NAZIONE s.f.

0.1 nacciuni, nacion, naçion, naçione, nacioni, naciun, naciuni, nactione, nasion, nasione, nassione, natiom, natïon, nation, natione, nationi, natiuni, nattioni, naxïone, nazïon, nazion, nazione, nazioni.

0.2 Lat. natio, nationem (DELI 2 s.v. nazione).

0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 2.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Bestiario Tesoro volg., XIII ex. (pis.); De regno volg., XIII ex. (aret.); Stat. sen., 1305; Simintendi, a. 1333 (prat.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Stat. pis., 1322-51; Stat. fior., a. 1364.

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Elucidario, XIV in. (mil.); Legg. S. Caterina ver., XIV in.; Doc. gen., c. 1320; Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Preci assis., XIV pm.; Anonimo rom., Cronica, a. 1360; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Stat. mess. (?), 1320 (2); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. basso di nazione 1.4.2; di bassa nazione 1.4.2; di gran nazione 1.4.1; di nulla nazione 1.4.2.1; succedere per nazione 1.2.1.

0.7 1 Atto del nascere, del venire alla vita. 1.1 Fig. [Rif. a un oggetto non vivente:] origine, genesi. 1.2 [Con rif. al luogo e all'ambiente (gen. intesi come circostanze determinanti l'appartenenza di una persona a una etnia)]. 1.3 Fig. Aspetto e comportamento tipico di una specie o di una razza animale che si manifesta come carattere ereditario. 1.4 Fig. Condizione sociale e giuridica determinata dal prestigio della famiglia d'origine, della stirpe. Rango sociale. 1.5 Insieme dei discendenti. 1.6 Cerchia di persone imparentate o che condividono una prossimità sociale. 2 Raggruppamento di persone che si identifica o viene identificato come un singolo popolo in base a caratteri comuni quali la discendenza atavica, la provenienza geografica e la condivisione di aspetti culturali. 2.1 Insieme di persone provenienti da un medesimo luogo, che svolgono una certa attività in contesto straniero. 2.2 [Secondo il linguaggio biblico:] popolo di religione diversa dall'ebraica, popolo pagano. 2.3 [In senso gen.:] popolazione umana. 2.4 Gruppo di persone affini (con rif. a tipologie di peccatori).

0.8 Alessia Luvisotto 23.02.2023.

1 Atto del nascere, del venire alla vita.

[1] Brunetto Latini, Pro rege Deiotaro (ed. Lorenzi), a. 1294 (fior.), pag. 238.11: il quale re dalla sua gioventudine àe reputato l'ordine de' sanatori onestissimo e santissimo, istando lontano e di rimota nazione, di quelle cose è istato turbato che noi medesimi, nati di mezzo della città di Roma ed in quella sempre usati. || Cfr. Cic., Pro rege Deiot., 10: «longinquus et alienigena».

[2] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaest. 33b, pag. 152.11: Ma perzò che Adam abandonà questa iustixia per soa propia volontade, zascauno receverà in soa nativitade una origene de vivere, zoè una nasione de vive, in no-iustixia. || Cfr. Onorio, Elucid., q. II 33b: «omnis homo in iniustitia originem vivendi sumit».

[3] Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 15, v. 69, pag. 468.20: E perçò sì se scrivea l'autor Dante da Fiorença per natione ma no per costumi.

[4] Stat. pis., 1322-51, Aggiunte, pag. 583.15: De la qual natione et nascimento, et etiamdio filiatione di Pisani, basti che si provi per publica fama, u vero in altro modo del quale a' comsuli paia a loro conscientia informare, et ad loro fede quinde farne possa.

- [Rif. a un animale].

[5] Carnino Ghiberti, XIII sm. (fior.), 1.34, pag. 54: Vorria, come leone / lo figlio a sua nazione / fa[ce] di morte surgere e levare, / poteste suscitar me, s'eo morrag[g]io.

1.1 Fig. [Rif. a un oggetto non vivente:] origine, genesi.

[1] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), Prologo, pag. 142.28: La qual receve coruptione per molte caxione, le quale pò essere mudança di venti, puza grande, coniu[n]tion de planeti, nation de stella novella...

1.2 [Con rif. al luogo e all'ambiente (gen. intesi come circostanze determinanti l'appartenenza di una persona a una etnia).

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 16, pag. 463.9: Severo d' Africa, per nazione Tripolitano, dal castello di Lepti, il quale volle essere chiamato Pertinace del nome dello imperadore...

[2] Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 17, v. 25, pag. 1272.20: Asuero re de Persia e d'i Medi àve per muglere Ester, la qual fo per natione çudea...

