MARTIRIO s.m.

0.1 martide, martidi, martidio, martido, martir, martir', martìr, martír, martire, martìre, martíre, martiri, martirî, martìri, martíri, martirie, martirii, martirij, martirïo, martirio, martiriu, martirj, martiro, martìro, martíro, martyre, martyri, martyrij, martyrio, martyro, mertirio.

0.2 Lat. crist. martyrium (DELI 2 s.v. martire).

0.3 Giac. Pugliese, Resplendiente, 1234/35 (sic.>ven. or.): 5.1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Canz., 1260/66 (fior.); Quindici segni, 1270-90 (pis.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Legg. S. Caterina ver., XIV in.; Rime Mem. bologn., 1301-24; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?); Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.); Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.); Doc. ver., 1383.

In testi mediani e merid.: Manfredino, a. 1328 (perug.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Anonimo Rom., Cronica, a. 1360; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Anche invariabile (nella forma martìre).

Locuz e fras. amoroso martirio 5.1; andare al martirio 1, 1.1, 1.1.1; avere il martirio 1; avere martirio 1; compiere il martirio 1; dare martirio 3; essere coronato di martirio 1; gire al martirio 1; martirio del sangue 1; martirio di cuore 1; martirio senza sangue 1; menare al martirio 1.1, 2.2; mettere a martirio 2.2; mettere al martirio 2.2; morire a martirio 2; ricevere il martirio 1; ricevere martirio 1; soffrire martirio 1; sostenere i martiri 1; sostenere martirio 1; stare a gran martirio 5; venire al martirio 1.1.

0.7 1 [Relig.] Nella religione cristiana, il sacrificio di sé di chi affronta la tortura del corpo e la morte per la confessione della fede di Cristo, seguendone l'esempio e meritando il premio della santità. 1.1 Estens. Luogo o tempo in cui si esegue la condanna inflitta a un martire. Andare, menare, venire al martirio. 1.2 Narrazione in versi o in prosa della morte di un martire. 1.3 Estens. Persecuzione contro i cristiani attuata con l'uccisione dei martiri. 2 Sofferenza straziante inflitta con la violenza e la tortura; pena corporale di singolare crudeltà e durezza (in partic. imposta ai martiri per la fede cristiana o a Cristo stesso). 2.1 Estens. Sofferenza o disagio del corpo, dolore fisico. 2.2 Coercizione fisica, tortura praticata al fine di estorcere informazioni o la confessione di una colpa. 2.3 Sofferenza inflitta a un'anima peccatrice come pena; la pena stessa. 3 Uccisione violenta di più persone, strage. Locuz. verb. Dare martirio: sterminare, massacrare. 4 Condizione di pena o difficoltà, in partic. determinata da fatica, privazioni o disagi. 5 Grave sofferenza emotiva, tormento interiore. Estens. Condizione di infelicità. 5.1 Struggimento dello spirito arrecato dal sentimento amoroso (perlopiù al plur.). Amoroso martirio.

0.8 Speranza Cerullo 31.05.2019.

1 [Relig.] Nella religione cristiana, il sacrificio di sé di chi affronta la tortura del corpo e la morte per la confessione della fede di Cristo, seguendone l'esempio e meritando il premio della santità.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 36, pag. 495.6: Atanarico, re de' Goti, i cristiani nella gente sua crudelemente perseguitando, molti de' nemici morti per la fede a corona di martirio li fece venire...

[2] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 37.33, vol. 1, pag. 252: En Saracinia tu passasti [[scil. san Francesco]], / senza timore ci predicasti: / lo martirio desiderasti / ferventemente, per ardore.

[3] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 4, pag. 64.26: Anco ci sono aiuti li martyrij delli santi et l'orationi delli giusti.

[4] <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>, c. 4, 73-90, pag. 100, col. 2.14: Nota che tal volere absoluto tenne san Lorenço sulla grada quando per martíro fo arostido...

[5] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 23, pag. 88.8: l'afocata carità di Dio gli teneva [[scil. i santi]] in continuo desiderio del santo martirio, per amore del loro diletto Cristo crucifisso...

[6] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1376] 24, pag. 355.17: In quello tempo mi diede Dio uno desiderio di martirio e desiderava d'essere martira e di fare la più vile morte che mai avesse fatto sancto neuno...

