ROVENTE agg.

0.1 rodente, roente, rovente, roventi.

0.2 Lat. rubens, rubentem (DELI 2 s.v. rovente).

0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.); Gloss. lat.-aret., XIV m.

In testi sett.: Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Tratao peccai mortali, XIII ex./XIV m. (gen.).

0.7 1 [Detto di un corpo solido:] che ha raggiunto una temperatura molto elevata; [detto specif. di un metallo:] riscaldato fino all'incandescenza. 1.1 Che brucia intensamente. 1.2 [Detto della temperatura o di una zona climatica:] torrido. 2 Estens. Di colore rosso vivo (come il fuoco).

0.8 Davide Pettinari 01.03.2020.

1 [Detto di un corpo solido:] che ha raggiunto una temperatura molto elevata; [detto specif. di un metallo:] riscaldato fino all'incandescenza.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 21, pag. 311.29: E può l'uomo ordinare la fonda del dificio dentro con anelli di ferro, fatti a modo di coretto, sì che vi si può fondare alcuno ferro rovente, il quale ferendo nell'ingegni dei nemici somigliantemete gli guasta.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 9, pag. 373.5: testi roventi gittaro i nemici colle fonde, e gittaro lance affocate, le quali percosse spandiano fiamme.

[3] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 2, pag. 141.33: E se più tosto il volete fare, togliete un ferro chaldo, overo una pietra di riviera ben chalda e rovente, e vi lla metete entro, e diventerae acieto.

[4] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 4649, pag. 171: Apresso questo per inçegno / Traiem inperador maligno / Si llo fe ben ligar e prender; / E poy non volsse plu atender, / Siando lo toro ben rodente, / Si como lo fuogo ardente...

[5] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 334.24: E però lo prenderai e conceralo in questo modo: che tu prenderai uno coreggiuolo di terra picciolo e faralo rovente; quando lo detto coreggiuolo sarà bene caldo e bene rovente al fuoco e tu vi metti entro quello cotale oro e ariento vivo mischiato e amassato che rimase nella borsa...

[6] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 134.2: Ecco che Cefalo tornó da le selve, figliuol di Cilleno, e la sua bocca rovente picchia co l'acqua de la fonte. || Cfr. Ov., Ars am., III, 725-26: «Ecce, redit Cephalus silvis, Cyllenia proles, / Oraque fontana fervida pulsat aqua».

[7] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 8, cap. 5, pag. 219.15: e anche quando volesse pure accoglier la gramigna, tolla quel bidente, e scaldi, e roventi, e poi inungalo in quel sangue così rovente, quella gramigna non rimette.

[8] Tratao peccai mortali, XIII ex./XIV m. (gen.), De la suportacione, vol. 1, pag. 165.27: Chi vor doncha saver como l'omo de' castigar li fray e llo so p(ro)ximo e llo so subiecto e' prende gruardia a si mesmo, che cossì como la mam mega doceme(n)ti li autri, cossì se de' corezer li fraelli p(er) amaestrame(n)tj doçi. Ap(re)sso se zo no var, lantor se mete la pover roente, e cossì se de' coreze co(m) li batimi(n)ti e vergitia, donda Deo dixe in l'Eva(n)gelio che più grande amistae no pò esser.

[9] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 36, pag. 251.9: Dionigio [[...]] fece imparare a radere una sua figliuola ala quale, cresciuta, non volle vedere ferro in mano e facevasi levare i peli con gusci di noci e di ghiande roventi.

[10] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 10, cap. 69, vol. 2, pag. 543.12: Uno maestro ricopriva il tetto della nave maggiore della detta chiesa, la quale essendo coperta di piombo convenia che con ferri roventi le congiunture delle piastre si congiugnessero per amendare i difetti...

[11] San Brendano ven., XIV, pag. 172.4: E anche sia in questa figura che vui me vedé, no parando ch'io abia alguna altra pena, io ardo tuto e son tal co' lo fero roente in la fornasia e sì como una masa de plonbo la qual è descolada in una ola...

[12] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 124, pag. 276.7: Egli pregava pure Dio, quando fosse stato a mangiare con altrui, che la vivanda fosse rovente, acciò che mangiasse la parte del compagno...

1.1 Che brucia intensamente.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 67.11: ragguarda d'ogne parte l'uno e l'altro cielo, però che amendue fummano. E se saranno offesi dal fuoco, i vostri palagi caderanno. Ecco, Atalas medesmo s'affatica, e appena sostiene co' suoi omeri lo rovente fermamento. || Cfr. Ov., Met., II, 297: «vixque suis umeris candentem sustinet axem».

- [In contesto fig.].

[2] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 27.13, pag. 29: Ma il cor, già carbon fatto in questo foco, / senza pace sperar, in tristo pianto, / ha mutata sentenzia e chiede morte. / E non trovando lei in cotal foco, / ora rovente ed or bagnato in pianto, / si sta in vita assai peggior che morte.

1.2 [Detto della temperatura o di una zona climatica:] torrido.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, 6.26, pag. 71: E quanto l' Orsa, che seco conduce / Le sette stelle gelide, comprende, / [[...]] / E quanto Noto violento accende / La secca rena col caldo rovente, / [[...]] / Costui reggeva l' universa gente.

[2] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par. 17, pag. 37.17: Quantunque Febo, surgente co' chiari raggi di Gange, insino all' ora che nell' onde d' Esperia si tuffa con li lassi carri, alle sue fatiche dare requie, vede nel chiaro giorno, e ciò che tra 'l freddo Arturo e 'l rovente polo si inchiude, signoreggia il nostro volante figliuolo senza alcuno niego.

[3] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 1, pag. 219.9: Se la natura voleva ch'io sostenessi tanta amaritudine, ella mi dovea porre in pessimo e salvatico luogo; o nella fredda Scizia, ovvero nel Levante [[...]], ovvero dove perpetualmente la rovente zona del mondo scalda...

2 Estens. Di colore rosso vivo (come il fuoco).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 9.36, vol. 1, pag. 147: l'occhio m'avea tutto tratto / ver' l'alta torre a la cima rovente, / dove in un punto furon dritte ratto / tre furïe infernal di sangue tinte...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 26.7, vol. 2, pag. 441: feriami il sole in su l'omero destro, / che già, raggiando, tutto l'occidente / mutava in bianco aspetto di cilestro; / e io facea con l'ombra più rovente / parer la fiamma...

[3] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 315.12: candeo, des, per essere rovente et bianco.

[4] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 26, 1-12, pag. 619.33: più rovente; cioè più rossicante, Parer la fiamma; cioè del fuoco...