0.1 isportelli, isportello, sportegli, sportel, sportelli, sportello.
0.2 Da portello.
0.3 Gatto lupesco, a. 1275 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Gatto lupesco, a. 1275 (fior.); Stat. pis., 1304 (pis.); Stat. sen., Addizioni 1298-1309; Stat. fior., 1310/13; Stat. collig., 1345; f Iacopo di Coluccino Bonavia, 1347-1416 (lucch.).
In testi mediani e merid.:Doc. orviet., 1351.
0.7 1 Piccola porta, con funzioni di apertura e chiusura, di una fortificazione, delle mura cittadine, di un palazzo o di un convento, ritagliata nella porta maggiore o posta a lato di essa. 1.1 S.f. [Generic.:] piccolo uscio. 1.2 Uscio minore di una bottega (con rif. all'obbligo di apertura soltanto parziale delle botteghe durante alcune festività o in occasioni partic.). 1.3 Locuz. avv. A sportello (aperto): lasciando aperto o socchiuso l'uscio minore di una bottega (durante alcune festività o in occasioni partic.) o i portelli del portone di una chiesa (in segno di lutto). 2 Apertura mobile di una gabbia o di una partic. costruzione. 2.1 Lastra tombale. 3 Ciascuna delle parti laterali di un polittico che si richiudono sulla tavola centrale. 4 Fig. Squarcio, lacerazione.
0.8 Lorenzo Ambrogio 03.11.2023.
1 Piccola porta, con funzioni di apertura e chiusura, di una fortificazione, delle mura cittadine, di un palazzo o di un convento, ritagliata nella porta maggiore o posta a lato di essa.
[1] Gatto lupesco, a. 1275 (fior.), 85, pag. 291: Ed uscìo fuor dello rumitag[g]io / per un sportello k'avea la porta, / pensando trovare la via scorta / ond' io andasse sicuramente.
[2] Dino Compagni, Cronica (ed. Cappi), 1310-12 (fior.), L. 3, pag. 90.36: I serragli del borgo furono loro contesi; pur li ruppono, e fedirono e uccisono molti Gangalandesi erano quivi alla guardia. Giunsono alla porta, e per lo sportello molti entrarono nella città.
[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 2, vol. 3, pag. 22.30: E ciò sentendo il detto romito fecesi il segno della croce, e si fece al suo sportello, e vide la moltitudine de' detti cavalieri terribili e neri...
[4] Doc. orviet., 1351, pag. 65.26: Et essendo tre chavi, l'una ne tenghano e' priori d'Orvieto e acciò che le chiavi degli sportegli di socto dele dette porte agia liberam(en)te el capitano.
[5] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 10, cap. 25, vol. 2, pag. 486.26: di notte dovea aprire lo sportello della porta del palagio di verso tramontana, che no· s'usava, e mettere quetamente per quella ottanta fanti...
[6] Filippo Villani, Cronica, p. 1363 (fior.), cap. 73, pag. 686.3: fatto per alquanto di tempo orecchie di mercatante, quasi come temesse che per lo sportello entrassono i nimici e corressono la terra, alla fine udendo il mormorio del popolo e di buoni uomini fece aprire lo sportello...
[7] A. Pucci, Bruto di Brett., a. 1388 (fior.), ott. 22.5, pag. 206: vide un palazzo fortissimo e bello, / ma no' parea ch' avesse abitatore, / però che porta, finestra o sportello / no' si vedea da lato né di fuori.
- [In contesto fig.].
[8] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 159, pag. 378.26: La quale chiave diserra lo sportello che è nella porta del cielo, sí come la porta che ha lo sportello. Cosí questi cotali hanno preso a diserrare lo sportello, passando dalla chiave grossa dell' obbedienzia generale che diserra la porta del cielo...
1.1 S.f. [Generic.:] piccolo uscio.
[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 62.6: veggiono da parte alcuno agrù volare, ed elli chiamano il signore; allora elli apre una sportella della cameretta e manda fuori un suo gerfalco...
1.2 Uscio minore di una bottega (con rif. all'obbligo di apertura soltanto parziale delle botteghe durante alcune festività o in occasioni partic.).
[1] Stat. pis., 1304, cap. 47, pag. 682.14: Possano veramente et licito sia a ciascuno lanaiuolo, in delle soprascripte feste, per necessità et per bisongno, tenere aperto uno sportello della sua bottega...
