TERIACA s.f.

0.1 oterïaca, otriaca, otrïaca, otriacha, ottriaca, teriaca, thiriaca, thiriacca, thuriaca, tiriaca, tiriacha, tiriaga, tiriage, torriaca, trayaca, triaca, triacha, triaga, triaqua, tyriaca, utriaca, utriacha.

0.2 Lat. theriaca, a sua volta dal gr. theriaké (DELI 2 s.v. triaca).

0.3 Doc. sen., 1277-82: 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. sen., 1277-82; Libro della natura degli animali (C), XIII ui.di. (pis.); Liber de pomo volg., XIII ex. (aret.); f Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>; Zucchero, Santà , 1310 (fior.).

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.); Doc. imol., 1350-67; Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).

0.5 Nota i tipi triaca (cfr. Rohlfs, § 137) e ot(t)riaca.

Locuz. e fras. grande teriaca 1; maggiore teriaca 1; teriaca del villano 1.1.1; teriaca delle vipere 1; teriaca di terra sigillata 1; teriaca di vipere 1; teriaca diacignes 1; teriaca diatessaron 1; teriaca esercituale 1; teriaca magna 1; teriaca sigillata 1.

0.7 1 [Med.] Medicamento composto di numerosi ingredienti (tra i quali gen. la carne di animali velenosi), creato da Andromaco il Vecchio apportando modifiche al mitridato, con la funzione di contravveleno. 1.1 Estens. Antidoto (contro qsa di dannoso). 1.2 Fig. [In senso morale o relig.:] rimedio contro il male o il peccato.

0.8 Marco Maggiore 14.06.2022.

1 [Med.] Medicamento composto di numerosi ingredienti (tra i quali gen. la carne di animali velenosi), creato da Andromaco il Vecchio apportando modifiche al mitridato, con la funzione di contravveleno.

[1] Doc. sen., 1277-82, pag. 253.38: Ancho XIIII sol. et VII den. nel dì i quali avemmo d'uno bossolo d'utriacha che vendemmo a Orlando Froderighi che pesò undici oncie et mezo.

[2] Libro della natura degli animali (C), XIII ui.di. (pis.), cap. 85, pag. 349.5: Dela vipera veramente nasceno una maniera di serpenti, li quali si chiamano tiriari, deli quali si fa la triaca, ched è rimedio contra ogna veneno.

[3] Liber de pomo volg., XIII ex. (aret.), 6, pag. 261.14: E questa sciençia è utile come lo scorpione in utriacha, che, avegna che sia tossico, pertanto si se dà al patiente, dolore menema e presta remedio.

[4] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 2, pag. 46.28: Voi sapete che contra lo veneno si dà la triaca, la quale è amara.

[5] Doc. imol., 1350-67, Debitori 16.7.1361, pag. 356.14: per incenso e mastrexe e triaga che çe vene da Fiorença l. 2 d. 16...

[6] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 163, pag. 299.13: recipe d(e) tiriaca o(n)c(e) ij voi iij, et stemp(er)ala (con) optimo vino et dallo ad beve(re) ad lu c. (con) unu co(r)nu.

- [In contesti fig. e con valore metaf.].

[7] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 20, pag. 253.15: Costum' è di saggi' omo non trare d'arna veneno, ma di tiro triaca.

[8] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.578, pag. 173: Esti zorzujaoi privai / serpenti son inveninai: / da lor te garda e no li aoir; / tórnagi in gola lo mar dir. / Lo lor vení se ferà <per> [c]aca / per questa amara teriaca.

[9] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 29.52, pag. 84: Otriaca fu Mario al suo veleno / e a quello di ciascuno, che si mosse / per seguitare il suo mal volto freno.

- Locuz. nom. Grande, maggiore teriaca / teriaca magna: contravveleno che ha come ingrediente principale la carne di vipera.

[10] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. VIII, cap. 2, pag. 638.10: Triacha de le vipere et ella è la magiore triacha.

[11] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. VIII, cap. 3, pag. 644.6: Triacha diatesseron [...] giova et è vicina in bontade a la grande triacha.

[12] Thes. pauper. volg., XIV pi.di. (pis.), cap. 23, pag. 271.5: pillia castoreo, piretro e radice pionie, e mesta insieme cola triaca magna; molto vale.

[13] Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), Dela cura del reçevuto veleno, pag. 33.16: Ma a maçor cautela dopò lo prendere dela tiriaca magna el ve besongnarave de prender dela tiriaca de terra sigillata...

[14] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 61.11: et perciò che, se la tiriachamagna non avesse tolto via la maliçia del veleno, quell'altra tiriacha lo farebe rigittare per bocca...

- Locuz. nom. Teriaca diacignes / teriaca di, delle vipere: lo stesso che teriaca magna. || Cfr. Elsheikh, Lessico medico, p. 97: «teriaca diacignes IV.24 [id est viperarum]».

[15] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. IV, cap. 24, pag. 402.12: e ancora triacadiacignes gli è molto convenevole, e giova ancora a la fredda dispositione se nel tempo dell'aiere putrefacto e fracido si fae suffumigamento kon costo e con incenso...