- [Anche rif. a Cristo].

[7] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 5, vol. 2, pag. 161.21: optime dichi santu Bernardu ki Iesu Cristu vulendu richipiri martiriu lu quali fussi factu ad hunur di Deu signuri [[...]] divia viniri oculta la sua divina excellencia.

- [Con specificazione del tipo di tortura].

[8] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 199.23: Et nel tempo del sou regimento sancto Laurenzo de martirio de foco in Roma reposandose trapassao.

- [In contesto fig.].

[9] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 18.123, vol. 3, pag. 306: sì ch'un' altra fïata omai s'adiri / del comperare e vender dentro al templo / che si murò di segni e di martìri.

- [Rif. alla morte cruenta per Dio:] martirio del sangue.

[10] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 152, Ognissanti, vol. 3, pag. 1365.20: La seconda differenzia si è de' martiri, la dignitade e l'eccellenzia de i quali si manifesta in ciò che furono passionati in molti modi e utilmente [[...]]. In molti modi, imperò che oltre del martirio del sangue, sostennero tre altri martirii sanza sangue. || Cfr. Legenda aurea, CLVIII 101: «Multipliciter quoniam preter martyrium sanguinis passi sunt triplex aliud martyrium sine sanguine».

- [Rif. a sofferenze interiori per Dio:] martirio senza sangue, di cuore.

[11] Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.), 2, pag. 97.4: [[Maria]] è dicta «piena di gratia», sì come disse (santo) B(er)nardo, p(er) q(ua)ctro cose [[...]]: ciò fu div[o]sione di [umilità], rivere(n)sia di v(er)gongna et onestà, gra(n)dessa di [fi]delità, martiriodi cuore.

[12] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 152, Ognissanti, vol. 3, pag. 1365.21: La seconda differenzia si è de' martiri, la dignitade e l'eccellenzia de i quali si manifesta in ciò che furono passionati in molti modi e utilmente [[...]]. In molti modi, imperò che oltre del martirio del sangue, sostennero tre altri martirii sanza sangue. || Cfr. Legenda aurea, CLVIII 101: «Multipliciter quoniam preter martyrium sanguinis passi sunt triplex aliud martyrium sine sanguine».

- Andare, gire al martirio: affrontare spontaneamente il sacrificio della vita per la fede.

[13] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 34.102, pag. 96: ahi, che dolz'è membrar la pacienza / e la grande astenenza / e l'ardore de lor gran caritate, / e come al martir gion costanti e feri...

[14] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 20, pag. 91.5: E, conciossiacosachè molti martiri andassero al martirio cantando e allegri, e quasi non sentissero le pene, [[...]] Cristo al tempo della sua passione cominciò ad aver paura, tedio ed angoscia...

- Avere (il) martirio, compiere il martirio, essere coronato di martirio, ricevere (il) martirio, soffrire martirio, sostenere martirio / i martiri.

[15] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 14, pag. 460.10: nel tempo che la battaglia co' Parti si fece, gravissime persecuzioni fuoro de' cristiani in Asia e in Gallia, per comandamento dello imperadore; e fue la quarta dipo' Nerone: e molti martiri di martirio fuoro coronati.

[16] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 42, pag. 63.29: si noi [[...]] tutto tempo digiunassemo in pane e in acqua, e dicessemo tutte l'ore del dì e de la nocte, e ricevessemo martirio sopre le nostre carne sì como fece sancto Laurenço che fue arostito, sì ce le potrebbe lo dimonio sì avenenare agevilemente [[...]] e con che?

[17] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 185.2: santa Sabina imperzò che 'l fo accusada che l'avea recolte le osse de Serafia, alle per fin de martirio la fo coronada.

[18] Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 7, pag. 61.6: uno consilgliere dello 'nperadore [[...]] credette in Cristo, e fugiendo a Roma, fue preso e fugli talgliata la testa ne la città di Roma per la fede [[...]] e conpiè lo suo martirio in pace.

[19] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 44.30: in exempro de' martiri, e' quali per la fede cattolica li martirii sostennero, pattarini si chiamano, secondo che exposti alla passione.

[20] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 28, pag. 111.18: Non è adunca de dubitare [[...]] ki killi patri sancti [[...]] non avissiru sustenutu martiriu pir lu nume de Xristu, si in lu tempu de la pirsecutacione se avissiru trovati...

