SERÀFICO agg.

0.1 serafica, serafico, seraphica, seraphico.

0.2 Lat. seraphicus (Nocentini s.v. serafico).

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ugo Panziera, Epist., 1312 (tosc.occ.); Dante, Commedia, a. 1321.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

N L'att. in Francesco da Buti è cit. dantesca.

0.5 Anche s.f. (serafica).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Proprio di un serafino. 1.1 Che ha le qualità di un serafino (in partic. l'ardore di carità).

0.8 Fiammetta Papi 09.03.2017.

1 Proprio di un serafino.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 88.215, pag. 359: L' ordene serafico apparenno, / ne lo 'nfocato viver per amanza...

[2] Ugo Panziera, Epist., 1312 (tosc.occ.), pag. 68r.24: con desiderio di vedergli nella superna patria del seraphico stromento excellentissimi sonatori dinanzi al celestiale imperadore Iesu Christo in eterno in sua laude ad alte voci amorosamente cantando...

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 199.9: esso Autore [pr]ende per motore del cielo di Venere uno Agnolo dell'ordine serafico.

- [Rif. all'apparizione a san Francesco del serafino crocifisso].

[4] Considerazioni stimmate, XIV ex. (tosc.), 3, rubr., pag. 242.23: Della apparizione serafica e dell'impressione delle Stimmate a santo Francesco.

[5] Considerazioni stimmate, XIV ex. (tosc.), 5, pag. 274.19: volgendosi santo Francesco verso quel frate, disse così: «Sappi, carissimo frate, che [[...]] in quella apparizione serafica io fui da Cristo così stimmatizzato nel corpo mio.

1.1 Che ha le qualità di un serafino (in partic. l'ardore di carità).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 11.37, vol. 3, pag. 177: L'un fu tutto serafico in ardore; / l'altro per sapïenza in terra fue / di cherubica luce uno splendore.

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), canz. 1.59, pag. 6: Cusì atinçe la soma gerarchia, / le soe lode - gode - sopra natura, / che dura - nel seraphico ardore.

[3] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 12, cap. 10, pag. 90r.13: O beatissimo glorioso stato nel quale la volontà è facta seraphica e l' intellecto cherubico...

[4] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 11, pag. 269.19: ordinòe d[u]e principi [[...]] de' quali l'uno fue tutto serafico in ardore, cioè in caritade fue acceso in Dio, come sono li Serafini...

[5] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 11, 28-42, pag. 339.28: tutto fu serafico; cioè ardente in carità d'Iddio e del prossimo come li serafini [[...]] ai quali è attribuita la carità d'Iddio e del prossimo...

- S.f.

[6] F Leggenda di Lazzaro, Marta e Maddalena, XIV pm. (tosc.): Predicava [[scil. Marta]] con tanto fervore che sembrava una serafica. || Cavara, p. 116.