SOLITÙDINE s.f.

0.1 soletudene, solitudem, solitudene, solitudin, solitudine, solitudini, sollitudine, sulitudini.

0.2 Lat. solitudo, solitudinem (DELI 2 s.v. solitudine).

0.3 Albertano volg., 1275 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Albertanovolg., 1275 (fior.); Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1308 (pis.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.).

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.).

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. mettere in solitudine 2; porre in solitudine 2.

0.7 1 Condizione, temporanea o permanente, di chi si trova da solo (per scelta o per necessità). 2 Stato di abbandono; desolazione (di un luogo). 2.1 Luogo disabitato, desolato (anche in contesto fig.).

0.8 Nicola Pacor 11.11.2016.

1 Condizione, temporanea o permanente, di chi si trova da solo (per scelta o per necessità).

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. IV, cap. 64, pag. 309.12: «Più è secondo natura p(er) co(n)s(er)vare o p(er) aiutare tutte le generationi, se fare si puote, sofferire molestia (e) fatiche ke vivere in solitudine sança alcuna molestia...

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 66, vol. 4, pag. 250.9: il parlatore di sua povertà e di sua malizia, di sua debolezza e di sua solitudine conta, sì come fece la moglie di Pompeo...

[3] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 2, cap. 3, par. 4, pag. 49.11: Elia amava riposo e solitudine, e Iddio era con lui.

[4] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1308 (pis.), cap. 3, pag. 369.1: Io adunque per paura dello 'Nferno m' era condannato a tale prigione, e orrida solitudine; onde io non aveva altra compagnia, che di scarpioni, e di fiere salvatiche...

[5] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 22, pag. 168.11: Sì come Dio in quello paradiso non volse che avesse [[scil. Adamo]] solitudine e vietolla, così e nel paradiso dell'anima nostra àe vietata la solitudine.

[6] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 2, cap. 3, pag. 43.20: In tal maynera sanctu Benedictu, in chilla solitudine duvj tornau, habitau cum sj medemu...

[7] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 1, pag. 97.32: non potendo più sostenere d'abitare colle genti del secolo, acceso d'un santo desiderio, fuggì in solitudine, e incominciò a fare asprissima e santissima vita.

[8] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 63.4: Orfeo l'andò caendo con sua cetera in Inferno; riebbe la moglie con patto di non riguardarla prima ch'egli fusse de lo 'nferno fuori; riguardolla e perdella, e datosi alla solitudine, fue lapidato da certe femine.

[9] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 34, pag. 167.6: Et como nu havemo çà dichio desovre, se né prexaglia né prexonia né servitue né solitudin, çoè esser solengo e habandonao, né 'l perder la patria... || Cfr. G. Crisostomo, Neminem, XXXIV, 16: «neque captivitas neque servitus neque solitudo, neque patriae amissio...».

[10] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 9, pag. 17.25: come l'uomo ama naturalmente la compagnia, e accordansi insieme, e odia solitudine...

[11] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 2, cap. 3, pag. 118.3: Dunca lo veneraber Beneto in quella solitudem abità cum seigo, in quanto recoglandose dentro non se spanse de fora.

[12] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 15.1: Gli studii generalmente sogliono solitudine e rimozione di sollecitudine e tranquillità d' animo disiderare, e massimamente gli speculativi, a' quali il nostro Dante, sì come mostrato è, si diede tutto.

[13] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 49, pag. 149.14:. E sappi, suoro e diletta mia in Jesù Cristo, che esso non si truova andando di chiesa in chiesa, nè giornatando, nè vagando, ma alla solitudine e all'orazione...

[14] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 24, pag. 297.7: E pertanto l' Appostolo, considerando che in ogni atto e operazione umana è pericolo, dice: «Pericoli in mare, pericoli in terra, pericoli in solitudine, pericoli in moltitudine»...

[15] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 21, S. Antonio, vol. 1, pag. 209.16: "Colui che siede in solitudine e riposasi, da tre battaglie è liberato, cioè da l'udire e dal parlare e dal vedere, e contro una cosa solamente avrà battaglia, cioè quella del cuore".