[21] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1508, pag. 393, col. 1: ciò que me fai patire / so acconcia ad sofferire; / e quillo è meo desideriu / de avere gran martirio...

[22] <Cavalca, Trenta stolt., a. 1342 (pis.)>, cap. 4, pag. 213.2: veggiamo molti, che credevano di potere ricevere lo martirio per Cristo, e quando vengono alla prova, non possono sostenere una parola.

[23] Vang. venez., XIV pm., Marc., cap. 10, pag. 161.14: «Vui beveré con la mia copa», ço è a dir vui sofrerì martirio per l'amor de mi...

[24] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 3, cap. 27, pag. 198.3: metamo che l' un non receiva lo martirio quanto a lo corpo, nientemem ello à lo merito de lo martirio, poa che ello à la voluntae prunta a receive-lo.

[25] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 21, pag. 98.5: Elyas Clothonensis - lu quali era statu sarrachinu et era battigatu, [[...]] prisu, non volsi renegari la fidi cristiana, innanti volczi richipiri lu martiriu per la fidi catholica...

[26] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 158, pag. 377.18: E cosí molti te ne potrei contiare, e' quali, perché non avessero il martirio attualmente, l' avevano mentalmente, sí come ebbe Domenico.

[27] Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 85, pag. 105.3: sanctu Paulu [[...]] ha izà nominati li plui grandi beni ki l'omu possa fari et ki plui solinu valiri et fari utilitati, sì comu penitencia di corpu et martiriusofriri, poviri aiutari, peccaturi convertiri...

[28] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 94, S. Jacopo maggiore, vol. 2, pag. 818.11: poscia fu mozzo il capo a catuno di coloro e compierono il martirio.

[29] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 197.27: lo beato Eustachio, lo quale fo capitaneo della gente dell'arme del dicto Traiano, ipso colla soa moglie et con dui soi figlioli nella cità de Roma de martiriofo coronato.

1.1 Estens. Luogo o tempo in cui si esegue la condanna inflitta a un martire. Andare, menare, venire al martirio.

[1] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 1193, pag. 295: Veçando tuta çento - al martirio el' è menà , / le mamelle crudelmente - del so peto g' ha çungà, / sostegnando humelmente - la sua testa gli à taliaa...

[2] Poes. an. pis., XIV in. (?) (2), 143, pag. 78: e san Torpè rimase confortato: / tutto fervente al martirio venia, / et dinasi a Nerone ne fu andato...

[3] Storia Michele Minorita, p. 1389 (fior.), cap. 15, pag. 53.21: E la mattina ch'avea andare al martirio, venne a lui uno gonfaloniere, facendolo chiamare, che già era sonato a condannagione...

[4] Legg. S. Caterina Verg. e Mart., XIV (tosc.), pag. 182, col. 2.21: E lo 'mperadore [[...]] comandò che fosse tormentata e morta: e quand' ella fue menata al martirio umilmente pregava Caterina che pregasse Cristo per lei.

[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 84, S. Pietro ap., vol. 2, pag. 717.1: essendo menata al martirio la moglie di san Piero, elli si rallegrò di grande allegrezza...

1.1.1 Estens. Andare al martirio: andare a morte certa (con connotazione iron.).

[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2, cap. 13, pag. 164.34: Molti cittadini si dolfono di noi per quella andata, parendo loro che andassono al martirio.

1.2 Narrazione in versi o in prosa della morte di un martire.

[1] Legg. ss. Piero e Polo, c. 1370 (venez.), 6, pag. 45.15: El terço fo Symon Bariona [[...]]. El so martirio scrisse sen Marcelo, Lino papa, Egisipo e sen Lio.

1.3 Estens. Persecuzione contro i cristiani attuata con l'uccisione dei martiri.

[1] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 6, pag. 678.29: morti gli apostoli succedettero altri perfetti, altri santi martiri; e fu lo stato del martirio per tutto 'l mondo infino a Costantino...

2 Sofferenza straziante inflitta con la violenza e la tortura; pena corporale di singolare crudeltà e durezza (in partic. imposta ai martiri per la fede cristiana o a Cristo stesso).

