0.1 noveli, novella, novellai, novellan, novellando, novellano, novellar, novellare, novellasse, novellato, novellava, novellavano, novellerà , novelli, novello, novellossi.
0.2 Da novella.
0.3 Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.).
In testi sett.: Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.).
0.7 1 Raccontare di qno o qsa; riferire eventi o informazioni. 1.1 Assol. Raccontare storie. 2 Intrattenere una conversazione (con qno). 2.1 Assol. Parlare molto e di cose futili. 3 Comporre (nella forma di qsa). 3.1 Assol. [Specif.:] comporre versi.
0.8 Irene Falini 01.08.2018.
1 Raccontare di qno o qsa; riferire eventi o informazioni.
[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 24, pag. 45.25: Ben son cotesti gran segnori e di gran nominanza; e molto ho già udito di loro gran fatti novellare.
[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 31.2, pag. 115: Molti lungo tempo hanno / de l'amor novellato...
[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 65.105, pag. 269: O ennamorato Dio, - d'esto amor me novella, / che sì ben renovella - l'amanti rengioire...
[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 4, cap. 3, pag. 135.20: E così favellaro tutta la notte, vantandosi di loro prodezze, novellando di battallie...
[5] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 85.1, pag. 203: Tant'abbo di Becchina novellato / e di mie madr'e di babbo e d'Amore...
[6] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 177.13: mentre ch'egli dicono le prime disavventure della loro casa, e novellano delle loro fatiche...
[7] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), 57, pag. 116: sì grande uccision de Christian ferno / che ancho sen novella del disfatio.
[8] Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.), lamentatio, cap. 8.1100, pag. 558: "Io ti novello / - diss'elo a mi - che l'alma di costui / te passerà la toa cun un cortello".
- Trans.
[9] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 433.11: e men[a]to per molti errori, capitò con la moglie nelli confini illirici, e novellando le loro fatiche...
[10] Cantare di Lasancis, a. 1375 (tosc.), st. 6.4, pag. 23: e Dienadano, ch' era sovrano, / a m[o]tto a motto il fatto gli novella.
- Impers.
[11] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 88.6, pag. 633: Poi mantenente me venne palese / d' Aristotel ancor, che se novella / che sì lo strénse Amor con sua fiammella, / che 'l simele conseglio per lui prese.
[12] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 19.94, pag. 239: ove Partenopeo / il serpe uccise, per tôr l'ira a quella / che ne la culla il suo figliuol perdeo, / come si scrive e di qua si novella».
[13] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 7, terz. 67, vol. 1, pag. 81: e guerreggiavano insino alle porte / della Città, come quì si novella.
1.1 Assol. Raccontare storie. || Att. solo nel Decameron.
[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, introduzione, pag. 25.9: novellando (il che può porgere, dicendo uno, a tutta la compagnia che ascolta diletto) questa calda parte del giorno trapasseremo.
[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 2, pag. 79.5: Degli accidenti di Martellino da Neifile raccontati senza modo risero le donne, e massimamente tra' giovani Filostrato; al quale, per ciò che appresso di Neifile sedea, comandò la reina che novellando la seguitasse.
- Sost.
[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, introduzione, pag. 25.17: Le donne parimente e gli uomini tutti lodarono il novellare. - Adunque, - disse la reina - se questo vi piace, per questa prima giornata voglio che libero sia a ciascuno di quella materia ragionare che più gli sarà a grado.
[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 1, pag. 26.7: dovendo io al vostro novellare, sì come primo, dare cominciamento...
1.1.1 Sost. Estens. Competenza narrativa. || Att. solo nel Decameron.
[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 1, pag. 408.4: Messer lo cavaliere, al quale forse non stava meglio la spada allato che 'l novellar nella lingua...
1.1.2 Sost. Racconto. || Att. solo nel Decameron.
[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 2, pag. 38.9: Mostrato n'ha Panfilo nel suo novellare la benignità di Dio non guardare a' nostri errori quando da cosa che per noi veder non si possa procedano...
[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, 3, pag. 284.7: Filostrato, udita la fine del novellar di Pampinea, sovra se stesso alquanto stette e poi disse verso di lei: - Un poco di buono e che mi piacque fu nella fine della vostra novella...
2 Intrattenere una conversazione (con qno).
[1] Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.), pag. 89.1: Quando inchomi[n]ció a parlare ad Argus e a novellare cho llui e a chantare...
- [In contesto fig.].
[2] A. Pucci, Arte del dire, a. 1388 (fior.), 2.12, pag. 295: Il nono rimi d'altra mainera, / decimo d'altra che svarî da quella, / l'undici serva la nona matera; / Duodecimo col decimo novella... || Si potrebbe intendere 'il dodicesimo verso comunica, quindi rima, con il decimo'.
2.1 Assol. Parlare molto e di cose futili.
[1] f Zucchero, Somme le Roi volg., XIV in.: Chi per loquacità, o vero, per novellare, dice tal parole ad altri, che mette discordia, o zizzania fra gli amici, e benivolenti, e l'amicizia d'altri fa perder, ec. pecca gravemente. || Crusca (2) s.v. novellare.
[2] f Zucchero, Somme le Roi volg., XIV in.: Posto ch'egli faccia questo non per torgli la fama, ma per ciarlare, e novellare. || Crusca (2) s.v. novellare.
[3] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 144, pag. 330.13: egli spende e porta el corpo in luoghi vitoperosi in molti e diversi modi, novellando e spiacevoleggiando, corrompendo con le loro miserie l' altre creature in molti modi...
3 Comporre (nella forma di qsa). || (Bettarini Bruni).
[1] Poes. an. tosc., XIV (2), 56.1, pag. 356: Da poi che v'è in piacer ched io novelli / d'alcun sonetto over d'alcuna rima...
3.1 Assol. [Specif.:] comporre versi. || (Bettarini Bruni).
[1] Poes. an. tosc., XIV (2), 56.5, pag. 357: Colui ch'ascolta vuol ched io novelli, / secondo che la mente mia si stima, / so[l] per levarme colla dolce lima / se mie versetti fusser lungarelli.