[3] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 185.24: Gualtier medigho, che fo de nacion de Bergamo, a Roma clarificà, zoè fo apresiado in vertude.

[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Prologo, pag. 166.7: Vergilio, uomo scienziatissimo, poeta ottimo, di nazione mantovano, di sangue, non così come di vertude, nobile...

[5] Ceffi, Vita di Ovidio, c. 1325 (fior.), pag. 213.9: Qui finisce il libro della pulce d'Ovidio Nasone, amoroso poeta, la cui nazione fu presso a Roma a novanta miglia.

[6] <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 10, pag. 253.2: Questo [è] frate Graziano dell' ordine de' Predicatori. Alcuno dice, che fu pure monaco [[...]] e fue per nazione lombardo.

[7] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 19, pag. 88.11: Unu cavaleri di lu Conti, lu quali havia nomu Eviscardus brittuni, chì era di nationi di Bretagna...

[8] Marchionne, Cronaca fior., a. 1385, Rubr. 945, pag. 422.35: intrò in Firenze il Cardinale di Ravenna, uomo di nazione friolano, sagacissimo e bello parlatore.

[9] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 131, S. Giovanni Crisostomo, vol. 3, pag. 1158.21: A quello tempo era uno che avea nome Gaimas, celtico di nazione, barbaro di consiglio...

1.2.1 Succedere per nazione: acquisire (un possesso) per diritto di nascita.

[1] Chiose Inf. di Guido da Pisa volg., XIV sm. (fior.), c. 14, v. 103, pag. 1273.5: «Da poi che Saturno per morte fu messo nelle tenebrose oscurità dello inferno, Giove ricevette il mondo, il quale gli sucideva per nazione, il quale mondo tanto pigioroe quanto è più vile che l'oro».

1.3 Fig. Aspetto e comportamento tipico di una specie o di una razza animale che si manifesta come carattere ereditario.

[1] Poes. an. Ai meve lasso, XIII sm. (tosc.), canz. 23.33, pag. 812: eo sono aparigliato / a discovrirte, pessimo tiranno, / sì che diranno - più ch'eo non ti coso, / che simile ài nazion di badalischio, / che pur concedi male e già non bene...

[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 51, pag. 164.9: Ma li molto fieri cani nascono di cagna e di tigro. E sono sì leggieri e sì aspri, che ciò è forte maraviglia. Gli altri cani che sono di dimestica nazione sono di molte maniere.

[3] Bestiario Tesoro volg., XIII ex. (pis.), cap. 184, pag. 131.28: [4] Li altri cani dimestichi loro nassione sono di diverse maniere; che elli sono cani picciulini, molto cocciosi che sono buoni a guardare magione...

1.4 Fig. Condizione sociale e giuridica determinata dal prestigio della famiglia d'origine, della stirpe. Rango sociale.

[1] Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.), pag. 173.14: Panfilo, sì è molto savio e pro', e Dieu, com' el fo bona la soa nasione!

[2] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 9.72, pag. 97: E certo il come / se vede tuto [dì] per isperienza; / ché già tesoro chi di nuovo aquista, / no, 'n tanto, à vista / che, s'è di sua naz[i]on di vil bassez[z]a, / che sia gentile per cotal richez[z]a...

[3] Stat. sen., 1305, cap. 31, pag. 46.11: Anco stanziamo et ordiniamo, che li masari pòvari li quali saranno nella città e nel contado di Siena, di bona gente e nazione, e verrano o ver saranno menati al detto Spedale a dimorare...

[4] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 625, pag. 277: e' vojo savere la toa naxïone, / de ki fiola tu èi e com tu ài nome.».

[5] Dino Compagni, Cronica (ed. Cappi), 1310-12 (fior.), L. 3, pag. 101.8: [128] Morì il vescovo Lottieri dalla Tosa: chiamato ne fu per simonìa uno altro, di vile nazione, animoso in parte guelfa e nel vulgo del popolo, ma non di santa vita.

[6] Stat. mess. (?), 1320 (2), pag. 9.13: ogni vassallu di lu signuri Re, tantu missinisi, palermitanu, syracusanu [[...]], di qualunqua statu, nacciuni, gradu e cundiciuni si[a]...

[7] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 5, pag. 311.23: Beroe [[...]], la quale fu di nobile natione e di grande nome, ed ebbe molti figliuoli...

[8] De amicitia volg., red. B, a. 1330 (fior.), cap. 27, pag. 80.33: il Pari figlio de· re Priamo di Troia; il quale, poi che per ignoranza di sua nazione fu lungamente dimorato in servaggio, e fue riconosciuto per figluolo de· re, continuamente si ritenne poi con li pastori in grande karitade e benivoglenza...

[9] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 137.4: mio padre e mia madre furono di vile nazione...

