MISLEANZA s.f.

0.1 mesleança, mesleansa, misleanza.

0.2 Da leanza.

0.3 Giacomo da Lentini (ed. Antonelli), c. 1230/50 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini (ed. Antonelli), c. 1230/50 (tosc.); Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Azione o comportamento sleale.

0.8 Gloria Fiorentini 01.10.2020.

1 Azione o comportamento sleale.

[1] Giacomo da Lentini (ed. Antonelli), c. 1230/50 (tosc.), canz. 16.35, pag. 322: non sente - lo meo cor tal fallimento, / né ò talento - di far misleanza...

[2] Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.), 8.11, pag. 390: Ché vo' che sia ormai ben tua speranza / ched eo me son pensatamente aderta / per contastare la tua misleanza...

[3] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 32.12, pag. 804: Per adinpir la lor desiderança / non guardano peccato né merce[d]e, / potendo avere lor delectamento, né reità né alcuna mesleança.

[4] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 7 (Ars).14, pag. 58: Ad tra[i]mento sì fue pigliato / come lo ladro che àe furato; / ai sacerdoti sì fu menato / et accusato - di mesleansa.

[5] Esopo tosc., p. 1388, cap. 60, pag. 243.15:s'intende ciascuno uomo malvagio e fello e che sotto pura fede di leanza tradiscie e fa dannaggio e misleanza.