0.1 çerpio, iscerpare, scerpato, scerpe, scerpi.
0.2 Lat. excerpere (DEI s.v. scerpere).
0.3 Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.).
In testi sett.: Legg. sacre Ashb. 395, XIV pm. (sett.).
0.6 N Si preferisce mantenere l'unità della voce nonostante i metaplasmi di coniug. scerpare (iscerpare, scerpato) e scerpire (çerpio).
Doc. esaustiva.
0.8 Davide Pettinari 15.1.2020.
1 Troncare di netto, schiantare.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 13.35, vol. 1, pag. 211: Da che fatto fu poi di sangue bruno, / ricominciò a dir: «Perché mi scerpi? / non hai tu spirto di pietade alcuno?
[2] Legg. sacre Ashb. 395, XIV pm. (sett.), 30, Silvestro, pag. 232.31: E sì cum l'arbore abiando cum sie la spera del sole fi çerpio he taiao no abiando algun male la spera del sole, cusì Cristo en quanto el era homo fo batuo, crucifichao he morto no reçevando en sie la deità sua né sentando alguna pena né male».
[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), tenz. 75.10, pag. 223: Che ciò sia ver, s'è saputo e saprà, / così nel tutto i suoi nemici scerpe!
[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 1, par. 5, pag. 13.14: E ccierto questa iniquità del comune nemico dell'umano lingnaggio non può altrimenti essere scerpato e guasto perfettamente...
[3] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 1, par. 6, pag. 14.14: in te è piantata e affermata per anticha succiessione di lengnagio, siccome per diritto speziale, e non micha meno per tua singhularità vertuosa e ssanta inclinazione e stracchiara e stranobole vertù, amore e disiderio di tutte eresia iscerpare...