PARRICIDA s.m.

0.1 paricida, paricidi, parricida, patricida, patricide, patricidi.

0.2 Lat. parricida (DELI 2 s.v. parricida). || Per le forme del tipo patricida è prob. l'influsso del lat. tardo patricida.

0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Si riuniscono per ragioni semantiche i lemmi parricida e patricida.

0.7 1 Chi uccide un parente stretto. 1.1 Chi uccide il proprio padre. 2 Estens. Chi ha tradito un congiunto, la patria, Dio.

0.8 Giulio Vaccaro 09.10.2020.

1 Chi uccide un parente stretto.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 12, pag. 151.1: quindi poscia fatte tagliamenta, e prede, e incendi delle cittadi, ch' avieno con lui compagnia, fue parricida de' fratelli...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 20.104, vol. 2, pag. 343: Noi repetiam Pigmalïon allotta, / cui traditore e ladro e paricida / fece la voglia sua de l'oro ghiotta...

[3] Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 20, v. 103, pag. 1344.21: questo Pigmalion, siando Sicheo vivo so cugnado, per succedere le soe richece fo tanto constretto da avaritia ch'ello l'ancise a tradimento; e perçò lo ditto Ugo l'apella traitore del patricida, lo quale ancise so padre, çoè Sicheo.

[4] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 8, pag. 11.21: [[Pigmalione]] incominciò ad averne gran fame: e sotto spezie di venire a visitare la sirocchia e 'l cognato, lo ladro, traditore e patricida, entrò nel regno di Tiro.

[5] Stat. perug., 1342, L. 3 rubr., vol. 2, pag. 6.28: Capitolo XLI. Enpercioké glie forestiere ... Ke non siano punite certe malefitia entra glie congiunte conmesse, e deglie patricide.

[6] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 27, pag. 661.8: Lo paricida e quelli chi se comprendeno da la lege sotto nome o pena di paricidi, scientemente comettendo quello peccato, siano puniti della pena de la lege o de li altre simile ad arbitrio del Rectore o del zudese del maleficio.

1.1 Chi uccide il proprio padre.

[1] Gl Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 1, pag. 51.16: per li tempi di poi così fatta generazione di morire è per legge ordinata contra i patricidi, cioè ucciditori de' padri.

2 Estens. Chi ha tradito un congiunto, la patria, Dio.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 50, vol. 4, pag. 171.13: a dire patricida significa di gran crudeltà a Dio e agli uomini.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 13, pag. 17.18: quando elli toccò Cicerone in suo parlare, e cominciaro a chiamare Catellina traditore del Comune e patricida, che tanto è a dire come traditore del padre.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 4, vol. 2, pag. 79.20: 6. Marcu Brutu, lu quali ananti fu parricida di li soy virtuti ca di lu patri di Ruma, zò fu Cesar...