0.1 enalça, enalçato, enalserà , enalzame, ennalza, ennalzare, inalça, inalçare, inalçato, inalcia, inalciaru, inalciata, inalsa, inalsano, inalsati, inalsato, inalsava, inalserà , inalsò, inaltimu, inalza, inalzai, inalzando, inalzano, inalzanusi, inalzao, inalzare, inalzargli, inalzarlo, inalzaro, inalzarsi, inalzaru, inalzasi, inalzata, inalzati, inalzato, inalzatu, inalzau, inalzava, inalzerà , inalzeranno, inalzereb', inalzi, inalzino, inalzo, inalzò, inalzoe, inalzonne, inalzorono, inauzari, innalçare, innalsata, innalza, innalzai, innalzale, innalzalo, innalzando, innalzandola, innalzano, innalzar, innalzare, innalzargli, innalzarli, innalzarono, innalzarsi, innalzasti, innalzata, innalzate, innalzati, innalzato, innalzava, innalzavano, innalze, innalzerà , innalzerai, innalzeremo, innalzerò, innalzi, innalzin, innalzino, innalzo, innalzò, innalzòe, 'nalçato, 'nalzando, 'nalzar, 'nalzata, 'nalzate, 'nalzato, 'nalzi, 'nalzo, 'nnalza, 'nnalzanlo, 'nnalzino.
0.2 Da alzare.
0.3 Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano): 1.5.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Pier della Vigna (ed. Contini), a. 1249 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.); Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.7 1 Muovere verso l'alto in linea verticale; portare in alto; sollevare (anche assol.). 1.1 Volgere (lo sguardo) verso l'alto (anche in contesti fig.). 1.2 [Di corpi celesti:] salire verso lo zenit (anche pron.). 1.3 Costruire dalle fondamenta, erigere (un edificio, una città). Anche pron. 1.4 Levare (un grido). 1.5 Fig. Elevare a un grado più alto (di ricchezza, di potere); conferire onore (a qno o a qsa). Anche pron. 1.6 Fig. Elevare intellettualmente o spiritualmente; acquistare un più alto grado di virtù. Estens. Avvicinare a Dio. Anche pron. 2 Aumentare in altezza, crescere di livello (detto in partic. di acque o del terreno). Anche pron. 2.1 Intensificare (il tono di voce). 2.2 Fig. Accrescere a dismisura la stima di sé, inorgoglirsi (anche pron.).
0.8 Irene Falini 27.08.2018.
1 Muovere verso l'alto in linea verticale; portare in alto; sollevare (anche assol.).
[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 10, pag. 629.20: Turno, ingrato della sua salute, con voce inalza le due mani alle stelle...
[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 13, cap. 1.151, pag. 310: L' unghie li schuovri e innalzale dallato...
[3] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 21, par. 1, vol. 2, pag. 68.19: et comu si diricza un arburu di galea, cussì inalzaru la cruchi [[...]]. Et poi ki la cruchi fu inalciata...
[4] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 162, pag. 202.18: gli nuvoli s'abassano e gli altri innalzano; e però le stelle sono più assai...
[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 100.37: Cossì se maraviglyava de lo suo piecto lato e desciso equalemente, inde la quale lateze pareano levate le soy cize commo a duy pummi, li quali la maystra natura le avea 'nalzate a muodo de due tonde palle de una soza equaletate.
1.1 Volgere (lo sguardo) verso l'alto (anche in contesti fig.).
[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 8.56, pag. 37: Dunque, se s'asotiglia / di darmi malenanza, / convene con pietanza, / merzé cherendo, che 'nalzi le ciglia...
[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 83.5, pag. 304: Io non posso, madonna, ritenere, / quando ci passo, ched io non vi miri, / ché 'l cor mi batte ed ha tanto volere / che fa bagnare gli oc[c]hi di sospiri; / s'io no gli'nalzo a voi, bella, vedere, / ogni mio membro par ch'a doglia tiri...
[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 4.130, vol. 1, pag. 73: Poi ch'innalzai un poco più le ciglia, / vidi 'l maestro di color che sanno / seder tra filosofica famiglia.
[4] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 4, pag. 105.15: Dietro a' quali procedendo e piú la vista innalzando, cioè a piú perfetti e scienziati intelletti...
[5] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), cap. 30, pag. 72.10: Quelli che sono priori non degnono gli amici, non sa quegli che sono noti, dispreza e compagni di fuora, spreza gli antichi amici, si volge in là, inalza gli ochi e 'l vedere...
1.2 [Di corpi celesti:] salire verso lo zenit (anche pron.).
