VERGOGNAMENTO s.m.

0.1 vergognamento, vergonzamento.

0.2 Da vergogna.

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.

0.4 In testi tosc.: Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Sentimento di malessere o di imbarazzo suscitato da comportamenti o condizioni propri o altrui.

0.8 Luca Palombo 04.10.2019.

1 Sentimento di malessere o di imbarazzo suscitato da comportamenti o condizioni propri o altrui.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 127, pag. 241: Quand eo te demandava con grand vergonzamento, / Tu no 'm voliss cognosce ni dar sustentamento.

[2] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 127.24: li teatri [[...]] spesse volte ordinarono animose battaglie [perciò che inventati] e per cagione d' onorare li dii e per dilettamenti delli uomini, non sanza alcuno vergognamento di pace, non pensatamente, il dilettamento umano e la religione divina contaminaro... || Cfr. Val. Max., II, 4, 1: «non sine aliquo pacis rubore».

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 5, S. Tommaso ap., vol. 1, pag. 72.2: De la lussuria s'ingenera corruzione, de la corruzione nasce sozzamento, del sozzamento nasce peccato, del peccato si genera vergognamento.