RACCÈNDERE v.

0.1 raccenda, raccendali, raccendarci, raccendavate, raccende, raccendea, raccendendo, raccender, raccenderà , raccenderàe, raccendere, raccenderei, raccendersi, raccendesse, raccendeva, raccendevano, raccendi, raccendiate, raccendo, raccendono, raccesa, raccese, raccesi, racceso, raccesono, raccesosi, racciesa, racende, racendesi, racesa, racese, raceso, racexo, raciso, riaccendendo, riaccendo, riaccese.

0.2 Da accendere.

0.3 Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.): 3.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.); Dante, Vita nuova, c. 1292-93; Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.); <Cavalca, Disc. Spir., a. 1341 (pis.)>.

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.).

0.7 1 Accendere di nuovo (anche pron.). 2 [Rif. ai corpi celesti, in partic. alla luna:] illuminare di nuovo completamente (anche pron.). 2.1 Sost. 3 Fig. Prendere nuovamente vigore (anche pron.). 3.1 Sost. 3.2 Incitare nuovamente (alla battaglia). 3.3 Riportare alla memoria. 3.4 Pron. Riacquistare (la vista). 4 Fig. Rinnovare (un peccato).

0.8 Giovanni Spalloni 18.11.2022.

1 Accendere di nuovo (anche pron.).

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 158.4: Poi rimosse la tiepida cenere dal fuoco, e raccese le faville del dì dinanzi; e notricale colle foglie e colla secca corteccia...

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 16.24, pag. 229: Quivi, se l'uomo una facella prende / accesa e ve la tuffa dentro, spegne; / poi, se lungi la gira, si raccende.

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 8, pag. 482.35: E come la fante nella sua camera rimessa ebbe, così prestamente il letto della sua rifece e quella tutta racconciò e rimise in ordine, come se quella notte niuna persona giaciuta vi fosse, e raccese la lampana e sé rivestì e racconciò...

2 [Rif. ai corpi celesti, in partic. alla luna:] illuminare di nuovo completamente (anche pron.).

[1] Paolo Gherardi, Corso luna e sole, XIV po.q. (fior.), pag. 78.1: Avemo veduto di sopra in che modo il Sole entra ne' singnalj e quanto tempo dimora in chatuno; or veggiamo in che modo la Luna si racende...

[2] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 10, pag. 51.4: Quando dicie non cinquanta volte sia racciesa vuole dire, che ogni lunare si mostra pieno, e poi spariscie; e ciò fa in uno mese.

- [In contesto metaf.].

[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 12, ott. 77.4, pag. 659: Vero è che per l' offerte che andaro / poi la mattina a' templi, s' argomenta / che Venere, anzi che 'l dì fosse chiaro, / sette volte raccesa e tante spenta / fosse nel fonte amoroso...

2.1 Sost.

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 26, 121-142, pag. 684.32: però l'autore parla secondo che a noi appare, che ci pare che la luna a poco a poco cresca et a poco a poco manchi, benché non sia così, come detto è di sopra; ma nota che dice di sotto, per correggere lo suo detto, dicendo che lo raccendere e lo spegnere è quanto a noi che siamo sotto la luna, e non quanto in sé medesima...

3 Fig. Prendere nuovamente vigore (anche pron.).

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 39 parr. 1-7, pag. 153.13: Per questo raccendimento de' sospiri si raccese lo sollenato lagrimare in guisa che li miei occhi pareano due cose che disiderassero pur di piangere...

[2] Monte Andrea (ed. Contini), XIII sm. (fior.), canz. 2.30, pag. 461: far tal sementa già frutto no rende; / ché l'aquistato d'ardire / puote più tosto fallire / che laove vera ragione racende.

[3] Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 3, pag. 988.20: «Et secundum multitudinem miserationum tuarum», etcetera. Per la qual, come aparerà in lo testo, una piçola sintilla de sperança racende in gratia per la preditta misericordia l'omo.

- [In contesto amoroso:] tornare ad ardere della fiamma amorosa.

[4] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 7.41, pag. 112: Altru aucidete che meve, / ché m'avete in foco miso / che d'ogne parte m'al[l]uma; / sutto esto manto di neve, / di tal foco so raciso...

- [In contesto relig.].

[5] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1341 (pis.)>, cap. 1, pag. 10.10: le legna sono i beneficj, i quali abbiamo ricevuti, e continuamente riceviamo da Dio, a i quali ogni dì ripensando, e nel cuore questo fuoco d' amore riaccendendo, e accrescendo, non mai si spegnerà.

3.1 Sost.

[1] Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 7, 91.4, pag. 484.5: Qui dimostra l'auctore in questi due fuochi quale dovesse essere il fine de' due amanti, cioè di Palemone e d'Arcita; e dice che il primo, cioè quello che in nome di Palemone era stato acceso, dice che si spense e poi si raccese, dove intende Palemone prima perdendo dovere perdere la speranza d'Emilia, e poi per lo raccendersi mostra lui riprendere la perduta speranza...

3.2 Incitare nuovamente (alla battaglia).

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 7, cap. 49, pag. 277.3: Egli i combattenti confortando parimente, e andando d' intorno, sostenne pericoli, egli li stanchi e ricusanti per tedio e per fatica, ora pregando e ora gastigando raccese...

3.3 Riportare alla memoria.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 23.46, vol. 2, pag. 393: Questa favilla tutta mi raccese / mia conoscenza a la cangiata labbia, / e ravvisai la faccia di Forese.

3.4 Pron. Riacquistare (la vista).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 30.58, vol. 3, pag. 499: Non fur più tosto dentro a me venute / queste parole brievi, ch'io compresi / me sormontar di sopr' a mia virtute; / e di novella vista mi raccesi / tale...

4 Fig. Rinnovare (un peccato).

[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 158, Commemoraz. morti, vol. 3, pag. 1390.6: I quali, avvegna ch'alcuna volta facciano de' peccati veniali, per lo fervore de la caritade si consuma sì il loro [peccato] come la gocciola de l'acqua è tranghiottita dal cammino del fuoco, e però non portano giammai seco cose da raccendere.