[1] Lib. Antichr., XIII t.q. (ven.eug.>umbr.-march.), 351, pag. 115: Et Antechristo adirà 'sti sermoni, / [[...]] / [contra] Enoc e<t> Elia so conpagnone, / farà-li metre en la süa presone, / cun grande martirio li à metere en cruce, / farà-li far tal morte com' fe' lo salvatore.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De die iudicii, 44, pag. 196: «Vedhí com li mei membri fon guast e desperdudhi, / Vedhí le man e i pei li quai 'm fon strafondui. / Per voi sostinn martirij ke mai no fon vezudhi.

[3] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 34.48, vol. 1, pag. 238: Timorosa pïetança / la corona fie a vedere, / la croce, i chiovi et la lancia / coi patì [[scil. Cristo]] gran martire...

[4] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 25, vol. 1, pag. 278.12: la persecuzione delli cristiani durò infino al tempo di questo Silvestro papa [[...]]. E però santificaro molti apostolici innanzi a lui, per chè sofferirono martirii e tormenti per mantenere la diritta fede.

[5] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 77, pag. 88.32: Lo re mandò per lui per farlu morire con grande martire, cioè che in sua presencia et de tutto lu populo lo volea fare divorare ad uno urso...

[6] Lucidario pis., XIII ex., L. 3, quaest. 34, pag. 112.6: li giuderi [[...]] si converterano a la fede de la cristianitade per la predicassione de Elia et de Enoc et molti di loro riceverano molti martìri.

[7] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 2, cap. 19, pag. 90.2: Non essendo dunque liberato dai martiri, fu menato inanzi al servo di Dio Benedetto; il quale gittandosi in orazione, [[...]] rendégli sanitade...

[8] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 6, pag. 190.6: Isdegniamo, o piuttosto indegniamo noi indegni menbri di sofferire quelle cose, gli Apostoli, nostro corpo la Chiesa e Cristo nostro capo non fuggiro? cioè il fuoco, il ferro, li martirj, li rimproveri?

[9] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 5, pag. 25.3: Considera anchor e veçe quante passion ha sustegnuo san Polo apostol [[...]]. Tante son le penne e gli so' martirij che pur nomerar-gli si è greve brega: carcere preson ligami ferrie cepi cayne bateure tormenti...

[10] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 30, pag. 41: non ke giovasse a Lui [[scil. Cristo]] nïente, / ma per valere a tucta gente / k'avesse a Lui vera credença, / et semça inganno e faliença; / et comme venne per noi servire / et soferire multi martiri.

[11] Anonimo Rom., Cronica, a. 1360, cap. 26, pag. 236.14: li faceva scorticare, appennere, decapitare e aghiadiare, tenagliare, de diverzi martirii morire.

[12] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 133.7, pag. 342: di spine una corona gli hanno miso / in capo, c'al cervel si fa sentire. / In ta' martir Iesù tace, non langue...

[13] Legg. S. Caterina Verg. e Mart., XIV (tosc.), pag. 182, col. 1.7: pensa quanti martirj tu vuoi, e non t' indugiare di farli fare tutti al mio corpo, imperò ch' io voglio dare la carne e il sangue mio al tormento...

[14] Purgatorio S. Patrizio, XIV sm. (mil./com.), cap. 18, pag. 33.36: E quella zente se premevano como si avese la morte a la bocha e avevano sì grande pene e martirio ke lo fiao ge manchava.

- [In contesto fig.].

[15] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 76.1, pag. 602: O tu, Amor, che m'hai fatto martire, / per la tua fé, di languore e di pianto, / dammi, per Dio, de la gioia alquanto, / ch'i' possa un poco di tu' ben sentire.

- Morire a martirio: morire a causa di pesanti torture.

[16] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 41, pag. 46.3: E metti in iscritto che mala fine faranno quegli che prenderanno quelle ruote, perciò ch'e' ne morranno a martirio e perderanno l'anima e 'l corpo, e mala fine faranno.

2.1 Estens. Sofferenza o disagio del corpo, dolore fisico.

[1] Pier della Vigna (ed. Contini), a. 1249 (tosc.), 1.19, pag. 122: Vostro amor' è che mi tene in disi[r]o / e donami speranza con gran gioi, / ch'eo non curo s'io doglio od ho martiro, / membrando l'ora ched io vegno a voi...