[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, introduzione, pag. 589.11: ma già inalzando il sole, parve a tutti di ritornare.
[2] Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 2, 19-30, pag. 46.42: tanto s'inalza l'epiciclo della Luna e lo corpo suo...
1.2.1 Estens. [Di un periodo di tempo:] trascorrere.
[1] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 2, 1-9, pag. 39.27: era già inalzata la mattina, e che era già passata l'aurora: tanto era montato lo sole di là...
1.3 Costruire dalle fondamenta, erigere (un edificio, una città). Anche pron.
[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 6, cap. 4, vol. 2, pag. 90.18: Allora cominciò Roma a crescere e ad essere innalzata per edificii...
[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 3, vol. 2, pag. 30.33: li furtillizzi abbactuti per multu putirusi manu si rinovannu et inalzanusi di plù belli operi.
[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 31, 70-81, pag. 793.5: quando questa torre fu inalzata quanto piacque a Dio, venne la confusione delle lingue tra loro...
[4] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Ecli 50, vol. 6, pag. 367.17: Simeone, figliuolo di Onia, grande sacerdote, che in sua vita levoe e inalzoe la casa, e nelli dì suoi fortificoe il tempio.
[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 3, cap. 28, vol. 1, pag. 284.26: comanda che al segno ch'egli farebbe loro, ciascuno inalzando un grande grido, facesse dinanzi da sè una fossa e ficcasse i suoi pali.
1.5 Fig. Elevare a un grado più alto (di ricchezza, di potere); conferire onore (a qno o a qsa). Anche pron.
[1] Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano), 7, pag. 37: Sopre onni ienti foi 'nalzata / e d' onni emperio adornata, / da Deo santo k' era amata.
[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 38.44, pag. 136: la fama surge e enalzame, de vanità ferito...
[3] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), 8, pag. 501.19: Reina di misericordia [[...]] v'imprometto che tutti i die ch'io vivaroe sì v'avaroe in rimembranza per inalzare lo vostro nome.
[4] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 201, pag. 42: Anni mille ducento novanta quatro è stato; / Lui inalzò assai l'Aquila; benedecto sia e laudato! || Cfr. De Matteis, Buccio di Ranallo, p. 61, quart. 194: «esaltata».
[5] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), Proemio, pag. 134.6: Certe p(er) li cavalgi s'enalça la gloria de li principi...
1.5.1 Fig. Promuovere la condizione sociale o esistenziale di qno.
[1] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 522.11: della fama della prodezza tua ti rallegri d' essere inalzato a magiore signoria e grandezza...
[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 30, S. Giuliano, vol. 1, pag. 284.17: essendo innalzato a lo imperio, ricordossi di questo fatto...
- [Rif. a una fazione politica].
[3] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 65.1: Ora al tempo di costui si cominciò la parte Bianca a inalzare et avere la Segnoria.
[4] A. Pucci, Guerra, a. 1388 (fior.), VI, ott. 2.8, pag. 244: or mi convien seguire a passo piano / l' opere sue, secondoch'io l' ho scorte, / e dirvi chi fu dato a suo consiglio, / per innalzar la parte Guelfa, e 'l Giglio.
1.5.2 Fig. [Rif. all'argomento o allo stile di un'opera:] portare a perfezione, nobilitare.
[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 33, vol. 4, pag. 113.11: là ov'egli innalza sua materia, e la conferma per belle parole, e belle ragioni, e per esempi di vecchie storie che sì bellamente ricordò.
[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 170.10: Quando la nostra causa ella è vile, cioè di piccolo convenente sicché l' uditore poco cura d' intendere, allora ne conviene usare principio et in esso fare che ll' uditore sia intento alle nostre parole; e questo potemo ben fare traendola di viltanza e facciendola grande et innalzandola, sì come fece Virgilio volendo trattare de l' api: «Io dicerò cose molto meravigliose e grandi delle picciole api».
[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 9.70, vol. 2, pag. 145: Lettor, tu vedi ben com' io innalzo / la mia matera, e però con più arte / non ti maravigliar s'io la rincalzo.
[4] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 29, pag. 513.8: Qui l' Autore sente crescere la materia; e, ad inalzare il canto, invoca al modo poetico le Muse...
[5] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 9, 73-84, pag. 208.4: elli inalsava la sua materia e ch'elli la vestia con maggiore artificiosità.
1.6 Fig. Elevare intellettualmente o spiritualmente; acquistare un più alto grado di virtù. Estens. Avvicinare a Dio. Anche pron.
[1] Pier della Vigna (ed. Contini), a. 1249 (tosc.), 3.4, pag. 126: Amando con fin core e con speranza, / di grande gio' fidanza / donòmi Amor più ch'eo no meritai, / che m'inalzao coralmente d'amanza, / da la cui rimembranza / lo meo corag[g]io non diparto mai...