[10] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 11, proemio, pag. 170.37: Alcuni, li quali sono servi, si vantano di imperiale libertade; altri, vilissimi per nazione, si glorificano per nobiltade di sangue...

[11] Anonimo rom., Cronica, a. 1360, cap. 18, pag. 185.8: Allora venne la moita cavallaria de diverze nazione de iente, baroni, populari, foresi...

[12] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 1, cap. 84, vol. 1, pag. 161.4: No· dimeno il nuovo tiranno, pensandosi più gravemente avere offeso il Comune di Perugia, nonostante che fosse per nazione e per patria guelfo, si pensò d'aiutare co' Ghibellini.

[13] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [FraLan] ball. 1.4, pag. 136: Amor non pregia forza né ricchezza, / né gente di nazion né d'alto stato: / vuol senno con virtù e gentilezza / di cuore e sie cortese ed insegnato.

1.4.1 Di gran nazione: di condizione nobile.

[1] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), canz. 11.34, pag. 233: Non dic'alcun dunque troppo io t'onori, / acciò che non tu om di gran nazione, / ché, quanto più de vil, più de car priso.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 6, pag. 471.17: questa donna [[...]] s'innamorò d'un giovane il quale Leonetto era chiamato, assai piacevole e costumato, come che di gran nazion non fosse...

1.4.2 Locuz. agg. Di bassa nazione: di condizione umile.

[1] Chiose Eroidi volg. (Gadd.), c. 1315/25 (fior.), ep. 2 [Fillide a Demofonte], ch. L, pag. 360.1: [178] Ipocras fue di bassa nazione e povera.

- Basso di nazione.

[2] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 13.21: quello che è di nazione basso, amore lo fa ricco di nobiltà di costumi...

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 21, terz. 51, vol. 1, pag. 241: la suo Signoria fu molto magna, / pognan, ch'e' fosse basso di nazione...

1.4.2.1 Locuz. agg. Di nulla nazione: di condizione oscura.

[1] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 534.13: Di chostoro [[i Duci]] per loro valoria molti fuorono posti in simile dignità li quali erano di nulla nactione, ma in quel tempo per la loro grande signoria potivano li Romani nobilitare e vilificare le gente ch'a loro servivano e deservivano come a lora [sic] piacceva.

1.5 Insieme dei discendenti.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 46, vol. 1, pag. 125.14: Non temere niente, chè la nazione del tuo figliuolo sarà vero lume, e giudicherà il popolo d'Israel con gaudio e letizia.

[2] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. III, cap. 33, pag. 305.32: cotali figliuoli che sono nati di fornicatione, sono chiamati avolteroni del padre, secondo la Scrittura; neanche a Dio cotal natione piace...

[3] Stat. fior., a. 1364, cap. 7, pag. 71.11: che gniuno de' predetti sindachi possa essere alcuno il quale sia padre, fratello, overo figliuolo, overo della casa, overo natione de' consoli o altri uficiali, che sindicare si debbono.

- [In contesto fig.].

[4] f Zanobi da Strada, Moralia (ed. Porta), a. 1361 (tosc.), L. 3, cap. 2, pag. 86.7: egli sì duramente riprendeva, dicendo: Nazioni di vipere, chi v'ha dimostrato di fuggire dall'ira che dee venire? || Corpus OVI.

1.6 Cerchia di persone imparentate o che condividono una prossimità sociale.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 7.48, pag. 24: Lo diavolo ce reca mala tentazione: / «Che fai, detoperata d'onne tua nazione?

2 Raggruppamento di persone che si identifica o viene identificato come un singolo popolo in base a caratteri comuni quali la discendenza atavica, la provenienza geografica e la condivisione di aspetti culturali.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 15, pag. 178.34: Donde il filosafo dice, ch'elli era costume, in alcuna nazione, che l'uomo bagnavano e 'ntingevano in acqua fredda, quando ellino si fasciavano, acciò ch'ellino ne fussero di più forti.

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 2, pag. 7.22: L' ordine verace desidera che prima si mostri di che provincie e nazioni il cavaliere eleggere si debbia. || Cfr. Veg., Mil., I, 2, 1: «ex quibus provinciis vel nationibus».

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 27, vol. 1, pag. 81.12: [[Alessandro Magno]] vinse dodici nazioni di barbari, e tredici di Greci, e alla fin morì di tossico, com'è detto di sopra.

[4] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Coll. 5, cap. 13, pag. 85v.3: Dio grande et terribile consumerà queste nationi dinançi da te a poco a poco et per parti...|| Corpus OVI.

[5] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 2, cap. 15, ch., pag. 250.31: e di ciò sono testimoni li uomini i quali abitano ne le coste di quel monte, i quali sono di diverse nationi e hanno diversi linguaggi e non si intendono insieme.