[16] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. VIII, cap. 1, pag. 630.19: Dunque li dae tue incontanente triaca di vipere, o mitridato, e dàlli a bere vino, e 'l conforta col sugho de la carne e co le cose odorifere...

[17] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. VIII, cap. 2, pag. 638.10: Triacha de le vipere et ella è la magiore triacha.

- Locuz. nom. Teriaca (di terra) sigillata: contravveleno che ha come ingrediente principale la ceramica.

[18] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. VIII, cap. 1, pag. 633.11: Triacha di terra sigillata, la quale è provata, imperciò ke sse alcuna persona la berà ke abbia preso veleno, non finerà di rigitare infino k'elli avrae vomito tucto il veleno. Recipe: terra sigillata...

[19] Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), Dela cura del reçevuto veleno, pag. 33.21: La tiriaca sigillata è experta, imp(er)ciò che se algun beverà d'essa tanto quant'è una caste(n)gna con IIJ onçe de mellicrato, che avesse bevù veleno, incontenente lo farà gettar tanto che serà tutto fora... || Prob. con caduta di un di terra dopo tiriaca.

[20] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 61.10: Et a maggior cautela, quando voi aveste presa la triaca magna, converrebe che voi pigliaste de la tiriacade la terra sigillata...

- Locuz. nom. Teriaca diatessaron: contravveleno composto in origine da quattro ingredienti.

[21] Gl f Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 139, pag. 48.32: [I.] Triacadiatesaron. Triaca viene a dire 'donna dele medicine', e diatesaron viene a dire 'di quatro cose', dele quali anticamente si facea; ma altri filosophi v'agiunsero poscia altre cose. || Corpus OVI.

[22] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. VIII, cap. 3, pag. 644.4: Triachadiatesseron la quale a le punture delli scorpioni e ai veleni mortali delli altri reptili, cioè di serpi e di somillianti animali, giova et è vicina in bontade a la grande triacha.

- Locuz. nom. Teriaca esercituale: tipo di contravveleno a base di erbe usato per il morso degli scorpioni. || Elsheikh, Lessico medico, p. 97 glossa «militare».

[23] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. VIII, cap. 4, pag. 642.14: Questi cotali scorpioni sono molto piccoli i quali tranano la coda depo lloro dietro e sono ne la terra di Coz, cioè così è kiamata, gli abitatori de la quale terra trovareno optima triacha, la quale è kiamata triaca exercituale, la cui descriptione è questa.

1.1 Estens. Antidoto (contro qsa di dannoso).

[1] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 383, pag. 574: Se de pisce sobenete, mangia de li marini, / scamuse, como dissite, con pepe o pitrusini; / e se -nce puni passole certo sicuro sini / ca nocimento tóllende, longo da te lo mini; / buon vino ei torriaca de lo pesce, / che tene bene chello che te disce.

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 5, pag. 159.23: E intendete che tutte maniere di noci sono otriacha a chi lle usa contra tutti velleni, e spezialmente pestando le noci col sale e con la cipolla, e farne inpiastro, e porre sopra morso di chane rabioso o d'altra velenosa bestia.

[3] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 314, pag. 349.16: Concludando lo ayo è como tiriacha contra ogni veneno e contra li dolore, i qualle procede da frigiditè.

1.1.1 [Come appellativo dell'aglio:] fras. Teriaca del villano.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 6, pag. 164.35: E ancora di ssua natura [[...]] [[l'aglio]] vale contro a morso di velenosa bestia, e per la malatia amendare delle vivande che velenosi omori possono ingienerare; e perciò l'apella l'uomo l'utriacha del vilano.

[2] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. III, cap. 15, pag. 243.2: Allio è caldo e seccho [[...]] e vale contr'a' morsi di velenose bestie e per la malitia amendare de le vivande ke velenosi omori potrebbero ingenerare, e perciò il kiama l'uhuomo l'otriachadel villano. || Il passo è un'interpolazione del ms. Laur. Plut.73.43.

1.2 Fig. [In senso morale o relig.:] rimedio contro il male o il peccato.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 237.12, pag. 266: E poi de' pomi miei prender vi piace, / per Dio, da' venenosi or vi guardate, [...] / ma quelli, che triaca io so verace, / contra essi e contr'ogne veleno usate...

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 7, pag. 82.14: Ma questo veneno de' peccati per sé bene li ucciderebbe e l'omo sarebbe dannato incontenente, ma la misericordia di Dio sì l'aspetta che torni. E questa misericordia è triaca di quello veneno.

[3] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 31.39: Ciò [[scil. pietade]] è propriamente una rugiada ed una otriaca contra tutta fellonia, ond'elli è otriaca e medicina contra il veleno del peccato d'invidia...

[4] Matteo Corsini, 1373 (fior.), cap. 20, pag. 37.8: Al quale desiderio, per raffrenarlo, ci ha dato Iddio una buona triaca, come è 'l pensiero della morte.

[5] Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 123, pag. 165.6: Ço est propriamenti una rosata et una thiriaca contra tutta fellonia, undi illa est thiriaca et medichina contra lu venenu di lu peccatu di invidia undi nui havimu parlatu dinanci...