RASCHIATO agg.

0.1 raschiata, raschiate.

0.2 V. raschiare.

0.3 Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.): 1.

0.4 In testi tosc.: Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.); <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>.

In testi mediani e merid.: Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Sfregato in superficie (in modo da rimuovere impurità e residui). 1.1 [Rif. a una parte del corpo:] leso o graffiato in superficie.

0.8 Francesca Cicerchia 19.07.2021.

1 Sfregato in superficie (in modo da rimuovere impurità e residui).

[1] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 2, cap. 23, vol. 1, pag. 208.18: in tal misura che tra l'uno e l'altro pertugio rimanga spazio d'un mezzo piè, e messivi dentro i rampolli con la corteccia alquanto raschiata ovvero rasa, si mettano nella fossa a giacere co' rampolli volti in suso, sì ed in tal modo, che almanco alcuna cosa della sommità della pertica del salcio rimanga sopra la terra. || Corpus OVI.

1.1 [Rif. a una parte del corpo:] leso o graffiato in superficie.

[1] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. 6, cap. [vv. 106-17], pag. 226.5: Ramorbidano quelle [[erbe]] che possono ramorbidare con la fiamma, e rompono col morso quelle che possono, e mandalle al ventre giù per la raschiata gola. || Cfr. Lucano, Phars., VI, 114: «quaeque per abrasas utero demittere fauces».

[2] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 183, pag. 37: Femene più de mille vi forono scappillate, / Gevanose pelanno, colle guancie raschiate.