0.1 reficco, rificato, rificcavono, rificchi; f: rificò.
0.2 Da ficcare.
0.4 In testi tosc.: f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.); Dante, Commedia, a. 1321.
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.
Doc. esaustiva.
0.7 1 Conficcare di nuovo (un oggetto) in terra. 1.1 [Min.] Scavare nelle pareti di roccia procedendo verso il basso. 1.2 Collocare di nuovo (un oggetto) nel luogo da cui era stato rimosso. 2 Fig. Rivolgere di nuovo (la mente) a qsa, ritornare ostinatamente su qsa (con il pensiero).
0.8 Fiammetta Papi 06.06.2023.
1 Conficcare di nuovo (un oggetto) in terra.
[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 91, pag. 211.10: questi agli divegliendo a uno a uno, tagliarono li capi [[...]] e 'l gambo rificcavono nella terra, e così tutti gli ebbono divelti e portati i capi e lasciati i gambi nel luogo loro.
1.1 [Min.] Scavare nelle pareti di roccia procedendo verso il basso.
[1] Stat. pis./sard., a. 1327, L. 4, cap. 27, pag. 241.24: Ordiniamo che neuno canalecto, dorgome(n)a o ca(n)ti(n)a ch(e) vada rificato o rilivato no(n) debbia avere testa fra(n)ca et possa essere ricisa p(er) altre fosse...
1.2 Collocare di nuovo (un oggetto) nel luogo da cui era stato rimosso.
[1] f Fatti dei Romani (H+R), 1313 (fior.), (R) 93, pag. 561.28: Elli [[...]] fedio i· re Giuba nela fronte sovra 'l ciglio destro sì fortemente ch'elli ne fece l'ochio volare. Ma Giuba i· rificò nel suo luogo cola sua mano. || Corpus OVI.
2 Fig. Rivolgere di nuovo (la mente) a qsa, ritornare ostinatamente su qsa (con il pensiero).
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 15.64, vol. 2, pag. 252: Però che tu rificchi / la mente pur a le cose terrene, / di vera luce tenebre dispicchi.
[2] Lancia, Chiose Purg., 1341/43 (fior.), c. 15, vv. 64-79, pag. 651.21: Et però dice Virgilio: tu rificchi la mente pur a' beni di fortuna che sono terreni.
[3] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 501-10, pag. 131.18: Ma tu rificchi pur gli occhi della mente ad una cosa, nella quale ti pare avere molto disavantaggio da lei...
- Assol. || (Manetti).
[4] ? Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 13.6: Talora il buon re balla e 'l suo ribello / se struge e non rifa ca', et io reficco, / e con presenti or toc'a ser Artico / con ro gia lui con polli e con capello.