POSTERGO avv./s.m.

0.1 postergo.

0.2 Lat. post tergum (DELI s.v. postergare).

0.3 Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.): 1.

0.4 In testi mediani e merid.: Pucciarello, XIV pm. (perug.).

0.7 1 Dietro o dopo (nello spazio e nel tempo). 2 Sost. Fig. Séguito (di qno).

0.8 Emanuela Di Venuta 23.11.2021.

1 Dietro o dopo (nello spazio e nel tempo).

[1] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 104.9, pag. 201: Alma, in cui spesso racima / piacer asai con volentatte pura, / da sé ogni piacer puosse postergo, / salvo che con i ochi di la mente / testé la dëa di beleze mira.

[2] Pucciarello, XIV pm. (perug.), 14.1.6, pag. 799: Ha germenate rai che, s'io m'accorgo, / tant'è la mente mia nante e postergo, / non le desolverò mai, né le tergo, / s'acqua non gusta del profondo gorgo.

2 Sost. Fig. Séguito (di qno).

[1] f Girolamo da Siena, Soccorso (ed. Ildefonso di S. Luigi), 1387/88: A questo postergo e dorso di Cristo [[...]] andò quella famosa peccatrice senza peccato, quando stava dietro a Cristo. || GDLI s.v. postergo.