo o alla calunnia, lo stesso che malparliere.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 69, pag. 563: L'om ch'usa dir pur mal, e 'l ben e l'onor sciva, / a pena se 'n partrà tro q'en 'sto mondo viva. / Ben è de tal parleri qe la lengua ama tant, / se li autri li fala, soli va favelant.

[2] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), canz. 3.39, pag. 201: ma chi è lausengeri / e sfacciato parlieri / li ha loco assai, e quello / che mostrar se sa bello / ed è maestro malvagio e volpone.

[3] Poes. an. Compiangomi, XIII (tosc.), canz. 11.20, pag. 894: Ched io l'amava di sì buona mente / mostrar no glie volia / per temenza ch'aveia / de li parlieri falsi maldicenti.

[4] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), tenz. 68.8, pag. 207: Dubio per li parlier<i> noiosi a torto, / che s'indovinar<o> di nostro mestero...

[5] Fiore di virtù, 1313/23 (bologn.), cap. 1, pag. 162.11: intendo de acordare queste scripture inseme e darne verase asolutione, voglando taglare le lengue ali malvasi parleri.

2.1 Agg. Che ha l'abitudine di intrattenersi a conversare, che ama chiacchierare e spettegolare.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, 4.11, vol. 3, pag. 71: E cercando costei / guardati da colei / ch'è troppo gran parliera / et a balli leggera...

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 5. par. 30.1, pag. 357: Fenmina ch' è gran parliera, / Tenuta è matta e lleggiera...