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 140, pag. 249.18: e voi avete sollazzo e allegrezza e io abo dolori assai e ppianto, e voi andate con dame e con cavalieri e io istoe in pregione e in grandi martidi.

[3] Cucco Baglioni, XIV pm. (perug.), 15.1.5, pag. 801: Io sto nel limbo e spero di vedire / la gloria de colui ch'è somma luce, / [[...]]. / E ciò 'spettando, non sento martìre, / sperando sempre udir la dolce vuce...

[4] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), IV, ott. 26.8, pag. 61: a chi di testa il bell' elmo traendo / vidon che morta non era ancor quella, / ma gli occhi aperse quasi sorridendo / verso Costanza, e con un gran sospiro / l' alma produsse al ciel sanza martiro.

2.2 Coercizione fisica, tortura praticata al fine di estorcere informazioni o la confessione di una colpa.

[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 3, cap. 3, pag. 216.18: E per quella pazienza insiememente fece il re disperare, che per martirii nulla potea sapere da lui... || Cfr. Val. Max., III, 3, 2: «tormentis».

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 65, vol. 1, pag. 360.23: il popolo di Firenze fece pigliare l'abate di Valembrosa, [[...]] essendoli apposto che a petizione de' Ghibellini usciti di Firenze trattava tradimento, e quello per martiro gli fece confessare...

[3] ? Doc. ver., 1383, pag. 428.3: nuy refuessemo al dito Zua(n)o ogni nostra raxon, sciando nuy (con)streti en questo mò, sciando (con)tinuame(n)tre sula sala del marti(r)io e no siando en nostro arbitrio...

- Locuz. verb. Menare al martirio, mettere a / al martirio: condannare a morte, eseguire una condanna a morte (in partic. mediante l'uso di strumenti di tortura).

[4] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 2, cap. 56, vol. 1, pag. 212.8: Letorio parlava fieramente al popolo contra Appio il consolo, [[...]] e diceva che i Padri l'aveano fatto consolo per mettere il popolo minuto a morte e a martiro...

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 92, vol. 2, pag. 184.6: il detto maestro e suoi compagni in su l'Isola di Parigi dinanzi a la sala del re per lo modo degli altri loro frieri furono messi a martirio, ardendo il maestro a poco a poco...

[6] Anonimo Rom., Cronica, a. 1360, cap. 18, pag. 160.8: In questo tiempo orribile paura entrao l'animi delli latroni, micidiari, malefattori [[...]]. Alla mala iente pareva che essi devessino essere presi nelle loro case proprie e essere menati allo martirio.

2.3 Sofferenza inflitta a un'anima peccatrice come pena; la pena stessa.

[1] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 262, pag. 257, col. 1: Singnore, che in cielo no' rechasti / et tostamente cie ne gictasti; / perdemmolo per nostro fallo, / poi no' donasti un altro stallo / là u' sono tucti gran martiri...

[2] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 34.13, vol. 1, pag. 236: Fetoso foco et martirio / giù de l'onferno salirà, / un altro del purgatorio, / lo terço da ciel verrà...

[3] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), 11, pag. 509.8: perché diservirono paradiso, questa ène la loro morte [[scil. dei dannati]], questo ène loro martirio.

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 18.95, vol. 1, pag. 307: Lasciolla quivi, gravida, soletta; / tal colpa a tal martiro lui condanna...

[5] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 16, 1-9, pag. 417, col. 1.8: dixe che li sovravenne tre ombre, zoè tre anime, [[...]] le quai erano marturiade dalla pioza zoè della habundancia del martirio della iusticia de Deo...

[6] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 6.31, pag. 61: Quinci discende a più aspro martiro / del settimo a l'octavo, discendendo / dove la froda fa decenne giro...

[7] Manfredino, a. 1328 (perug.), 2.2.13, pag. 168: Ed aggio presa per cara sorocchia / contrezïon, [[...]] / a ciò ch'om possa fug[g]ir l'altro leppo / d'inferno, dove l'alma si conocchia / del gran martiro...

[8] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 4, ott. 54.5, pag. 124: questi con lui la mia alma merranno / giù nello 'nferno all'ultimo martire...