[6] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 446.16: richiese l' animo de Elena di modo non consigliato, che s' aconciasse d' andare alla solempnità di quella festa per vedere l' alegrezze di quella festa e per vedere la nazione del duca di Fligia.

[7] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 72.32: Ma quilla naciuni di li Turki s'avi aquistata laudi rasunivilimenti, la quali esti adusata di plangiri quandu nasci lu homu e di fari gran festa et grand'alegria quandu issu mori.

[8] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 68.11: Tra l' altre nazioni, le quali sopra il circuito della terra son molte, li Greci si crede che sieno quegli alli quali primieramente la filosofia sé e li suoi segreti aprisse...

[9] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 23, pag. 104.4: Rubertu Biscardu, Duca di Pugla et di Calabria, prendendu unu paysi di una nationi chi si chamava Bulcari, et illu stava in killu paysi in quillu tempu.

[10] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. III (i), par. 53, pag. 151.19: Esaù fu reo e malizioso e fattivo uomo, e non fu semplice né mentacatto e fu grande e potente uomo e padre di molte nazioni.

[11] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 39, pag. 174.2: nel quale concistoro erano uomini di diverse nazioni, cioè greci, latini, franceschi, tedeschi, schiavi e inglesi e d'altre diverse lingue del mondo...

- [In accumulo sinon.].

[12] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 6, pag. 673.28: Onde tutti coloro che feciono la volontà di Dio e tennoro la sua dottrina e studiaronsi di trovare e di seguire ogni cosa che a virtù si conviene, furono cristiani sanza nome cristiano in ogni popolo e nazione e gente.

- [Con rif. a comunità identificate esplicitamente come diverse dalla propria, come straniere e remote per luogo e cultura].

[13] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 7, pag. 136.31: Ver è, che i Saracini, ed alcuna altra nazione estrania, credono che l'uomo possa e debbia avere molte móllie insieme...

[14] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), Prol., pag. 5.1: et cussì li Latini et li proximani populi, comu su li barbari et li Franchisky et li autri strani nacioni et quasi tuctu lu mundu, cui per amuri cui per forza, tucti foru subiugati da loru.

[15] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (ii), par. 40, pag. 334.27: «Noi seguiamo l' usanze dell'altre nazioni: così fanno gli Inghilesi, così i Tedeschi, così i Franceschi e' Provenzali».

- [Con rif. un gruppo di individui o popolo di religione non cristiana].

[16] Preci assis., XIV pm., 13, pag. 141.29: Anchi per saracini, pagani, tartari, heretici, sismatici, turchi, iudieri e per tucte l'altre natiuni e septe del mundo che sònno for della [veritade della] sancta matre Clesia e della fede catholicha [cristiana]...

2.1 Insieme di persone provenienti da un medesimo luogo, che svolgono una certa attività in contesto straniero.

[1] Doc. gen., c. 1320, pag. 23.3: alcun[e] re' sospezon son inter noj per alcune crie o comandi, fajti per la vostra majstae, che se alcunna naciun farà dapno etc.

2.2 [Secondo il linguaggio biblico:] popolo di religione diversa dall'ebraica, popolo pagano.

[1] GlCavalca, Ep. Eustochio, a. 1308 (pis.), cap. 6, pag. 388.10: da poi che dalla durezza delle nazioni, cioè genti pagane sono generate genti figliuoli d' Abraam, cioè sono per grazia molti convertiti, e mutati ad essere veri figliuoli d' Abraam, incominciansi queste sante lapide...

- [Con valore collettivo].

[2] f Zanobi da Strada, Moralia (ed. Porta), a. 1361 (tosc.), L. 7, cap. 3, pag. 253.29: odi apresso come essendo lui tra la nazione de' pagani...|| Corpus OVI.

2.3 [In senso gen.:] popolazione umana.

[1] De regno volg., XIII ex. (aret.), cap. 17, pag. 199.27: «Tutte le nationi le quali sono vecine al sole, per troppo calore sono desecchate...

[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 8, pag. 108.2: Plangeva le gran delicanze soy, la quale non astemava che lle potesse trovare semele inde la natione de tutta la gente de barbaria: nullo fine potea dare a li suoy lamienti tanto lo aveano forte accurato.

2.4 Gruppo di persone affini (con rif. a tipologie di peccatori).

[1] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 4.3, pag. 50: al quinto [[cerchio]] giunge ke si chiama Stige, / u' son sommerse quatro natione. / L' un' è quella che 'l su' 'ntelletto fige / tutto ad accidia, ma l'altra con l'ira / natando cerca tutte l'onde bige.