[2] Stat. fior., 1310/13, cap. 19, pag. 28.19: In questi solenni die, pasque, feste e reverenti, overo in alcuno di loro sopra nominati, ordinati ad onore di Dio omnipotente e de' suoi santi e sante, neuno de la detta arte ardischa o presumma porre o porre fare sopra finestra de la sua bottega, nè tenere bottega aperta ma solamente sportelli.
[3] Stat. sen., 1324, Pt. 3, cap. 23, pag. 253.12: Salvo che si possa ne' dì de le dete festi véndare e comparare e stagnare e verniciare e conficcare e sconficcare, e tenere li sportelli de le bottighe aperti senza pena e senza bando.
[4] Stat. collig., 1345, cap. 11, pag. 12.9: It. per simile modo statuiro et ordinaro che niuno artefice dela decta università apra nè aprire faccia l'uscia dele boctighe loro se non solo lo sportello nè fuori dele boctighe predecte ponere nè tenere alcune mercie nè mercantie nel tempo dela quaresima la mactina ançi che si dicha la predicha ne' luoghi religiosi di Colle.
1.3 Locuz. avv. A sportello (aperto): lasciando aperto o socchiuso l'uscio minore di una bottega (durante alcune festività o in occasioni particolari) o i portelli del portone di una chiesa (in segno di lutto).
[1] Stat. sen., Addizioni 1298-1309, Aggiunta marg. 32, pag. 353.8: ... et a sportello uperto. Et facta fu questa aionta anno Domini MCCCVIIJ, indictione VJ del mese di magio.
[2] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 3, pag. 182.12: Il dì della Pasqua di Risurresso infino all'ottava; salvo che dopo la Pasqua di Risurresso tre dì continui si tengano le botteghe o fondachi chiusi; e dopo i tre dì ciascuno possa liberamente aprire e vendere, se gli altri artefici fiorentini aprono o vendono, sanza alcuna pena o bando, cioè a sportello.
[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 12, 115-126, pag. 340.11: in segno di viduità le porti della detta Chiesa non s'aprono, se non a sportello.
[4] Stat. fior., 1394, cap. 22, pag. 290.6: El dì della festa di Santo Tomaso d'Aquino, a sportello.
[5] Chiose Inf. di Guido da Pisa volg., XIV sm. (fior.), c. 12, v. 118, pag. 1257.12: Le porti della detta chiesa gridano contro a l'omicida continovamente, le qua' mai non s'aprono, se non a sportello, per dimostrarsi vedove di sì crudele 'micidio.
2 Apertura mobile di una gabbia o di una partic. costruzione.
[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 28, pag. 197.17: Pilo fu quelli che disse al re di Cicilia che farebbe un bue di rame che mughierebbe, onde il re disse: «Fallo». E Pilo il fece molto bello, con uno sportello nel fianco, e poi disse al re: «Quando voi volete che mugghi, mettetevi dentro un uomo vivo e fate fare fuoco di sotto, e, gridando l'uomo, la sua boce non potrà uscirne se non per la bocca del bue, e così mughierà».
[2] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 30, pag. 252.10: E questo Sinone aveva le chiavi dello sportello del chavallo e con falsità artificiatamente questo Sinone se ne venne verso la città di Troia e ffu preso e menato a· re Priamo...
[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 6, pag. 18.8: Io ho bisogno di una gabbia di cotanta lunghezza, e tanto larga e tanto alta; e fa' ragione di farla sì forte, ch' ella sia sofficiente a un asino, se io ve l' avessi a metter dentro, e abbia uno sportello di tanta grandezza.
[1] f Iacopo di Coluccino Bonavia, 1347-1416 (lucch.), pag. 357.5: Martino Franchucci maestro di pietra aregoe una lapida in principio di magio in 1395 et puosela in San Salvatore, et dela ponere concia et lavorata co l'arme mia et lettore d'intorno come si fa et con uno sportello in su la sepoltura nostra di S(an) Salvatore, e de avere fiorini xij. || Corpus OVI.
3 Ciascuna delle parti laterali di un polittico che si richiudono sulla tavola centrale.
[1] Doc. sen., 1306-75 (2), [1375], pag. 28.2: A maestro Lippo di Vanni sei fiorini d'oro, trentun soldi, per la dipentura che fecie degli sportelli del Crociefisso di Duomo.
[1] Esopo tosc., p. 1388, cap. 16, pag. 112.5: E percosselo con la sanna nel petto, e feciegli una grande finestra per traverso. Vedendo il toro fatto la finestra disse: «A me sta a fare lo sportello», e con amendue le sue agute corna della fronte apresso fecio due grandissime ferite.