[9] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 8.10, pag. 23: quella giustitia che giammai non erra / dentro ad un fiume di sangue gli [a]fferra / che sempre bolle in bolliti bollori. / Di mai uscirne tucti son diffidi / così del sangue lor, degno martyro, / con disperati et altissimi stridi...

[10] Boccaccio, Argomenti, 1353/72 (?), Inf..110, pag. 238: da nere cagne un' anima rimessa / vide sbranare, e seppe a tal martíro / dannato chi la sustanzia, commessa / all' util suo, biscazza.

[11] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 14, pag. 260.20: Campaneo è questo che sta a cotal martiro.

[12] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 5.6, pag. 17: Anchora lo pregharen per anima de misser Delay Gargan, / [[...]] / che se l'anema soa fosse in alchune penne de Burgatorio, / Christo per pietà l'alebie e sì la tira fora de quello martirio...

[13] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 28, 46-54, pag. 723.8: maraviglia era ch'io vivo andassi per la region de' morti, obliando il martiro; cioè dimenticando la lor pena.

[14] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 13, 18.5, pag. 167: Barlaàm [[...]] per fuggir l'infinito martire, / el qual s'ha poi ne' diabolici regni, / è più a dentro nel cupo deserto / c'altro remito che ci sia per certo.

2.3.1 [Nella Commedia dantesca, per metaf.:] spazio, luogo dell'oltretomba nel quale i dannati scontano la loro pena.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 9.133, vol. 1, pag. 158: E poi ch'a la man destra si fu vòlto, / passammo tra i martìri e li alti spaldi.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 10.2, vol. 1, pag. 159: Ora sen va per un secreto calle, / tra 'l muro de la terra e li martìri, / lo mio maestro, e io dopo le spalle.

[3] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. X, par. 3, pag. 513.29: e li martìri, cioè tra' sepolcri, ne' quali martirio e pena sostenevano gli eretici...

3 Uccisione violenta di più persone, strage. Locuz. verb. Dare martirio: sterminare, massacrare.

[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 121, pag. 185.22: molto è grande la distructione e 'l martiro che li Troiani fanno di lor nemici.

[2] f Guerra di Troia, a. 1369 (tosc.), 3, ott. 35, pag. 198.8: e cavalcò che mai non fece resta fin'allo stormo, il franco cavalieri: nel quale entrò, menando tal tempesta, che guai a que' che li fedian primieri! Ciò fu lo re Cassido e Cupido, che nella giunta uccise e diè martido. || Corpus OVI.

4 Condizione di pena o difficoltà, in partic. determinata da fatica, privazioni o disagi.

[1] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 41, pag. 45.34: quello prode uomo diliberrà dimolte terre di gran servaggio innanzi che lo gran dragone venga: e sì trarrà Lombardia di gran' martiri e tutta Italia».

[2] Esopo tosc., p. 1388, cap. 20, pag. 126.13: andiamo insieme, e ciascuno con sua potenzia, a divegliere quello seme, acciò che nasciendo non ci faccia essere fratelli e consorti a uno medesimo martire e morte a torma a torma...

5 Grave sofferenza emotiva, tormento interiore. Estens. Condizione di infelicità.

[1] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 10.12, pag. 503: e spesse volte avèn che mi saluta / tanto di presso l' angosciosa Morte, / che fa 'n quel punto le persone accorte, / che dicono infra lor: «Quest' ha dolore, / e già, secondo che ne par de fòre, / dovrebbe dentro aver novi martiri».

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 5.116, vol. 1, pag. 91: Poi mi rivolsi a loro e parla' io, / e cominciai: «Francesca, i tuoi martìri / a lagrimar mi fanno tristo e pio.

[3] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 41, pag. 117.21: Priamo gattivo e doloroso, ogiumai se' tu sicuro di vivare lo rimanente di tua vita in dolore e in martire...

[4] Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.), lamentatio, cap. 9.1347, pag. 575: io laso, o lassa, tuti i mie' desiri, / quando ch'io lasso il mio fiiolo morto. / Da lui me parto piena de sospiri, / da lui me parto doloroxamente, / da lui me parto cun forti martirî.

[5] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 115, pag. 382.20: raccontò il martidio, e 'l tormento, che 'l cupido, e l'avaro sostiene, conciossiacosaché neuna avarizia può essere sanza pena...