- Condizione di vita ascetica.

[16] Miracoli di Caterina di Iacopo, c. 1374 (fior./sen.), cap. 18, pag. 15.5: Questi è uno uomo di grande scienzia, uomo venerabile, di grande santità e solitudine.

2 Stato di abbandono; desolazione (di un luogo).

[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 3, cap. 38, pag. 214.3: e universalmente tutta questa contrada destituta da' suoi abitatori è rimasa in solitudine...

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 26, 13-18, pag. 670.28: E proseguendo la solinga via; cioè io Dante e Virgilio; e dice solinga: però che nell'inferno è solitudine: imperò che quivi non sono corpi, et èvi silenzio...

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 94, S. Jacopo maggiore, vol. 2, pag. 821.26: Ma il vivo ebbe grande paura per la solitudine del luogo e per la presenzia del morto...

- Mettere, porre in solitudine.

[4] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 239.1: e chossì quelle terre, maxima mente Ungaria, ello la messe in solitudene e in destrucion in tal muodo, che per gran fame le mare manzasse la carne deli so fantolini... || Mart. Pol., Chron., p. 472: «sic terras illas, maxime Ungariam, redegerunt in solitudinem...»

[5] Contemptu mundi (III), XIV sm. (tosc.), cap. 13, pag. 208.9: Ecco e verrà el dì crudele e pieno di sdegno e d' ira e di furore a porre la terra in solitudine e' peccatori da essere scacciati di quella...

2.1 Luogo disabitato, desolato (anche in contesto fig.).

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 37, pag. 496.22: E però della grande solitudine d' Egitto arenosa, la quale per lo sito e per la sterilitade, e per la grande abbondanza de' serpenti per uomini abitare non si potea...

[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 16.15: Appresso sono le solitudini grandissime, e le terre disabitate verso levante.

[3] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 227.1: el qual desirando servare la vita, con puochi, chola molgier e choli fylgioli o ver puti, occultamente fuzando, in una soletudene o ver selva andando, quella molti tempi sì chomo heremita habitava...

[4] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Malco, cap. 1, pag. 188.36: pervenni a Beroi, nel qual luogo, perciocché quivi presso ha una solitudine molto dubbiosa, per la quale ladroni saracini discorrono e rubano e prendono li viandanti, si sogliono ragunare molti...

[5] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 12, cap. 4, pag. 80v.18: quando l' anima si vede d' ogni consolatione spogliata e di grandi afflictioni vestita: essendo come in diserta solitudine derelicta, vedendo li dì solempni delle sue festivitadi convertiti in pianto.

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 4, vol. 2, pag. 80.18: «Levami dananti - dissu Socrates - quista tua oraciuni, ca si eu, standu a la ultima sulitudini, fussi statu aductu a zò, que eu la avissi ricitata, eu medemmi mi condampnaria dignu di morti». || Cfr. Val. Max., VI, 4, 2: «si adduci possem ut eam in ultima Scythiae solitudine perorarem...».

[7] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 61-70, pag. 46.22: conobbi me dal mio volato essere stato lasciato in una solitudine diserta, aspra e fiera, piena di salvatiche piante, di pruni e di bronchi, senza sentiere o via alcuna...

[8] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 2, pag. 345.9: «Giovane, male ti menò qua Brettagna, imperciò che, in questa solitudine, di morte di coltello perirai, e alla tua donna non saprai dir novelle di questo reame. || Cfr. De amore, II, 8: «"Male huc te, iuvenis, Britannia misit, quia in hac solitudine gladii morte peribis...».

[9] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), cap. 81, pag. 79.20: E respose i so desipoli: «Unde porave alcuno saciare cotanta gente de pane en questa sollitudine?».

[10] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 34, pag. 298.17: E questo antiquu hedificio da lo in tutto era abandonato peer [sic] antiquitate de tiempi, inperzò che lo suo sito era puosto in solitudine e non appareva sopr<e> terra in nullo muodo...