MALVENUTO s.m.

0.1 male venuti, malevenuto, malvenuta, mal venuta, malvenuto.

0.2 Da male 1 e venuto.

0.3 Milione, XIV in. (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Milione, XIV in. (tosc.); A. Pucci, Libro, 1362 (fior.).

In testi mediani e merid.: Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.),[1360/1362].

0.5 Anche s.f. (malvenuta).

Locuz. e fras. essere il malvenuto 1; tu sia la malvenuta 1.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Chi è male accolto (in quanto sgradito). Fras. Essere il malvenuto.

0.8 Giovanni Spalloni 16.03.2023.

1 Chi è male accolto (in quanto sgradito). Fras. Essere il malvenuto.

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 108, pag. 168.12: Quando lo Preste Gianni lo vide, n'ebbe grande allegrezza, e disseli ch'egli fosse lo malevenuto; quelli non seppe che si dire.

[2] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1360/1362] son. 19.16, pag. 274: Non lettere de re né gli statuti / Non vallio; or semo li male venuti!

[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 63.32: per forza nel menaro preso a loro signore Presto Giovanni, il quale gli disse che fosse il malvenuto e appresso il fece spogliare...

- [Come formula di malaugurio:] locuz. escl. Tu sia la malvenuta.

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 7, pag. 479.4: Tu sii la mal venuta per le mille volte!

[5] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 98, pag. 220.13: Tu sia la malvenuta, - dice Giovanni Ducci - o che ci hai tu recato in tavola?