0.1 raschi, raschia, raschiare, raschiata, raschiate.
0.2 Lat. volg. *rasclare (DELI 2 s.v. raschiare).
0.3 Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.); Gloss. lat.-aret., XIV m.; Doc. fior., 1360-63; Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.).
0.7 1 Sfregare una superficie con uno strumento in modo da rimuovere incrostazioni, impurità o residui (anche pron.). 1.1 Fig.
0.8 Francesca Cicerchia 19.07.2021.
1 Sfregare una superficie con uno strumento in modo da rimuovere incrostazioni, impurità o residui (anche pron.).
[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 364.16: però che non si puote sì bene fare che none spolverezzi tanto o quanto, o che non ne rimanga appiccate alle dette forme, e però poi se ne raschia e chiamasi raschiatura di bruggie...
[2] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 289.21: rasculo, rasculas, per raschiare...
- [Con rif. alla pelle di un animale scuoiato].
[3] Doc. fior., 1360-63, pag. 74.17: Pagai per far conciare due porci vivi che avemmo hoggi cioè uccidere, abbruciare, raschiare, sparare et trarne le cose dentro s. xv...
[1] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 153.4, pag. 443: Fra tutti que' che v' eran non fuor nulli, / femine alquante che v' eran e maschi, / veggendo 'l suo partir, che non si scrulli, / che par c' a ciascheduno 'l cuor si raschi: / e, stupefatti a modo di fanciulli, / tal poco tiensi che 'n terra non caschi.