MARTIRARE v.

0.1 martira, martirano.

0.2 Da martire (DEI s.v. martire).

0.3 Dante, Rime, a. 1321: 1.3.

0.4 In testi tosc.: Dante, Rime, a. 1321.

In testi sett.: Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.).

0.7 1 [Relig.] Sottoporre al martirio per la confessione della fede cristiana. 1.1 Fig. Percuotere con insistente violenza (rif. a un agente atmosferico nell'es.). 1.2 [Rif. a un'arma:] ferire dolorosamente (in contesto fig.). 1.3 Fig. Affliggere interiormente. 2 Affliggere con tormenti (le anime dell'oltretomba, per pena). 2.1 Espiare, subire le pene dell'oltretomba.

0.8 Speranza Cerullo 31.05.2019.

1 [Relig.] Sottoporre al martirio per la confessione della fede cristiana.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 15.108, vol. 2, pag. 257: Poi vidi genti accese in foco d'ira / con pietre un giovinetto ancider, forte / gridando a sé pur: «Martira, martira!».

1.1 Fig. Percuotere con insistente violenza (rif. a un agente atmosferico nell'es.).

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 6, ott. 28.8, pag. 427: tal volta già quando i cani abbaiando / si fer sentir di Silla nel turbato / mare, in quell' ora che Eolo spira / il vento che quel loco più martira.

1.2 [Rif. a un'arma:] ferire dolorosamente (in contesto fig.).

[1] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [PaoFir] Exc. 2.3, pag. 285: Perch'i' non sepi passar ch'a un tal varco / dov'Amor tende l'arco, / lasso!, sento quanto 'l suo stral martira.

1.3 Fig. Affliggere interiormente.

[1] Dante, Rime, a. 1321, 13.4, pag. 45: questi è colui / che per le gentil donne altrui martira.

[2] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 2 ott. 100.2, pag. 69: Da queste cose, donna, nasce un foco / che giorno e notte l'anima martira, / sanza lasciarmi in posa trovar loco.

[3] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 64.6, pag. 609: Più non pate dolor quel che se sega, / che sente quello che 'l tuo amor martira...

[4] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 58.5, pag. 51: Del ben s'atrista [[scil. la femmina]] e con invidia <i>l mira, / e di veder il mal ingrassa e ride; / ordina, pensa ciò ch'altrui martira, / e dentro ha gioia, quando di fuor stride.

[5] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 7, par. 16, comp. 62.26, pag. 151: Se medesmo martira / chi con invidia mira / gli altru' canti.

2 Affliggere con tormenti (le anime dell'oltretomba, per pena).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 26.55, vol. 1, pag. 442: Là dentro si martira / Ulisse e Dïomede, e così insieme / a la vendetta vanno come a l'ira...

[2] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 6, pag. 98.15: e qui pone il modo della pena, la quale è che stanno a giacere in terra, e smisurata pioggia li martira.

[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 34, pag. 497.8: e ne la picola spera, [[...]] idest al ponto ove se martira Iuda, la qual minor parte dice che è tanto rimota quanto si stende la tomba, idest la caduta de Lucifer.

[4] f Sinibaldo da Perugia, Fedra, a. 1384 (umbr.-tosc.), cap. 3.113, pag. 49: Elli è bisogno, e so che voi el sapete, / che Periteo e Ercule el gran sire / ed io n'andiam là dove in tanta sete / el doloroso Tantal se martira / ed altri molti ch'han passato Lete. || Corpus OVI.

2.1 Espiare, subire le pene dell'oltretomba.

[1] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 16, proemio, pag. 276.6: si puote intendere, che lla pena di quelle anime sia, ch' elle si veggiono in luogo, lo quale non è convenevole alla sua volontà; e però contristandosi martirano...