SGRAVARE v.

0.1 exgravare, exgravati, exgravato, isgravallo, isgravare, isgravarsi, isgravata, isgravati, isgravi, sgrava, sgravandone, sgravano, sgravare, sgravarlo, sgravarsi, sgravasi, sgravassero, sgravati, sgravato, sgraverò, sgravi, sgravici, sgravò.

0.2 Da gravare.

0.3 Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.): 2.2.

0.4 In testi tosc.: Noffo (ed. Gambino), XIII/XIV (fior.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Doc. volt., 1329; Stat. montepulc., 1333-37; <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>; Stat. ssep., 1364-98.

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.

0.7 1 Liberare da quanto costituisce motivo di obbligo o molestia. 1.1 Sollevare (l'animo, la mente) da ansia o afflizione. 2 Esentare (da una condanna, da imposizioni o obblighi, in partic. di natura fiscale e onerosi oltre il giusto). Anche pron. 2.1 Affrancare da una colpa. 2.2 [Relig.] Redimere (dal peccato, dalla condizione di peccatore). Anche pron. 3 Attenuare (l'intensità di un sentimento, la gravità di un evento).

0.8 Speranza Cerullo 01.04.2019.

1 Liberare da quanto costituisce motivo di obbligo o molestia.

[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 9, cap. 10, vol. 2, pag. 303.25: Per questo senatoconsulto parve che tutta la città fosse isgravata.

[2] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 86, pag. 242.13: perché non pregerò io quest'alto animo, per lo quale e' se n'andò di suo propio volere in bando, e sgravò la Città di Roma? || Cfr. Sen., Ep., XI-XIII, 86, 3: «in exilium voluntarium secessit et civitatem exoneravit?».

[3] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 2, pag. 289.24: li altri modi finali d'amore a te lasciamo che ne cerchi, imperciò che non vogliamo che tu stea ozioso né in tutto ti vogliamo sgravare di fatica.

- Pron. [Rif. a qno:] liberarsene uccidendolo.

[4] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 10, 17.3, pag. 128: Consigliatemi ora / se di figliuol volete ch'io mi sgravi / e ch'io l'uccida senza più dimora...

1.1 Sollevare (l'animo, la mente) da ansia o afflizione.

[1] Noffo (ed. Gambino), XIII/XIV (fior.), 6.11, pag. 68: Però gli mostro, gentil donna mia, / per dogliosi sospiri o per parlare / e sgraverò la mente ch'è affannata.

[2] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 8, cap. 36, vol. 2, pag. 277.8: Questa cosa [per se popolare] fece sì di buonaria, che molto se ne confortaro i feriti, e maravigliosamente furo gl'animi loro isgravati e appagati verso il dittatore...

[3] Doc. fior., 1363, pag. 903.37: per isgravare l'anima del detto Neri, quando piacesse a loro, tratterebbe di fare compositione col collettore del Papa...

2 Esentare (da una condanna, da imposizioni o obblighi, in partic. di natura fiscale e onerosi oltre il giusto). Anche pron.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 4, cap. 56 rubr., vol. 2, pag. 175.2: Che le comunanze, unde vennero li cittadini, si debiano exgravare de la libra.

[2] Stat. montepulc., 1333-37, cap. 10, pag. 858.12: Anco siano tenuti, é decti sindachi, di sg(r)avare ongni (e) ciascuno huomo della decta Co(n)pa(n)gnia e' quali siran(n)o conda(n)nati o ingiustame(n)te gravati da' rectori della decta Conpa(n)gnia...

[3] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 35, par. 2, vol. 1, pag. 146.3: E se alcuno agravasse alcuno artefece contra la forma degl'ordenamente de la sua arte, el capetanio e i priore tenute siano e deggano sunmariamente e de facto esso aggravato exgravare fare e el gravante en diece livre, se non cessasse dal gravamento, condannare.

