LERCIO agg.

0.1 lerci, lercia, lercio, lerço.

0.2 Lat. parlato hircium (DELI 2 s.v. lercio).

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.).

N Le att. in Jacopo della Lana e Francesco da Buti sono cit. dantesche.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Lo stesso che sporco. 1.1 Fig. Contaminato da peccati o vizi, immondo.

0.8 Helena Phillips-Robins 03.06.2021.

1 Lo stesso che sporco.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 13, pag. 225.11: Onde lo figliuolo di Sirac: chi torcierà la [pecie] serà lercio; et chi comunicherà col superbio, vestirassi superbia.

[2] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 87, pag. 40.27: qualunque persona lavassi panni o alcuno trescame o interiora d' alcuno animale o bestia overo piedi in alcuna fonte di Chiarentana [[...]] overo che in essi fonti mectessi catino, pignola, paiuolo o alcuna cosa lercia...

[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 6.1132, pag. 196: Se di diversi effetti ti rammenti, / L'acqua lercia dissecca e si fa luto.

[4]Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 279.11, pag. 183: Poy, lo secondo dìe over lo terço, / se scoperse la luchana epidìmia / de molto sangue, che 'l suolo fee lerço.

[5] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 159.215, pag. 157: Saetta e fa' che tu lo 'mberci, / o e' son tutti lerci / gualerci / su pel dosso?

1.1 Fig. Contaminato da peccati o vizi, immondo.

[1] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 64, pag. 854.36: Ecco l'asempro (ohimè, il testo è brutto e lercia fia la chiosa): una giovane si forbia, perché il suo tempo la rendea umida; uno s'era nascoso, vide questo sangue...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 15.108, vol. 1, pag. 255: In somma sappi che tutti fur cherci / e litterati grandi e di gran fama, / d'un peccato medesmo al mondo lerci.

[3] Gl Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 15, v. 108, pag. 472.29: lerci. Çoè brutti et impegati.

[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 16, pag. 297.18: Qui introduce l'Autore intra questa perduta gente tre anime di tre eccellenti uomini, li quali furono lerci di questo soddomico peccato...

[5] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 15, pag. 277.3: In summa ... tuti foron clerici E literati etc. lerci, idest contaminati d'un pecato.

[6] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 76, terz. 19, vol. 4, pag. 14: là, dove disse, che similemente / l' uom, che degli occhi corporali è guercio, / esser dovea degli occhi della mente: / e questi fu di tal difetto lercio...

[7] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 15, 100-120, pag. 418.8: imperò che per la scienzia quelli che nominerà, furono uomini molto famosi, D'un medesmo peccato; cioè soddomitico, al mondo; cioè mentre che furono al mondo, lerci; cioè brutti.