PICCIOLEZZA s.f.

0.1 picciolessa, picciolezza, picciulessa, pichiuliza, pichulicza.

0.2 Da picciolo 1.

0.3 Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.): 3.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.); Almansore volg., XIV po.q. (fior.).

In testi sic.: Senisio, Declarus, 1348 (sic.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Qualità di ciò che presenta dimensioni ridotte o inferiori rispetto a qsa altro (anche in contesto fig.). 1.1 Condizione di chi è di esigua corporatura o di bassa statura. 2 Condizione di chi è di età infantile o molto giovane. 3 Condizione sociale modesta. 4 Estens. Limitatezza di mezzi o di qualità morali, insufficienza (anche assoluta di fronte a Dio). 4.1 [Con rif. alle cose terrene:] condizione di inferiorità, insignificanza (rispetto alle cose divine).

0.8 Roberta Decolle 15.03.2022.

1 Qualità di ciò che presenta dimensioni ridotte o inferiori rispetto a qsa altro (anche in contesto fig.).

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 11, pag. 91.8: questo appetito ad satiare lo corpo et la carne tua di necessità ti conviene dire che sia picciolo, et essere debbia non grande per la picciolessa del vaçello che ssi de' impiere.

[2] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. II, cap. 10, pag. 110.17: E l'abitudine, cioè l'essere e lo stato, del petto, in sua grandeza o picciolezza considerata, la complexione dimostra, imperciò ke se 'l pecto sarà grande manofesta propiamente la caldeza e la grandeza del cuore...

[3] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 11, cap. 14, vol. 3, pag. 269.28: Certo è gli arbori non sempre crescere, benchè abbiano le radici nella terra, imperocchè ogni cosa, la quale è secondo natura, ha nel suo genere quantità diterminata intra due termini di grandezza e di picciolezza. || Corpus OVI.

[4] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 101.8: crescono certi animali minuti, che gli occhi non possono seguire per la picciolezza loro: ed entrano in corpo per la bocca e per le nari, e generan dure e gravi malattie. °|| Corpus OVI.

[5] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 203v, pag. 100.2: Parvitas tis... idest pichiuliza.

1.1 Condizione di chi è di esigua corporatura o di bassa statura.

[1] f Cassiano volg. (B), XIV m. (tosc.), Coll. 13, cap. 15, pag. 172.12: Zaccheo che si parava dinanzi al cospetto di Cristo, e che sollevava la picciolezza della sua persona sopra l'altezza del sicomoro... °|| Corpus OVI.

2 Condizione di chi è di età infantile o molto giovane.

[1] Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.), 1, pag. 87.13: Et sì come tu l'ài notata [[scil. Maria]], serà ella i(n) dela sua picciolessa co(n)secrata da Dio, et i(n) del ve(n)tre dela sua madre fi piena delo Spirito (santo). °|| Cfr. Legenda aurea, CXXVII, 53: «ab infantia».

[2] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. 22, cap. 14, vol. 9, pag. 185.6: Or che diremo adunque delli fanciulli, se non che non risusciteranno in quella picciolezza che morirono; ma in quella grandezza che avrebbono avuta nel debito tempo, per mirabile e solenne operazione di Dio? °|| Corpus OVI.

3 Condizione sociale modesta.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 25, pag. 309.6: non vale, ma disvale grandessa a vil e nescent' omo, e disnor li porgie; ché potensa l'encuça ove ello offende, e, dove vale, honore porgeli meno, poi riccore a valer punge ed aita; e picciulessa iscuza homo se nnon vale, e, s' el vale, pregial forte.

4 Estens. Limitatezza di mezzi o di qualità morali, insufficienza (anche assoluta di fronte a Dio).

[1] f Cassiano volg. (A, ed. Bini), XIII ex. (tosc.), Coll. 9, cap. 9, pag. 113.49: o vero come può comprendere la picciolezza del nostro ingegno e la pigrizia del cuore, ora viene a dire il più malagevole, cioè di spianare a una a una queste maniere d' orazioni... °|| Corpus OVI.

[2] f Cassiano volg. (B), XIV m. (tosc.), Coll. 20, cap. 3, pag. 248.35: e facendo comparazione del nostro bassamento della nostra povertà alla infinita altezza della dimostrata virtù sentiamo la nostra picciolezza, non solamente non potere giugnere a essa, ma eziamdio cadere da quella. °|| Corpus OVI.

[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), Dedica, pag. 248.35: Ma se pure gravi vi fossero le dette cose e vincesse la vostra altierezza la mia umilità, in questa una sola cosa per suppremo dono addomando, che, dando ad essa luogo, il presente picciolo libretto, poco presento alla vostra grandezza ma grande alla mia picciolezza, tegnate.

[4] f Deca quarta di Tito Livio, a. 1346 (fior.), [X.8], vol. 6, pag. 455.27: li quali [[scil. Eumene e Attalo]] per la loro picciolezza pressoché vergogna del reale nome, a me e ad Antioco simili, e a qualunque grande re della presente età niuna cosa più, che la fraterna unanimità, ha il loro regno agguagliato. || Corpus OVI.

[5] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 26, par. 1, vol. 2, pag. 110.28: matri di la miseria mia, di la pichulicza mia, matri Maria, matri di misericordia...

4.1 [Con rif. alle cose terrene:] condizione di inferiorità, insignificanza (rispetto alle cose divine).

[1] Rubriche Commedia, 1321-55 (fior.), Par. c. 22, pag. 357.3: e infine dispitta il mondo e la sua picciolezza e le cose mondane, ripetendo e mostrando tutti li pianeti per li quali è intrato...

[2] f Zanobi da Strada, Moralia (ed. Porta), a. 1361 (tosc.), L. 17, cap. 8, pag. 682.15: Certo assai fu cosa degna che in prima il nostro Iob riprendesse la picciolezza della sapienzia terrena, e dipoi ci donasse perfetta dottrina degli grandi misterii. °|| Corpus OVI.