[2] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 1.27, pag. 96: poi che tal este l'amorosa via, / chi vuole presio ed esser honorato, / la via tegna ond'amor si 'ncomenza, / cioè piacenza, / ca per piacere avene omo valente, / per c'a la gente / deve piacere ed essere inalzato / d' Amore chi si mette in sua bailìa.
[3] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), canz.tta 3.3, vol. 1, pag. 265: Uno giorno aventuroso, / pensando infra la mia mente / com'Amor m'avea inalzato, / stava'nde com'om dottoso, / da che meritatamente / non serve a chi l'ha onorato.
[4] Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.), 4, pag. 117.34: la beata V(er)gine e(st) innalsata da tutte creature...
[5] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 2, cap. 39, pag. 120.6: Ma in ciò che 'l mondo tutto dinante agli occhi suoi si dice che fu raccolto, non è da intendere che 'l cielo e la terra fosse contratta ed abbreviata, ma la sua mente dilatata ed inalzata; però che, rapito in Dio, senza difficoltade potè vedere ogni cosa ch' è meno che Dio.
[6] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 31, pag. 72.4: Elle t'ha dato tal cosa, che se tu non l'abbandoni, tu t'innalzerai, e sarai iguale a Dio.
[7] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 10, 121-129, pag. 240.31: come la virtù inalsa l'omo e coniungelo con Dio; così lo peccato lo fa cadere di sotto a la condizione de le bestie...
2 Aumentare in altezza, crescere di livello (detto in partic. di acque o del terreno). Anche pron.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 8, pag. 127.5: E noi vedemo l'acqua delavare la terra e scéndare de li monti colle petre aseme e riempiere le valli e inalzare lo piano...
[2] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 4.20: Per cierto, Signiori, o la copritura cioè il tetto di questa casa è abbassata, o la terra è inalzata...
[3] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 15, pag. 147.19: Ancor simigliantemente a quel che per temenza i Padoani di lor fiume per iscampo di loro colture fanno [[...]] innalzando gli argini del detto fiume, nominato Brenta...
[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 256.15: E a lui apparbe in visione lo Deo del luogo Tiberino, vecchio con bello fiume, il quale s'inalzava fra le foglie delli oppi...
[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 10, vol. 2, pag. 218.21: e poi, da la porta di San Gallo infino a quella dal Prato d'Ognesanti erano già fondate le mura, sì le feciono inalzare VIII braccia.
[6] Paolo dell'Abbaco, Trattato, a. 1374 (fior.), 153, pag. 124.1: E xxe vuoj sapere quanto l'aqua v' innalzerà entro per questa chollonna, fa' choxj`.
[7] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 8, pag. 109.37: lo mare, tempestando e dando li suoy mugiti costumati, montava in onde altisseme, mo' se 'nalzando como a monte, mo' descendendo fortemente in iuso...
2.1 Intensificare (il tono di voce).
[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 7, cap. 2, par. 2, pag. 141.26: Nelle risa lo matto innalza la boce sua...
[2] Vita frate Ginepro, XIV ex. (tosc.), cap. 5, pag. 41.10: tanto crebbe in furore, innalzando la boce, che diventò quasi come fioco.
2.2 Fig. Accrescere a dismisura la stima di sé, inorgoglirsi (anche pron.).
[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 2, pag. 143.13: quanto la creatura più se inalça in superbia per voluntà più se depreme (et) avilescie (et) abassa in operatione (et) in effecto.
[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 37, cap. 2, par. 2, pag. 523.24: Il buono de' temporali beni non s' innalza, né de' mali si fiacca.
[3] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2, cap. 21, pag. 172.18: Nollo feciono, però che per viltà mancò loro il cuore: onde i loro adversarii ne presono ardire, e inalzorono.
[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 9, 106-123, pag. 269.25: degna cosa è che chi per superbia s'innalze sia abbassato...
[5] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), cap. 34, pag. 74.2: Odi quello che dice el savio sopra di ciò: «Ti hanno fatto principe, non ti inalzare, sarai fra loro come uno di quegli».
2.2.1 Estens. Fig. Imporre la propria superiorità.
[1] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. VIII, cap. [vv. 331-455], pag. 300.12: egli pieno di superbia inalzerà l'animo contra le parti d'Italia...
- Sost. Pron.
[2] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 15, 139-145, pag. 361.31: E però al superbo vasta che ricognosca quanto fallo fu lo suo inalzarsi sopra lo prossimo suo o contra Iddio...