- Stare a gran martirio: patire intensamente.

[6] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 6.24, pag. 13: ma temo che l'aunore / vostro no 'nde abbassasse: / così mi struggo, istando a gran martire.

5.1 Struggimento dello spirito arrecato dal sentimento amoroso (perlopiù al plur.). Amoroso martirio.

[1] Giac. Pugliese, Resplendiente, 1234/35 (sic.>ven. or.), 23, pag. 85: Lu to splandore / m'à sì preso / cum zoi d'amore / m'a[vi] conquiso / sì ch'eu di voy non posse partire; / e no ·l volria, si-ben lu podese, / k[a] me·l poria dupler li martire, / k'inver di voi [f]allança facisse.

[2] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 17.174, pag. 231: ben vi dovrete - infra lo cor dolire / de' mie' martire, - se vi sovenite / come sete - lontana, / sovrana - de lo core prossimana.

[3] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 10.33, pag. 64: Ben me ne vorìa partire / s'unque lo potesse fare; / m'adoblaran li martìre, / non ne porìa in ciò campare.

[4] Brunetto Latini, Canz., 1260/66 (fior.), 6, pag. 191: S'eo sono distretto inamoratamente / [[...]] / non mi dispero né smago neiente, / membrando che mi dànno / una buona speranza li martire, / com'eo degia guerire...

[5] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 7.14, pag. 469: Così conoscess' ella i miei disiri! / ché, senza dir, de lei seria servito / per la pietà ch'avrebbe de' martiri.

[6] Paganino da Serzana, XIII (tosc.), 11, pag. 115: Dunqua, s'aggio provato / li affanni e li martiri / ch'Amor face sentire - a chi gli è dato, / d'Amor prendo cumiato, - e voi' partire.

[7] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 49.6, pag. 570: La gran sovrabbondanza, / che di gravose Amor m'à dato pene / [[...]] / mi tene in gran pesanza / d'onni lontan sollasso e d'onni bene / e 'n gran martiri me fa consomare...

[8] Ciolo de la Barba di Pisa, XIII sm. (pis.), 22, pag. 298: Morir meglio mi fôra naturali, / pensando li martìri / ch'i' ho patuto e pato nott' e dia / con altre cose che non mi son 'guali / de li miei [gran] disiri, / mene comprese di voi, donna mia.

[9] Gianni Alfani, XIII/XIV (fior.), 6.7, pag. 613: Però, parole nate di sospiri / ch' escon del pianto che mi fende 'l core, / sappiate ben contar de' miei martiri / la chiave, che vi serra ogni dolore...

[10] Rime Mem. bologn., 1301-24, [1320] 78.8, pag. 105: Novella danssa, / e va sbrigatamente / sacigli 'l dire le mi pene / quanto suno punçente / e lli mey martire...

[11] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 3, ott. 71.6, pag. 101: e nel futuro ordinaron che senza / indugio si tornasse a quei disiri, / sì che potesser con la lor presenza / rattemperar gli amorosi martiri...

[12] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 9, pag. 134.14: Oh quanto più saviamente adoperresti lasciandoli [[scil. gli amanti]] semplicemente vivere nelle semplici fiamme, che voler loro a forza fare sentire quanto sieno amari o dilettevoli i sospiri che da amoroso martiro procedono!

[13] Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?), 1.100, pag. 149: Ma se alcuno di lor [[amanti]] piú disiassi / o e' sentisse sospir, martiri e doglie / per te piú ch'io, allor piú tristo fora / che se di morte l'ora / fosse già dentro a mie vivaci spoglie...

[14] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 63.14, pag. 608: e chi mal serve non ben sente amore. / Serva, donqua, chi vòle; e con deletto / porte 'l martir, qual chère essere perfetto.

[15] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 13.13, pag. 35: Et ben ch'io sia contento in altre volie, / dimando per rimedio a quel martiro, / ch'i' v'oda et vegia almen per scrite folie.

[16] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 21, pag. 193.4: lo re Dyomede chi era 'namorato fortemente de quella Breseyda [[...]] confondevasse per li grandi pinsieri chi le sopervenevano, per che male manyava e peyo beveva e non se curava de dormire e, durando in cutali martirie, era yà quase marzuto e seccato de la persone.