[4] Ceffi, Dicerie, XIV pm. (fior.), cap. 37, pag. 59.9: Padre de' padri, noi [[...]] umilmente preghiamo la vostra santitade che ci isgravi di tanto peso e tolga da noi lo 'nterdetto, rendendoci la prima libertade.

[5] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. VI, cap. 22, pag. 716.22: certi enno eligendo et assumendo capitaneo, exgravatori, sindici [[...]] chi cognoscano d' appellacione o de iniusticie, iniquità o agravamenti qualunque o per via de consiglio fianno exgravati o reformeno...

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 6, cap. 7, vol. 1, pag. 722.14: Francesco de' Roaldi di Bologna [[...]] volendosi sgravare della sua provisione, se n'andò a messer Giovanni...

[7] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 19, pag. 403.15: E preghò questo spirito Dante che, quando egli fosse tornato, ch'egli la preghasse ch'egli le fosse racomandato e ch'ella faciesse per lui limosina e orazioni per isgravallo più tosto della sua pena...

[8] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 931, pag. 416.24: E di questo medesimo tempo s'ordinò di racconciare l'estimo [[...]]: chi volle dire che quelli che reggeano pareano loro essere gravati per isgravarsi, che forse era convenevole fossero isgravati...

[9] Stat. ssep., 1364-98, cap. 17, pag. 78.15: E 'l soprapriore, deliberandose con quelli che parrà a lui sufficienti dela detta compania, debbia cognoscere e vedere s'esso fosse agravato e odire quello che dice. E se fosse agravato, sgravarlo fra quindici dì...

[10] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 176, pag. 436.5: se mai mi truovo de' Priori che io troverrò modo che ne' loro estimi, e nelle loro imposte e' saranno sgravati.

2.1 Affrancare da una colpa.

[1] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 41.21, pag. 107: E quel, che nel proemio vi toccava / In parte, vi dirò distesamente; / Però che, s' error c' ha, quel me ne sgrava.

2.2 [Relig.] Redimere (dal peccato, dalla condizione di peccatore). Anche pron.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 33, pag. 167.14: Or sarebbe da vedere qui [[...]] prima la gravezza di questo peccato, apresso come s'agrava più questo peccato, [[...]] apresso come si sgrava...

[2] Doc. volt., 1329, 12, pag. 28.4: Io sindico del Comune di Volterra mi sento molto gravato di molto peccato [[...]] ed a ciò che Dio ci rechi in v[i]ta e in pacifico stato e sgravici di peccato dico e consiglo...

[3] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 16.58, pag. 37: «I' voi' che 'n pace, / come vero pastor, tegni le chiavi, / sì che del tucto sgravi / ciascun che tornar vuole a servir Cristo».

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 11, 1-9, pag. 300.30: imperò che l'eresia viene con ignoranzia, e questi altri con malizia; e benché ignoranzia non escusi lo peccato, pur lo sgrava.

- [In contesto fig.]

[5] Braccio Bracci (ed. Corsi), XIV sm. (tosc.), 3.16, pag. 415: Però come Naaman fa che ti lavi, / a ciò che di tal lebbra sì ti sgravi. || La lebbra è qui intesa come colpa, peccato.

2.2.1 Sost.

[1] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 25, pag. 198.9: l' uomo [[...]] più allegro vive, come ben sa chi prova la contentezza, e alleggerimento, che sente l' anima nello sgravarsi mediante la confessione, dal peccato.

3 Attenuare (l'intensità di un sentimento, la gravità di un evento).

[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 7, cap. 40, vol. 2, pag. 209.14: Quando l'oste si fu loro tanto appressata, ch'elli potero conoscere le insegne, incontanente la memoria del paese sgravò la loro ira.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 62, vol. 2, pag. 210.13: Li Sanesi [[...]] diliberarono di fare ogni loro sforzo [[...]] per vendicare loro vergogna; nonostante che per lo Comune di Firenze [[...]] sollicitamente cercasse modo comportevole a sgravare il soperchio dell'onta fatta a' Sanesi...